sabato 29 dicembre 2007
venerdì 28 dicembre 2007
29 dicembre 2001
Il 29 dicembre 2001 moriva Cassia Eller. Preparando il promesso post per i 60 anni di Rita Lee ho trovato questo splendido duetto ("Top Top", pezzo anni 70 degli Os Mutantes) che vede insieme le due cantanti, proprio nel 2001. Non resta che cliccare.
martedì 25 dicembre 2007
Salvate il bambinello (che ne dirà Blair al suo primo Natale festeggiato da cattolico?)
In effetti se anche Michela Brambilla è entrata tra i personaggi del presepe di San Gregorio Armeno è quanto mai opportuno l'intervento di un task force per portare in salvo il bambinello.
sabato 22 dicembre 2007
Chi è senza peccato...

Torno sulla telenovela “Sete Pecados” per un paio di curiosità.
L’idea degli autori è più o meno questa: ad ogni personaggio abbiniamo un peccato che ne caratterizzi il comportamento. Questo in sintesi lo schema da cui partono gli infiniti intrecci tipici di ogni telenovela. Tra i sette peccati disponibili poteva essere interessante conoscere gli interpreti abbinati alla gola o all’invidia. Chissà perchè ho pensato di controllare chi fosse abbinato alla lussuria. Il personaggio in questione è Carla, interpretato da Mel Lisboa, già sulla copertina di playboy Brasil nel 2004. Proprio da quel servizio arriva la foto che apre il post, non propriamente natalizia...
L’altra curiosità è che con i brani della colonna sonora sono stati confezionati 2 CD, uno con la raccolta dei pezzi brasiliani, l’altro con quelli internazionali.
Anche i pezzi (sia i successi internazionali che quelli brasiliani) sono abbinati ad un personaggio/peccato. Dedicata quindi a Mel Lisboa, l’esplicita “Luxùria” scritta e interpretata Isabella Taviani.
venerdì 21 dicembre 2007
Orquestra Imperial - Fita Amarela
Il programma TV da cui è tratto il video fa un po’ pomeriggio su Rai2. Ma il pezzo è un grande samba, del grandissimo Noel Rosa.
Loro sono l’Orquestra Imperial, miglior gruppo dell’anno nella valutazione dell’APCA. Di fatto “l’orchestra fantasma più famosa del Brasile” (come la definisce Giangiacomo Gandolfi su musibrasil.net) suona insieme da 5 anni, ma evidentemente ha sentito l’esigenza di lasciar traccia su disco solo di recente. Ogni elemento dell'Orquestra ha una sua fortunata carriera solista e, almeno finora, il piacere della dimensione live è bastato a tenere insieme un gruppo di ben 19 componenti. Tra loro la giovane cantante Nina Becker che (cito sempre Gandolfi)"in una line-up già ricchissima di crooner, sviluppa un glamour e una presenza scenica che la proiettano verso la celebrità”. E'proprio lei a cantare il brano che vi propongo. Tornando al disco, sinceramente non mi ha provocato particolari emozioni: probabilmente la dimensione del gruppo è proprio negli show dal vivo, nello stile delle vecchie orchestre da ballo e con lo spirito di una festa tra amici.
Vi lascio testo e traduzione della straordinaria “Fita Amarela” di Noel Rosa, capace di morire a 26 anni lasciando un segno definitivo nella storia del samba e più in generale della musica brasiliana. Utilizzato nella colonna sonora della novela "Eterna magia" (della solita TV Globo) questo samba ha ritrovato la popolarità che meritava a 75 anni dalla sua pubblicazione (1932). Diventato un successo nel Carnevale del 1933, per “Fita Amarela” Noel Rosa si è trovato ad affrontare anche un'accusa di plagio da parte del “collega” musicista Donga. Al di là di tutto comunque un samba quanto mai coinvolgente come ci mostra il nostro sconosciuto amico brasilano alla guida "do seu carro", usando il volante come pandeiro, indifferente alle proteste della morosa.
Fita amarela
(Noel Rosa)
Quero que o sol não visite o meu caixão
Spero che il sole non faccia visita alla mia bara
Para a minha pobre alma não morrer de insolação
Non vorrei che la mia povera anima morisse di insolazione
Quando eu morrer Quando morirò
não quero choro nem vela non voglio pianti nè candele
Quero uma fita amarela voglio un nastro giallo
gravada com o nome dela con inciso il nome di lei
Se existe alma, se c’è un’anima
se há outra encarnação se c’è un’altro modo di tornare in vita
Eu queria que a mulata vorrei che la ragazza mulatta
sapateasse no meu caixão danzasse sulla mia cassa
Não quero flores, nem coroa de espinho non voglio fiori nè corone di spine
Só quero choro de flauta, violão e cavaquinho
ma solo uno “choro” con flauto, chitarra e cavaquinho
Estou contente consolado por saber sono contento, consolato di sapere
Que as morenas tão formosas che anche le brunette così attraenti
a terra um dia vai comer la terrà un giorno si mangierà
Não tenho herdeiros, non ho eredi
não possuo um só vintém non possiedo una lira
Eu vivi devendo a todos ho sempre vissuto in debito con tutti
mas não paguei nada a ninguém ma non ho pagato mai nessuno
Meus inimigos que hoje falam mal de mim i miei nemici che oggi parlano male di me
Vão dizer que nunca viram uma pessoa tão boa assim diranno che non si è mai vista una persona così buona
Loro sono l’Orquestra Imperial, miglior gruppo dell’anno nella valutazione dell’APCA. Di fatto “l’orchestra fantasma più famosa del Brasile” (come la definisce Giangiacomo Gandolfi su musibrasil.net) suona insieme da 5 anni, ma evidentemente ha sentito l’esigenza di lasciar traccia su disco solo di recente. Ogni elemento dell'Orquestra ha una sua fortunata carriera solista e, almeno finora, il piacere della dimensione live è bastato a tenere insieme un gruppo di ben 19 componenti. Tra loro la giovane cantante Nina Becker che (cito sempre Gandolfi)"in una line-up già ricchissima di crooner, sviluppa un glamour e una presenza scenica che la proiettano verso la celebrità”. E'proprio lei a cantare il brano che vi propongo. Tornando al disco, sinceramente non mi ha provocato particolari emozioni: probabilmente la dimensione del gruppo è proprio negli show dal vivo, nello stile delle vecchie orchestre da ballo e con lo spirito di una festa tra amici.
Vi lascio testo e traduzione della straordinaria “Fita Amarela” di Noel Rosa, capace di morire a 26 anni lasciando un segno definitivo nella storia del samba e più in generale della musica brasiliana. Utilizzato nella colonna sonora della novela "Eterna magia" (della solita TV Globo) questo samba ha ritrovato la popolarità che meritava a 75 anni dalla sua pubblicazione (1932). Diventato un successo nel Carnevale del 1933, per “Fita Amarela” Noel Rosa si è trovato ad affrontare anche un'accusa di plagio da parte del “collega” musicista Donga. Al di là di tutto comunque un samba quanto mai coinvolgente come ci mostra il nostro sconosciuto amico brasilano alla guida "do seu carro", usando il volante come pandeiro, indifferente alle proteste della morosa.
Fita amarela
(Noel Rosa)
Quero que o sol não visite o meu caixão
Spero che il sole non faccia visita alla mia bara
Para a minha pobre alma não morrer de insolação
Non vorrei che la mia povera anima morisse di insolazione
Quando eu morrer Quando morirò
não quero choro nem vela non voglio pianti nè candele
Quero uma fita amarela voglio un nastro giallo
gravada com o nome dela con inciso il nome di lei
Se existe alma, se c’è un’anima
se há outra encarnação se c’è un’altro modo di tornare in vita
Eu queria que a mulata vorrei che la ragazza mulatta
sapateasse no meu caixão danzasse sulla mia cassa
Não quero flores, nem coroa de espinho non voglio fiori nè corone di spine
Só quero choro de flauta, violão e cavaquinho
ma solo uno “choro” con flauto, chitarra e cavaquinho
Estou contente consolado por saber sono contento, consolato di sapere
Que as morenas tão formosas che anche le brunette così attraenti
a terra um dia vai comer la terrà un giorno si mangierà
Não tenho herdeiros, non ho eredi
não possuo um só vintém non possiedo una lira
Eu vivi devendo a todos ho sempre vissuto in debito con tutti
mas não paguei nada a ninguém ma non ho pagato mai nessuno
Meus inimigos que hoje falam mal de mim i miei nemici che oggi parlano male di me
Vão dizer que nunca viram uma pessoa tão boa assim diranno che non si è mai vista una persona così buona
giovedì 20 dicembre 2007
Rita Lee. A grande estrela do rock brasileiro.
Os Melhores da APCA







Non chiedetemi cosa sia o come funzioni l’APCA.
Il nome è l’acronimo di Associação Paulista dos Críticos de Artes, anche se da noi potrebbe sembrare il servizio dei trasporti urbani. I 3 critici musicali di questa associazione hanno espresso le loro preferenze nella categoria "Musica Popular". Ecco, secondo loro, i migliori del 2007 nelle 7 categorie considerate.
Miglior disco: “Onde Brilhem os Olhos Seus” di Fernanda Takai
Miglior cantante F: Roberta Sá
Miglior cantante U: Paulinho da Viola
Miglior gruppo: Orquestra Imperial
Rivelazione “feminina”: Marina de La Riva
Rivelazione “masculina”: Edu Krieger
Gruppo rivelazione: Fino Coletivo
Comincio dalla fine, d’impulso il giudizio che mi convince di più.
Da una fusione successiva di più “bande”, stile fusione bancaria, si arriva alla riunione di 7 diversi musicisti e autori provenienti più o meno dalle aree di Rio e di Alagoas, quest’ultimo Stato del nord est del paese. Già questo è un primo indice delle sonorità che ne possono uscire. L’idea di una “mistura musical” con una sua identità, originalità e riconoscibilità sembra andar forte in Brasile, soprattutto se condità con buone dosi di stravaganza e allegria. Niente di particolarmente nuovo, ma per quello che ho sentito, si lasciano comunque ascoltare. Tutto quelo che c’è da sapere sulla banda è nel loro sito. Qualcuno avesse deciso di passare le vacanze di natale in Brasile il 27 suonano al Cinemathèque a Rio, come hanno fatto tutti i giovedì di questo mese.
Il titolo del pezzo "Tarja preta" dovrebbe far riferimento a quelle targhette nere che si usano per la censura ...
martedì 18 dicembre 2007
Dove si parla di Priscilla e Zèlia, estate, capelli corti, peccati capitali, carne e ossa...

Ce ne sarebbero di cose da dire, per riempire il silenzio di questi lunghi 12 giorni senza post. Tra un po’ ci saranno pure le feste di Natale e in prospettiva altri giorni lontano da ogni tastiera. Cercherò di essere breve e dire quello che c’era da dire.
Parto leggero. Non per dire, ma là sta per iniziare l’estate. Sembrerà banale, ma le ragazze brasiliane hanno il problema di come tagliarsi i capelli. Per il 2008 potrebbe farsi strada la tendenza a un taglio più corto. Almeno fino alle spalle. Sul modello di Priscilla Fantin, vista anche da noi su Rete4 in Terra Nostra 2, voce di Sally nel doppiaggio brasiliano di Cars (Carros), oggi su Globo con la nuova telenovela “Sete pecados”.
Dalla sigla del programma (un po’ nello stile delle serie USA, sulle note di "Carne e Osso" cantata da Zélia Duncan, qui proposta in versione live con il co-autore Paulinho Moska) dopo i nomi dei 7 nani, scopriamo i nomi dei 7 peccati capitali in portoghese. Almeno sapremo cosa confessare.
(ah... il motivo di questo post era bilanciare 12 giorni di faccione di Sergio Corbucci con un visetto più delicato e un make up più curato).
giovedì 6 dicembre 2007
“Il giorno più corto”, ma il cast più lungo che ci sia.

Giusto un anno fa, il primo post parlava di Bisio e di film natalizi. Riparto da qui è dall’ormai imminente “Natale in Crociera”. Impressionante la sfilza dei marchi che sponsorizzano il film. La formula poi è sempre quella: un cast di attori principali (quest’anno 6) e un nutrito numero di volti noti della tv e della pubblicità.
Eppure tutto questo è niente in confronto a quanto riuscì a Sergio Corbucci che ne “Il giorno più corto”, parodia del colossal “Il giorno più lungo”, mise insieme UN CENTINAIO DI ATTORI molti dei quali presenti solo per lo spazio di una battuta. E non parlo di vip da bagaglino o isola dei famosi, ma personaggi che hanno fatto del gran cinema, del gran teatro e della gran tv. Scorrete la lista è divertitevi a scoprire quanti ne conoscete. Ecco l’elenco su IMDB, in fondo al cast schiacciate "more" per vederli tutti!
Bella coincidenza: scegliendo la foto di Corbucci, scopro che è nato il 6 dicembre 1927, quindi avrebbe oggi compiuto 80 anni. Vedo inoltre che Sky Cinema Classic lo ricorda con 3 suoi film (purtroppo non questo che sarei curioso di vedere)
mercoledì 5 dicembre 2007
Faça o Quiz

Il fatto che il CT della nazionale verde oro porti il nome di uno dei sette nani, Dunga, mi ha fatto scattare l’istinto del quizzone. Sapreste trovare l’esatta corrispondenza tra i nomi brasiliani dei sette nani e quelli italiani? Per il premio in palio ci sto pensando. Se vi va, provate a rispondere.
I sette italiani (in ordine alfabetico)
Brontolo, Cucciolo, Dotto, Eolo, Gongolo, Mammolo, Pisolo
I sette brasiliani (in ordine alfabetico, non vi sembra suonino comunque come una formazione calcistica?)
Atchim, Dengoso, Dunga, Feliz, Mestre, Soneca, Zangado
martedì 4 dicembre 2007
Seu blog é abençoado por Deus?

Kakà ha vinto il pallone d'oro. E dice che è stato per volontà di Dio.
Si scopre un mega giacimento di petrolio al largo del litorale di Sao Paulo (il che è un bel colpo di culo) e il presidente Lula se ne esce con il detto popolare "Deus é brasileiro", Dio é brasiliano. Insomma Dio ha un'occhio di riguardo per il Brasile
"Ô Brasil do meu amor, Terra de Nosso Senhor" come dice Ary Barroso (Aquarela do Brasil, 1939) "Abençoado por Deus" come dice Jorge Ben (Pais Tropical 1969). E il vostro blog, come chiede il titolo, è benedetto da Dio? Per saperlo, per conoscere il grado di bontà o diabolicità del vostro sito, esiste un metodo infallibile "The Gematriculator" basato su certi fattori numerici. Calcolatevi di conseguenza.
Il testo che avete appena letto è stato sottoposto al test ed è risultato 29% evil, 71% good (lo stesso identico risultato che ottengo inserendo il testo di Sympathy for the Devil: vorra dire qualche cosa?)
giovedì 22 novembre 2007
“Patriottismo Dolce”

Ne parlano tutti talmente male (“irrilevante sul piano ideale, mal strutturato e minoritario sul piano grafico”) che comincia quasi a piacermi. È il nuovo logo del PD di cui trovate qui un PDF con tante possibili applicazioni.
Ieri, ospite a Caterpillar, Oliviero Toscani l’ha definito l’insegna di un “parcheggio verde”, un simbolo che dovendo accontentare tutti non piacerà a nessuno.
“Mediocre” è il commento più diffuso. Certamente è “rettangolare” come il simbolo di Forza Italia: loghi che sembran fatti apposti per la forma degli schermi TV.
Un logo ripulito da ogni simbologia ideologica, aggrappato ormai al solo tricolore.
L’ha fatto un ragazzo di 25 anni, tal Nicola Storto. I più maligni dicono che nel PD ai giovani faranno fare solo i disegnini.
mercoledì 21 novembre 2007
Lo sapevate?

Vabbè ormai è un po' tardi e la giornata giunge al suo termine. Mi limiterò allora a non cantarvi la serenata. Goodnight!
martedì 20 novembre 2007
Cordel do Fogo Encantado
L’amico Leandro mi segnala (in verità da qualche tempo) questo gruppo. Vengono dallo stesso stato di Juninho Pernambucano, famoso per le sue punizioni, e sono a loro modo dei fuoriclasse.
Vengono dal Pernambuco come altri grandi della musica brasiliana da Luis Gonzaga e Jackson Pandeiro a Chico Science&Naçao Zumbi e Lenine. Ecco la musica e la poesia dei Cordel do Fogo Encantado.
A volte mi è capitato di pensare che, se dovessi vendere qualcosa al semaforo, potrei vendere poesie. Non rime copiate, ma versi originali, scritti su fogli di carta e venduti in copia unica.
Scopro che versetti stampati sotto forma di piccoli quaderni (folhetos) sono venduti anche in Brasile, appesi ad una corda (cordel) ed esposti a possibili acquirenti. Da questa tradizione nasce quel particolare mix di musica e teatro proposto dai Cordel do Fogo Encantado. Se ne parla in questo articolo di Ana Claudia Mafra di cui riporto qui sotto un piccolo estratto (trad. di Raffaele Bella)
Partendo dagli elementi che caratterizzano la “literatura de cordel”, lo stato del Pernambuco sta rivelando al Brasile, e ora anche al mondo, la poesia musicale del Cordel do Fogo Encantado, gruppo composto da giovani musicisti di un piccolo centro, Arco Verde, situato all’interno dello stato e porta d’ingresso del sertão nordestino.
Il nome Cordel de Fogo Encantado sintetizza validamente la genesi e la proposta di una generazione di giovani musicisti che hanno scelto la bandiera della cultura popolare nordestina. “Cordel” è dunque un riferimento alle forme popolari di composizione scritta, l’influenza della quale contrassegna sia la forma sia il contenuto dei testi letterari e poetici utilizzati dalla band. Il “Fogo” (fuoco) simbolizza la presenza della natura in quanto tematica poetica, ritmica e teatrale, ma di una natura di proporzioni gigantesche e paurose, una natura a cui l’uomo è subordinato. “Encantado” esprime infine l’incantamento, altro elemento culturale ricorrente nelle manifestazioni popolari ...
Il Cordel de Fogo è una delle punte di un movimento culturale denominato “calango” ... il calango è una piccola lucertola che vive nelle zone più aride del sertão e simbolizza l’adattamento dell’essere vivente a un ambiente avverso. Come il calango, l’uomo sertanejo apprende ben presto come si fa a sopravvivere in un clima arido, con scarsità d’acqua, mancanza di cibo, dimenticato da Dio e dagli uomini del potere ...
Insomma si parte da un profonda tradizione poetica e da precisi ritmi regionali, per realizzare un progetto poetico, musicale, culturale, quanto intrigante quanto innovativo. Certamente sfuggiranno a noi “ascoltatori italiani occasionali” i tanti riferimenti ai simboli culturali del popolo del sertão, ai poeti e personaggi di quella terra. Ma alla fine, come vedrete nel video, ritmi ed energia poetica del gruppo sanno arrivare in modo diretto anche alle nostre latitudini.
Discografia
(2001) - Cordel do Fogo Encantado
(2002) - O Palhaço do Circo Sem Futuro
(2006) - Transfiguração
Vengono dal Pernambuco come altri grandi della musica brasiliana da Luis Gonzaga e Jackson Pandeiro a Chico Science&Naçao Zumbi e Lenine. Ecco la musica e la poesia dei Cordel do Fogo Encantado.
A volte mi è capitato di pensare che, se dovessi vendere qualcosa al semaforo, potrei vendere poesie. Non rime copiate, ma versi originali, scritti su fogli di carta e venduti in copia unica.
Scopro che versetti stampati sotto forma di piccoli quaderni (folhetos) sono venduti anche in Brasile, appesi ad una corda (cordel) ed esposti a possibili acquirenti. Da questa tradizione nasce quel particolare mix di musica e teatro proposto dai Cordel do Fogo Encantado. Se ne parla in questo articolo di Ana Claudia Mafra di cui riporto qui sotto un piccolo estratto (trad. di Raffaele Bella)
Partendo dagli elementi che caratterizzano la “literatura de cordel”, lo stato del Pernambuco sta rivelando al Brasile, e ora anche al mondo, la poesia musicale del Cordel do Fogo Encantado, gruppo composto da giovani musicisti di un piccolo centro, Arco Verde, situato all’interno dello stato e porta d’ingresso del sertão nordestino.
Il nome Cordel de Fogo Encantado sintetizza validamente la genesi e la proposta di una generazione di giovani musicisti che hanno scelto la bandiera della cultura popolare nordestina. “Cordel” è dunque un riferimento alle forme popolari di composizione scritta, l’influenza della quale contrassegna sia la forma sia il contenuto dei testi letterari e poetici utilizzati dalla band. Il “Fogo” (fuoco) simbolizza la presenza della natura in quanto tematica poetica, ritmica e teatrale, ma di una natura di proporzioni gigantesche e paurose, una natura a cui l’uomo è subordinato. “Encantado” esprime infine l’incantamento, altro elemento culturale ricorrente nelle manifestazioni popolari ...
Il Cordel de Fogo è una delle punte di un movimento culturale denominato “calango” ... il calango è una piccola lucertola che vive nelle zone più aride del sertão e simbolizza l’adattamento dell’essere vivente a un ambiente avverso. Come il calango, l’uomo sertanejo apprende ben presto come si fa a sopravvivere in un clima arido, con scarsità d’acqua, mancanza di cibo, dimenticato da Dio e dagli uomini del potere ...
Insomma si parte da un profonda tradizione poetica e da precisi ritmi regionali, per realizzare un progetto poetico, musicale, culturale, quanto intrigante quanto innovativo. Certamente sfuggiranno a noi “ascoltatori italiani occasionali” i tanti riferimenti ai simboli culturali del popolo del sertão, ai poeti e personaggi di quella terra. Ma alla fine, come vedrete nel video, ritmi ed energia poetica del gruppo sanno arrivare in modo diretto anche alle nostre latitudini.
Discografia
(2001) - Cordel do Fogo Encantado
(2002) - O Palhaço do Circo Sem Futuro
(2006) - Transfiguração
venerdì 16 novembre 2007
A vedere 'ste cose vado in tilt

Se oggi esce Super Mario Galaxy (da profano, non ricorda un po’ Monkey Ball? sarà certamente tra i regali di Natale per chi crede ancora a babbo natale), domani sabato 17 novembre, dalle 15 alle 20.30, apre vecchiflipper.
Si tratta di una raccolta privata di flipper storici che un collezionista apre al pubblico una volta al mese, per condividere con altri la sua passione. Non ci si va solo per vedere, ma proprio per giocare, tutto gratis, rinfresco compreso. Si tratta solo di comunicare la propria presenza via mail, ed aspettare la risposta con l’indirizzo esatto del posto che si trova comunque a Milano, zona Farini. Suoni e grafiche dei vecchi giochi elettromagnetici (da quel che si vede non ci sono solo flipper) conservano qualcosa di speciale anche in tempi di WII. Pensate poi in un freddo e terso pomeriggio di dicembre, dopo la fine delle lezioni. Sarebbe da prendere ed andarci subito...
mercoledì 14 novembre 2007
Ho tanto amato la tv da arrivare ad ucciderla

Sarà per il post precedente, ma oggi mi vengono in mente episodi legati alle mie vecchie tv di famiglia.
La mia prima tv. Credo fosse una Westinghouse. Aveva un bottone, di fianco allo schermo, per cambiare dal primo al secondo canale. Quando una sera l’annunciatrice presentò a sorpresa un programma di mio altissimo gradimento arrivai ad abbracciarla, sollevandola dal carrello. Non riuscii a reggerne il peso. Mi scivolò dalle braccia. Cadde a terra, esplodendo.
La televisione di mia nonna aveva il trasformatore. Una scatola che stava sotto il carrello, per terra, con una levetta da spostare per far passare la corrente. Bisognava aspettare che il trasformatore si riscaldasse, prima di accendere la tv. In caso di temporale, inoltre, la prima cosa da fare era spegnere il trasformatore. Sul fianco della tv c’erano due manopole che servivano per la sintonia dei canali. Se non ricordo male una manopola riportava i numeri, l’altra le lettere dell’alfabeto. Ero particolarmente attratto da quest’ultima, specie quando si cercavano canali (che poi eran sempre quelli) alle lettere H e G.
Passando a fatti più recenti, ricordo quando la rai si invento il segnale per avvertire che sull’altro canale stava per comunciare un nuovo programma. Tipo eri sul primo e compariva un triangolino per avvisarti che sul secondo stava per cominciare qualcos’altro. Poi, ancor più di recente, ricordate sui quotidiani i codici abbinati a ciascun programma? Digitati sul video registratore servivano per far partire la registrazione esattamente all’inizio del programma. Non so e non ricordo se sta cosa abbia mai funzionato. Tra l’altro, come capita a tutti gli anziani, ormai ricordo meglio le cose che mi sono capitate più in là nel tempo, che le cose più recenti. Non ricordo cosa ho visto ieri sera in tv, certamente nulla da abbracciare.
martedì 13 novembre 2007
Senza tante scuse

Delle TV satellitari ho sempre apprezzato due cose
La prima, la puntualità nell’inizio dei programmi, che ne facilita la visione/registrazione. La seconda i titoli di coda dei film, mandati per intero, senza tagliare un secondo. Ieri sera la sigla di chiusura della fiction su Rino Gaetano è stata, come capita sempre, tagliata di netto. I titoli di coda sono parte integrante di un film, anche di una fiction tv: peccato aver ascoltato “ma il cielo è sempre più blu” solo per pochi secondi. Un pezzo che, oltretutto, stava lì a dare un senso conclusivo a 3 ore e passa di tv. Incombeva un billboard per pubblicizzare cibo per gatti. Incombeva il solito Vespa. E per recuperare tempo alla programmazione mai che si pensi di tagliare qualche secondo alle snervanti aperture dei pacchi. Non lo dico perché sia un fan di Rino Gaetano: succede più o meno con qualsiasi fiction o film. Eppure nei titoli di coda stanno spesso informazioni importanti come brani/interpreti della colonna sonora o i nomi dei doppiatori e, perchè no, il nome della ditta che fornisce le calzature: Calzature Pompei. Oggi sì e no che si arrivi al nome degli attori non protagonisti, gente che pure si porta a casa degli oscar. Eppure, anche in rai, non sempre è andata così ….
sabato 10 novembre 2007
A letto dopo la sigla
C'è stato un periodo in cui seguivo le serie tv per più stagioni.
Poi mi sono convinto che due potessero bastare.
Infine non ho trovato ragioni sufficienti, o forse tempo, per seguirne più di una.
Adesso mi fermo alle sigle e poi mi faccio un bel sonno sul divano.
Comunque in una sigla ben fatta c'è già tutto quello che c'è da vedere.
Come in questa di Dexter (il serial killer di serial killers) un'allarmante rilettura della normale routine quotidiana.
Poi mi sono convinto che due potessero bastare.
Infine non ho trovato ragioni sufficienti, o forse tempo, per seguirne più di una.
Adesso mi fermo alle sigle e poi mi faccio un bel sonno sul divano.
Comunque in una sigla ben fatta c'è già tutto quello che c'è da vedere.
Come in questa di Dexter (il serial killer di serial killers) un'allarmante rilettura della normale routine quotidiana.
venerdì 9 novembre 2007
1. Novos Baianos - Acabou Chorare (1972 • Som Livre)

Non deve sorprendere che siano i Novos Baianos i vincitori di una classifica sui migliori album della musica brasiliana realizzata nel 2007. Lungi da essere definitive, classifiche come questa sono più lo specchio dei tempi in cui sono state stilate che una valutazione ultima sull’importanza artistica dell’opera in questione. E, di fatto, nulla è più in sintonia con il modus operandi della generazione degli anni 2000 (o, quanto meno con il loro processo creatico della sua componente più interessante) della filosofia collettiva, hippie e senza gerarchie da sempre proposta dai Novos Baianos. È in questo stesso modo che compongono oggi gruppi come Orquestra Imperial, o +2, o Instituto, o Tribalistas.
C’è inoltre una relazione diretta tra il gruppo di Moraes, Baby, Pepeu, Boca, Galvão, Dadi, Jorginho, Baixinho e Bolacha ed il trionfale ritorno del samba al centro dell’interesse estetico di quasi tutti gli interpreti di questa ultima decade: Vanessa da Mata, Céu, Roberta Sá, Mariana Aydar ... tutte arrivate sulla scena musicale con un terreno – un tempo fertile solo per il rock – ed oggi già pronto per il samba. E molto di tutto ciò si deve, senza ombra di dubbio, alla rilettura intrapresa da Marisa Monte, quanto meno dal 1996 (“A Menina Dança", pezzo da Acabou Chorare, fu inserita dalla cantante carioca nel disco Barulhinho Bom).
Acabou Chorare nasce dal impatto generato a seguito dell’incontro tra il gruppo e João Gilberto (e sbaglia chi pensa che l’influenza musicale sia stata in un solo senso. Basta ascoltare il disco João Gilberto, 1973, al 47º posto di questa stessa classifica, pre scoprire che si tratta dell’altro lato della medaglia.).
Dopo un primo disco semi-tropicalista, vagamente psichedelico e sostanzialmente rock registrato a São Paulo (É Ferro na Boneca, 1970), il gruppo fa le valigie e si trasferisce a Rio de Janeiro. Luiz Galvão, paroliere dei Novos Baianos, conosceva il padre della bossa nova fin dall’adolescência a Juazeiro e riprese il contatto non appena mise piede nella “Cidade Maravilhosa”. Per qualche motivo inspiegabile, João si identifico con questa compagnia di hippies e cominiciò subito a frequentare “l’alloggio” in cui avevano preso dimora. Presentò così al gruppo un samba che sarebbe diventato il pezzo chiave della trasformazione sonora che avvene nel 1972. “Brasil Pandeiro" fu composto negli anni 40 da Assis Valente per Carmen Miranda, e fece quasi tanto successo allora quanto ne avrebbe fatto poco più di trent’anni dopo. Il vecchio samba portava un messaggio profondo: “Guardate dentro voi stessi” fu quello che João Gilberto disse al gruppo.
Il brano che dà titolo all’intero album ha invece come fonte di ispirazione una storia che João racconta a Galvão al telefono e che divenne poi famosa. Quando ancora era una bambina, sua figlia Bebel, era solita parlare una lingua ibrida, mescolando il portoghese della sua terra natale con lo spagnolo imparato durante il periodo passato in Messico con i genitori. Figlia unica, Bebel era ricoperta di ogni sorta d’attenzioni. Dopo uno scivolone, vedendo che tutta la famiglia accorrreva per vedere se si era fatta male, la bambina se ne usci con questa frase: “Acabou chorare!" (“terminò di piangere”). La canzone divenne una delle più trasmesse nelle radio di tutto il Brasile per più di 30 settimane consecutive.
Ma il maggior successo del disco fu “Preta Pretinha", musica di Moraes Moreira scritta sui versi che Galvão aveve scritto per una ragazza di Niterói (forse Baby Consuelo? nota del blogger).
La considerazione nei confronti del disco è cresciuta nel corso del tempo. Dopo 35 anni brani come “Mistério do Planeta", “A Menina Dança", “Tinindo Trincando" e “Besta É Tu" sono in splendida forma e hanno certamente contribuito a portare Acabou Chorare a raggiungere per la prima volta il vertice della classifica dedicata ai migliori dischi brasiliani di tutti i tempi.
Marcus Preto (Rolling Stone Brasil)
Novos Baianos - Mistério do Planeta
vocal: Paulinho Boca de Cantor
violão: Moraes Moreira
guitarra: Pepeu Gomes
baixo: Dadi
batera: Jorginho Gomes.
De fora: Baby Consuelo, Baixinho, Bola e Charli.
Preta Pretinha - Novos Baianos
mercoledì 7 novembre 2007
Os 100 maiores discos da música brasileira

“La questione su quali siano i grandi dischi della musica brasiliana è un argomento in continua evoluzione, più di quanto si possa pensare. È noto che la prospettiva di valutazione cambia nel tempo, ma è altrettanto ovvio che esistono parametri “assoluti” che è impossibile ignorare.
In una votazione senza precedenti nella stampa nazionale, Rolling Stone Brasil ha convocato specialisti, produttori e giornalisti per eleggere i migliori dischi della nostra musica di tutti i tempi. Ad ognuno dei 60 giurati è stato chiesto di scegliere 20 dischi senza ordine di preferenza.
I criteri utilizzati includono il valore artistico intrinseco e l’importanza storica del disco. Sommando i 1200 voti così raccolti ecco la lista dei 100 dischi essenziali per il Brasile ... “
Ecco come Rolling Stone Brasil presenta la sua classifica dei 100 dischi che fanno la storia della musica brasiliana. Che ne pensa coscienzasporca? Beh ad esempio che non mi aspettavo i Novos Baianos al primo posto, che sono molto contento per la 5 posizione di Secos e Molhados, che fra i 100 dischi alcuni artisti si ripetono più volte mentre altri, meritori comunque di una citazione, non si vedono proprio. 4 dischi degli Os Mutantes su 100 mi sembrano un po’ troppi (con tutto il mio rispetto per Rita Lee e con tutto che siano stati tra i gruppi brasiliani preferiti da Kurt Cobain oltre che da David Byrne) e sono certamente il risultato della loro recente reunion.
Ma questo è probabilmente il frutto del meccanismo scelto dalla rivista per redarre la classifica. Ai primi dieci di questa lista RS Brasil ha dedicato una particolare recensione. Un po’ alla volta coscienzasporca vedrà di farne una, speriamo accettabile, traduzione.
01. Acabou Chorare (Novos Baianos, 1972)
02. Tropicália ou Panis et Circencis (Vários, 1968)
03. Construção (Chico Buarque, 1971)
04. Chega de Saudade (João Gilberto, 1959)
05. Secos e Molhados (Secos e Molhados, 1973)
06. A Tábua de Esmeralda (Jorge Ben, 1972)
07. Clube da Esquina (Milton Nascimento Lô Borges, 1972)
08. Cartola (Cartola, 1976)
09. Os Mutantes (Os Mutantes, 1968)
10. Transa (Caetano Veloso, 1972)
11. Elis Tom (Elis Regina e Antônio Carlos Jobim, 1974)
12. Krig-Ha Bandolo (Raul Seixas, 1973)
13. Da Lama ao Caos (Chico Science Nação Zumbi, 1994)
14. Sobrevivendo no Inferno (Racionais MC’s, 1998)
15. Samba Esquema Novo (Jorge Ben, 1963)
16. Fruto Proibido (Rita Lee, 1975)
17. Racional Volume 1 (Tim Maia, 1975)
18. Afrociberdelia (Chico Science Nação Zumbi, 1996)
19. Cabeça Dinossauro (Titãs, 1986)
20. Fa-Tal - Gal a Todo Vapor (Gal Costa, 1971)
21. Dois (Legião Urbana, 1986)
22. A Divina Comédia ou Ando Meio Desligado (Os Mutantes, 1970)
23. Coisas (Moacir Santos, 1965)
24. Roberto Carlos em Ritmo de Aventura (Roberto Carlos, 1967)
25. Tim Maia (Tim Maia, 1970)
26. Expresso 2222 (Gilberto Gil, 1972)
27. Nós vamos Invadir Sua Praia (Ultraje a Rigor, 1985)
28. Roberto Carlos (Roberto Carlos, 1971)
29. Os Afro-Sambas (Baden Powell, Quarteto em Cy e Vinícius de Moraes, 1966)
30. A Dança da Solidão (Paulinho da Viola, 1972)
31. Carlos, Erasmo (Erasmo Carlos, 1970)
32. Pérola Negra (Luis Melodia, 1973)
33. Caymmi e Seu Violão (Dorival Caymmi, 1959)
34. Loki? (Arnaldo Baptista, 1974)
35. Estudando o Samba (Tom Zé, 1976)
36. Falso Brilhante (Elis Regina, 1976)
37. Caetano Veloso (Caetano Veloso, 1968)
38. Maria Fumaça (Banda Black Rio, 1977)
39. Selvagem? (Os Paralamas do Sucesso, 1986)
40. Legião Urbana (Legião Urbana, 1985)
41. Meus Caros Amigos (Chico Buarque, 1976)
42. O Bloco do Eu Sozinho (Los Hermanos, 2001)
43. Refazenda (Gilberto Gil, 1975)
44. Mutantes (Os Mutantes, 1969)
45. Raimundos (Raimundos, 1994)
46. Chaos A.D. (Sepultura, 1993)
47. João Gilberto (João Gilberto, 1973)
48. As Aventuras da Blitz (Blitz, 1982)
49. Racional Volume 2 (Tim Maia, 1976)
50. Revolver (Walter Franco, 1975)
51. Clara Crocodilo (Arrigo Barnabé, 1980)
52. Cartola (Cartola, 1974)
53. O Novo Aeon (Raul Seixas, 1975)
54. Refavela (Gilberto Gil, 1977)
55. Nervos de Aço (Paulinho da Viola, 1973)
56. Amoroso (João Gilberto, 1977)
57. Roots (Sepultura, 1996)
58. Antônio Carlos Jobim (Tom Jobim, 1963)
59. Canção do Amor Demais (Elizeth Cardoso, 1958)
60. Gil e Jorge Ogum Xangô + D2 (Gilberto Gil e Jorge Ben, 1975)
61. Força Bruta (Jorge Ben, 1970)
62. MM (Marisa Monte, 1989)
63. Milagre dos Peixes + D2 (Milton Nascimento, 1973)
64. Show Opinião (Nara Leão, Zé Kéti e João do Vale, 1965)
65. Nelson Cavaquinho (Nelson Cavaquinho, 1973)
66. Cinema Transcendental (Caetano Veloso, 1979)
67. África Brasil (Jorge Ben, 1976)
68. Ventura (Los Hermanos, 2003)
69. Samba Esquema Noise (Mundo Livre S/A, 1994)
70. Getz/Gilberto Featuring Antônio Carlos Jobim (Stan Getz, João Gilberto e Antônio Carlos Jobim, 1963)
71. Noel Rosa e Aracy de Almeida (Aracy de Almeida, 1950)
72. Jardim Elétrico (Os Mutantes, 1971)
73. Angela Ro Ro (Angela Ro Ro, 1979)
74. Õ Blésq Blom (Titãs, 1989)
75. Tim Maia (Tim Maia, 1971)
76. A Bad Donato (João Donato, 1970)
77. Canções Praieiras (Dorival Caymmi, 1954)
78. Gilberto Gil (Gilberto Gil, 1968)
79. Álibi (Maria Bethânia, 1978)
80. Gal Costa (Gal Costa, 1969)
81. Psicoacústica (Ira!, 1988)
82. O Inimitável (Roberto Carlos, 1968)
83. Matita Perê (Tom Jobim, 1973)
84. Qualquer Coisa/Jóia (Caetano Veloso, 1975)
85. Jovem Guarda (Roberto Carlos, 1965)
86. Beleléu, Leléu, Eu (Itamar Assumpção e Banda Isca de Polícia, 1980)
87. Verde Anil Amarelo Cor de Rosa e Carvão (Marisa Monte, 1994)
88. Nada Como Um Dia Após O Outro Dia + D2 (Racionais MC’s, 2002)
89. Carnaval na Obra (Mundo Livre S/A, 1998)
90. Quem é Quem (João Donato, 1973)
91. Cantar (Gal Costa, 1974)
92. Wave (Tom Jobim, 1967)
93. Lado B, Lado A (O Rappa, 1999)
94. Vivendo e Não Aprendendo (Ira!, 1986)
95. Doces Bárbaros + D2 (Gil, Bethânia, Caetano e Gal, 1976)
96. A Sétima Efervescência (Júpiter Maçã, 1996)
97. Araçá Azul (Caetano Veloso, 1972)
98. Elis (Elis Regina, 1972)
99. Revolução por Minuto (RPM, 1985)
100. Circense (Egberto Gismonti, 1980)
Da un attento blog brasiliano deduco questi dati: non ci sono dischi precedenti al 1950 né successivi al 2003, il periodo più rappresentato sono gli anni 70, con 51 dischi su 100 pubblicati tra il 1970 e il 1979.
Seguono gli anni 60 con 16 album e gli 80 con 14 titoli.
Infine gli anni 90 (11 dischi), gli anni 50 (5), gli anni post 2000 con soli tre titoli. Caetano Veloso e Gilberto Gil compaiono, cadauno, 7 volte. Gal Costa, Tom Jobim e Jorge Ben 5 volte, Tim Maia e Os Mutantes (come detto) 4 volte.
Mica scema la ragazza

Ogni tanto un post su Gisele ci vuole.
(dalle notizie brevi di musibrasil.net)
Secondo la rivista "Forbes", la top model gaúcha, che lo scorso anno ha guadagnato 33 milioni di dollari, si rifiuta di ricevere compensi nella valuta statunitense, da lei considerata «troppo fragile» e per contratto pretende, da qualche tempo, che i cachet le vengano corrisposti nella moneta unica europea.
giovedì 1 novembre 2007
"The most extraordinary voice I've ever heard in my life"
Parole di Lou Reed. Anche il jazz ha la sua voce, per così dire, controtenorile.
Colpito durante la pubertà da una sindrome che gli blocca la crescita: nasce così la voce di Jimmy Scott.
E Jimmy non ne fa certo un problema, anche quando al supermercato gli chiedono ancora "Cosa desidera signora?".
Colpito durante la pubertà da una sindrome che gli blocca la crescita: nasce così la voce di Jimmy Scott.
E Jimmy non ne fa certo un problema, anche quando al supermercato gli chiedono ancora "Cosa desidera signora?".
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