domenica 23 novembre 2008

Quale fu il primo grande successo di Elis?

Difficile dirlo parlando di una stella che incise il primo singolo, su 78 giri, a quindici anni e il primo album (“Viva a Brotolândia”) a sedici, anno 1961. Il genere potrebbe essere, mi si passi l’irriverente paragone, un genere alla Hanna Montana anni ’60 (oddio che ho detto!!!): canzonette per giovanissimi, cantate da ragazzine. Del resto il termine broto sta proprio per quello, per “bocciolo”, e con l’espressione brota ci si riveriva al fenomeno delle giovanissime cantanti, in voga allora come oggi (me la passate l’espressione “in voga”?).
Il reportorio non è ancora quella della MPB: vi si ascoltano, invece, cover di pezzi USA di successo , ritmi leggeri, pochi accenni di samba. Certo la personalità e lo stile di Elis evolvono velocemente, al ritmo di un album l’anno, fino al definitivo trasferimento da Porto Alegre a Rio, con un repertorio che si fa più adulto e più “brasiliano”, fino al grande successo del programma “O fino da bossa” da cui derivano tre splendidi album dal vivo, interpretati con Jair Rodriguez, che in questo periodo girano di continuo sul mio “giradischi”. Insomma il bocciolo è sbocciato.
In questi tre album , Elis sfoggia una voce calda, forse lontana da certi canoni bossanovistici del periodo, lontana anche dalla voce che ci rimandano le interpretazioni anni 70. Ma Elis, allora 20enne, esprime già quella forza interpretativa che ne hanno fatto un fenomeno e più tardi un mito.

Ma ecco che al solito, divagando, mi sono perso. Torno alla domanda. Quale fu il primo grande successo di Elis? Ce lo racconta lei stessa in questo video del 1973 (qui tutta l’intervista) dove ricorda come alcuni indicassero in Menino das Laranjas, scritta da Téo de Barros nel 1964, il suo primo successo. Altri lo attribuivano invece all’interpretazione di Arrastão di Edu Lobo e Vinícius de Moraes, brano con cui vinse il primo festival della Música Popular Brasileira della TV Excelsior. In realtà la grande attenzione di pubblico e critica arrivò con Preciso aprender a ser só, dei fratelli Marcos e Paulo Sérgio Valle, brano che Elis interpretava in uno show al “Little Club” di Rio de Janeiro e che incise sia in “Samba, eu canto assim” che in “Dois Na Bossa”, entrambi del 1965.

Il brano è bello, l’interpretazione magnifica, il video b/n affascinante. Le smorfiette di Elis irresistibili. Scommetto entrerà a far parte del vostro juke-box on line.
Siccome poi in queste settimane esce con Repubblica/L’espresso la Mina della TV aggiungo il mio contributo con la versione italiana interpretata dalla Mazzini nel 1968.

Elis Regina - Preciso aprender a ser só


Mina _ So ( Preciso aprender a ser so )


Preciso aprender a ser só
Composição: Marcos Valle/Paulo Sergio Valle

Ah, se eu te pudesse fazer entender

Ah se potessi farti capire
Sem teu amor eu não posso viver

Che senza il tuo amore io non posso vivere
E sem nós dois o que resta sou eu

Che senza noi due, ciò che resta sono io
Eu assim tão só

E sono così sola

E eu preciso aprender a ser só

Che devo imparare ad essere sola
Poder dormir sem sentir teu calor
Poter dormire senza sentire il tuo calore

E ver que foi só um sonho e passou
E capire che è stato solo un sogno ed è passato



Ah, o amor
 quando é demais ao findar leva a paz

L’amore quando sta per finire toglie la pace
Me entreguei sem pensar

Mi sono trovata coinvolta, senza pensare
Que a saudade existe e se vem
Che la nostalgia esiste e quando arriva

É tão triste, vê
E così triste, guarda

Meus olhos choram a falta dos teus
I miei occhi piangono l’assenza dei tuoi
Esses olhos que foram tão meus

Quegli occhi che erano tutti per me
Por Deus entenda que assim eu não vivo
Capisci che così non è più vivere
Eu morro pensando no nosso amor
Che muoio pensando al nostro amore.



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