sabato 30 maggio 2009

Coscienza sporchissima

Devo molto a questo blog e alle persone che hanno il piacere di parteciparvi: mi sento quindi in colpa nei momenti in cui sono costretto a trascurarlo e trascurarvi. Per farmi perdonare mi serviva qualcosa di veramente forte. Faccio poca fatica perchè la traduzione arriva dritta dritta da Musibrasil. Del resto Geni e o zepelim non poteva mancare dall'elenco delle traduzioni. Uno straordinario Chico, molto molto vicino a Fabrizio De Andrè.

Geni e o zepelim
Chico Buarque/1977-1978 

( Ópera do malandro)



Geni e lo Zeppelin

De tudo que é nego torto
Con ogni sorta di negro infimo (1)
Do mangue e do cais do porto

Dei bordelli o delle banchine del porto
Ela já foi namorada
Lei è già stata a letto


O seu corpo é dos errantes
Il suo corpo è degli erranti
Dos cegos, dos retirantes
Dei ciechi, degli emigranti

É de quem não tem mais nada
É di chiunque non possegga più niente


Dá-se assim desde menina

Lei gli si offre così, già da bambina
Na garagem, na cantina
Nel garage, in cantina


Atrás do tanque, no mato
Dietro la cisterna, nel bosco


É a rainha dos detentos
É la regina dei detenuti, 

Das loucas, dos lazarentos
Delle pazze, dei lebbrosi


Dos moleques do internato
Dei ragazzini negli internati


E também vai amiúde

E va anche e molto spesso


Com os velhinhos sem saúde
Coi vecchietti infermi


E as viúvas sem porvir

E con le vedove senza futuro
Ela é um poço de bondade
E' un pozzo di bontà


E é por isso que a cidade
Ed é per questo che la città
Vive sempre a repetir

Continua a ripetere

Joga pedra na Geni
Lanciate pietre su Genì


Joga pedra na Geni
Lanciate pietre su Genì
Ela é feita pra apanhar

Il suo destino è prenderle


Ela é boa de cuspir
E ricevere sputi


Ela dá pra qualquer um

Lei la dà a chicchessia


Maldita Geni
Maledetta Genì

Um dia surgiu, brilhante

Un giorno comparve, brillando
Entre as nuvens, flutuante

Tra le nuvole fluttuando
Um enorme zepelim

Un enorme Zeppelin
Pairou sobre os edifícios
Si fermò sopra gli edifici 

Abriu dois mil orifícios
Aprì duemila orifizi


Com dois mil canhões assim
Con duemila cannoni

A cidade apavorada
La città terrorizzata


Se quedou paralisada
Rimase paralizzata


Pronta pra virar geléia

Pronta a trasformarsi in gelatina
Mas do zepelim gigante

Ma dallo Zeppelin gigante
Desceu o seu comandante
Discese il suo comandante


Dizendo - Mudei de idéia

E disse: "Ho cambiato idea


- Quando vi nesta cidade
Quando vidi in questa città

- Tanto horror e iniquidade
Tanto orrore e iniquità
- Resolvi tudo explodir

Decisi di far esplodere tutto


- Mas posso evitar o drama

Ma posso evitare il dramma


- Se aquela formosa dama


Se quella formosa dama
- Esta noite me servir

Questa notte mi servirà"





Essa dama era Geni
Quella dama era Genì 

Mas não pode ser Geni

Ma come può essere Genì?

Ela é feita pra apanhar
Il suo destino è prenderle


Ela é boa de cuspir

E ricevere sputi


Ela dá pra qualquer um

Lei la dà a chicchessia


Maldita Geni

Maledetta Geni

Mas de fato, logo ela

Ma di fatto, proprio lei


Tão coitada e tão singela
Tanto povera e semplice
Cativara o forasteiro
Si era accattivata il forestiero
O guerreiro tão vistoso
Il guerriero così spaventoso


Tão temido e poderoso

Così temuto e poderoso
Era dela, prisioneiro
Divenne di lei prigioniero


Acontece que a donzela
E succede che la donzella


- e isso era segredo dela

- e questo era il suo segreto

Também tinha seus caprichos

Aveva anche lei i suoi capricci


E a deitar com homem tão nobre
E al giacere con uomo tanto nobile


Tão cheirando a brilho e a cobre
Che odorava e risplendeva di metalli
Preferia amar com os bichos

Lei preferiva far l'amore con le bestie


Ao ouvir tal heresia
Sentendo una tal eresia


A cidade em romaria
La città in processione


Foi beijar a sua mão

Andò a bacirle la mano
O prefeito de joelhos
Il sindaco in ginocchio


O bispo de olhos vermelhos

Il vescovo con gli occhi in lacrime


E o banqueiro com um milhão
E il banchiere con un milione





Vai com ele, vai Geni
Vai con lui, vai o Genì
Vai com ele, vai Geni
Vai con lui, vai o Genì


Você pode nos salvar
Tu puoi salvarci
Você vai nos redimir

Tu puoi redimerci


Você dá pra qualquer um
Tu la dai a chicchessia 


Bendita Geni

Benedetta Geni




Foram tantos os pedidos
Furono tante le suppliche


Tão sinceros tão sentidos
Così sincere e sentite
Que ela dominou seu asco
Che lei dominò il suo ribrezzo
Nessa noite lancinante
E in quella notte lancinante

Entregou-se a tal amante
Si offrì a quell'amante


Como quem dá-se ao carrasco

Come chi si consegna al boia


Ele fez tanta sujeira
Fece tante porcherie 

Lambuzou-se a noite inteira
E si insozzò la notte intera


Até ficar saciado

Finché fu sazio


E nem bem amanhecia
E non albeggiava ancora
Partiu numa nuvem fria
Che lui partì in una fredda nube


Com seu zepelim prateado
Con il suo Zeppelin argentato
Num suspiro aliviado
Con un sospiro alleviato



Ela se virou de lado
Lei si girò di lato
E tentou até sorrir
E provò anche a sorridere
Mas logo raiou o dia
Ma non appena spuntò il giorno


E a cidade em cantoria
La città all'unisono


Não deixou ela dormir

Non la lasciò dormire





Joga pedra na Geni

Lanciate pietre su Genì


Joga bosta na Geni

Lanciate merda su Genì

Ela é feita pra apanhar
Il suo destino è prenderle


Ela é boa de cuspir
E ricevere sputi

Ela dá pra qualquer um

Lei la dà a chicchessia
Maldita Geni
Maledetta Genì

[1]
Torto può significare anche strabico,
irascibile, di mal carattere


mercoledì 20 maggio 2009

L’undicesima vittima.

Oppure l’undecima come si diceva dei papi. Eccomi qua vittima di una diverticolite (intestinale, una cosa da vecchiotti) che mi ha portato pure ad un breve passaggio in ospedale di cui mi resta ancora l’antisettico profumo sotto il naso. Qualche giorno fa kindsaluv mi ha rubato il post dalla tastiera, dal momento che stavo per scrivere anch’io de La decima vittima del mai troppo lodato Elio Petri. Mastroianni, Ursula (ma anche una bellissima Elsa Martinelli) la colonna sonora ... ma non volevo parlare di questo. Volevo invece raccontare a chi fosse sfuggito che “La decima vittima” è diventato anche un real game (si dirà così) ambientato tra le strade di Torino ma penso in futuro anche in altre città italiane.

La lunga descrizione che segue è dal forum di studenti.
“Per le strade di Torino, fra ignari passanti, potrebbe celarsi il tuo predatore. Da lunedì 12 maggio nel capoluogo Piemontese 100 fra ragazze e ragazzi si nascondono e si cercano, si spiano e si evitano, attendono il momento giusto per sparare alla propria vittima con una pistola ...ad acqua.
Dopo New York, Vancouver, San Francisco, Los Angeles, Londra, Barcellona e Parigi anche a Torino arriva la streetwar!
Il gioco si ispira al film "La decima vittima" di E. Petri con Marcello Mastroianni. Agli iscritti è stato consegnato un kit con all'interno il nome, la foto e le abitudini della propria preda: scopo del gioco è colpire con pistole ad acqua le proprie vittime evitando gli attentati del proprio killer.
L'area di gioco comprende praticamente l'intera città, esclusi naturalmente abitazioni, luoghi di lavoro, locali pubblici e di culto. Come su un set, sei protagonista di un thriller mozzafiato, e vincerai un premio se riuscirai a sopravvivere eliminando gli altri concorrenti.
Un torneo di 3 settimane giocato 24 ore su 24, ulteriori informazioni si possono trovare sul sito ufficiale: http://www.torinospy.com



Visto che ho passato diversi giorni steso tra letto e divano mi sono pure concesso il lusso di vedere un paio di film “prima di mezzogiorno”, tra il primo e secondo antibiotico della giornata. Fatto sta che una mattina passava Sbatti il mostro in prima pagina (forse per il fatto che in questi giorni Bellocchio è a Cannes) che avevo visto una sola volta ai tempi del cineforum della scuola (quando era ancora un film quasi recente, visto che parliamo del 78/79 o giù di lì). Quello che allora non potevo sapere e apprezzare era che il film avesse tra i propri “interpreti”, ripreso nel reale comizio con cui si apre il film, un futuro ministro della Repubblica italiana.

venerdì 1 maggio 2009