sabato 30 dicembre 2006

Blob 2006


The hanging was the best show in town. But they made two mistakes. They hung the wrong man and they didn't finish the job.

Sarà così anche 'sta volta?

martedì 26 dicembre 2006

God Only Knows







Commedia di costume. Dovrebbe essere questa la definizione per il film “Commediasexi” di Alessandro D’Alatri, cinepandoro vagamente di sinistra, con attori seri prestati al comico e una storia che guarda alla realtà italiana, un intreccio tra spettacolo e politica in stile vallettopoli. (Parentesi: dal 2007, al di là del monopoli, rifiuterò di ascoltare o leggere qualsiasi dialogo o articolo che contenga parole in “opoli”).

Non è comunque questo il film che ho visto il giorno di Natale.
Ieri ho visto in anteprima uno dei film previsti per Natale 2007, un film che non si limita a mettere in scena quello che abbiamo appeno finito di leggere sulle pagine di tutti i giornali, dal Corriere a Chi.
Si tratta di “Pig Love”, versione italiana e cinematografica della serie tv HBO prodotta tra gli altri da Tom Hanks e trasmessa in Italia dal canale Foxlife, serie che parla dell’esperienza matrimoniale di un uomo che si divide fra tre mogli e tre case collocate una di fianca all’altra (le case).
Devo dire che, nonostante la serie parli quindi di poligamia, l’ho trovata sinceramente monotona. Certamente più riuscita la trasposizione italiana dove il registro drammatico lascia spazio ad un più natalizio registro comico/brillante con qualche licenza pruriginosa del tutto assente nella serie tv. Gioco facile per gli sceneggiatori italiani che attorno ad ognuna delle mogli creano un capitolo del film, con un intreccio di personaggi che si inseguono da un episodio all’altro.
Il vero punto di forza della pellicola è certamente la scelta delle tre mogli che mette insieme, in ruoli che ricordano le loro reali esperienze di vita, tre nomi conosciuti ma assolutamente all’esordio sul grande schermo. In questo senso la lezione di Commediasexi con l’esordio di Bonolis ha aperto una strada.

Straordinaria nel ruolo della moglia in carriera, perfetto mix tra seducente femminilità e senso del comando, Michela Vittoria Brambilla, tailleur e tacchi alti, inconfondibili lunghi capelli rossi (NELLA FOTO 2). L’esperienza di una finale di Miss Italia e la frequentazione di salotti e programmi tv, hanno evidentemente conferito alla sciura Brambilla, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio, un totale controllo della scena. Divertente l’idea di legare il suo episodio alla ricerca del capitone per la cena della vigilia: tra le diverse occupazione della signora, infatti, c’è quella di presidente di un’importante azienda nel commercio dei prodotti ittici.
Nel ruolo della moglie giovane, “riga in mezzo e italiano forbito”, la seducente e a volte indisponente Annalena Benini, “penna dolcissima e perfida”del Foglio e del settimanale Grazia, sempre carina e quasi sempre saputella. Gli autori di Pig Love non ci fanno mancare nemmeno una comparsata della “zia” di Annalena, nientepopodimeno che la signora Daria Bignardi. Quando dico “zia” capite che i pochi minuti in cui sta sulla scena, sono davvero imperdibili.
Infine nella parte della terza moglie la sorridente e solare Chiara Giordano, che nella vita vera qualcosa di cinema ci capisce visto che ha spostato il bravo e bello Raul Bova. La signora Giordano Bova offre inoltre agli autori lo spunto per inserire nella vicenda il personaggio della suocera interpretato, come nella vita reale, dalla mamma di Chiara, la signora Annamaria Bernardini de Pace (NELLA FOTO 3 con Eros Ramazzotti) l’avvocato matrimonialista più famoso nel nostro paese (per i loro divorzi sono ricorsi alla sua consulenza Romina Power, Katia Ricciarelli, Eros Ramazzotti, la coppia Simona Ventura e Stefano Bettarin). Trovata non indifferente in un film che gira intorno al tema della poligamia e alle conseguenze spesso stressanti di una vita in comune all’ennesima potenza.

Il film ha tutti gli ingredienti di una romantica, divertente, provocante, commovente, irriverente pellicola di natale che nella varietà di temi toccati giustifica anche chi si reca al cinema una sola volta l’anno. Un compendio tra il dolce e il piccante che fa pensare più alla mostarda che al panettone.

Il protagonista maschile nel ruolo del marito? Io un’idea me la sono fatta, ma aspetto con interesse qualche vostra indicazione. Se avete delle idee nuove, la produzione è pronta a rigirare tutte le scene in cui è presente. E a darvi ovviamente una percentuale degli incassi.


(un giorno riuscirò a capire come funzione: intanto chi vuole godersi la bella sigla di Big Love e la grande canzone dei Beach Boys clicchi qui http://youtube.com/watch?v=npTi9KviYmU)

lunedì 25 dicembre 2006

Con le mani nel sacco!


La Signora Citelli mi perdonerà, ma sono letteralmente innamorato delle sue illustrazioni.
Niente commenti da fare (anche se ci sarebbe da parlare dei comitati di liberazione dei Babbi Natale Rampicanti di cui ha parlato anche Caterpillar nella puntata di venerdì 22 e a cui avevo dedicato un vecchio post) ma solo la scusa per fare a tutti gli auguri di buon Natale, sperando che Santa Claus vi abbia portato quello che desideravate.
Visto che vi ho annoiato con i miei commenti sui film panettone spero di raccontarvi in serata cosa sono andato a vedere io.

Auguri

lunedì 18 dicembre 2006

Ehi-Ho!


Non voglio fare della sociologia da wikipedia, né trattare con leggerezza un argomento che so avere risvolti seri, a volte drammatici. L’argomento però continua a interessarmi per cui ci torno su. Per saperne qualcosa basta cercare “poligamia” in wikipedia (appunto) per conoscerne tanti dettagli e curiosità: per scoprire che poligami si ritrovano anche nella bibbia e che poligame sono pure le donne con buona pace di FX canale 113 di Sky.

Vengo alle mie sensazioni. Ho sempre avuto due convinzioni: che Biancaneve sia stata punita con la mela avvelenata, non tanto per la sua bellezza, quanto per la convivenza con sette arzilli maschietti. Una colpa espiata, non a caso, attraverso la soluzione finale di un matrimonio monogamo con un principe azzurro e soprattutto unico.
L’altra, che fosse più felice con quei 7, mentre quel “vissero felici e contenti” finale mi sa molto di finto e consolatorio. Come può essere stato un grande amore quello con un uomo, per quanto principe, di cui la storia non ci racconta neppure il nome?
Faccio inoltre fatica a capire perché nel questionario per la naturalizzazione degli Stati Uniti si susseguano a distanza di poche righe due domande di questo genere:

• Did you, during the period from March 23, 1933 to May 8, 1945, in association with either the Nazi Government of Germany or any organization or government associated or allied with the Nazi Government of Germany, ever order, incite, assist or otherwise participate in the persecution of any person because of race, religion, national origin or political opinion?

• Do you plan to practice polygamy in the U.S.?

Biancaneve fa più paura della regina cattiva?



L’illustrazione, bellissima, È di Anna Citelli (che nulla centra con le opinioni di questo blog) ed è presente con molte altre nel suo sito http://www.annacitelli.com/ (da cui l’ho sottratta).

domenica 17 dicembre 2006

Amici Suoi






Dal sito di Matrix: http://www.matrix.mediaset.it/index.shtml

15 dicembre 2006 - 37^PUNTATA DI MATRIX
Questa settimana Matrix si è occupato di cinema, dei cosidetti "cinepanettoni" di Natale.
Martedì sera abbiamo parlato di Olè il film di Carlo Vanzina con Massimo Boldi, Venerdì, invece, sono stati con noi in studio i protagonisti del film Natale a New York di Neri Parenti.
(…) La puntata è stata seguita da una media di 1 Milione e 621mila spettatori con 6 Milioni e 898mila contatti.



Dal sito ufficiale di Claudio Bisio – commenti al blog

Caro Claudio,
ho letto che si dovrebbe fare un remake di "Amici miei" targato De Laurentiis con protagonista De Sica e tu saresti nell'ipotetico cast...va bene provare il cinepattone, ma anche questo no!
[Maurizio, Mlano, 14 dicembre 2006]

sabato 16 dicembre 2006

Il teorema di pitagora


“Essendo che” l’amministrazione comunale assegnava una sola autorizzazione di parcheggio in centro città per famiglia, una coppia di futuri sposi preferì prolungare lo stato di convivenza fuori del matrimonio potendo così conservare due distinti permessi e parcheggiare entrambe le auto sotto casa.

Devo dire che, oggi come oggi, la questione dei PACS non è facile: o la pensione di reversibilità o il doppio parcheggio sotto casa. E questo di cui stiamo parlando? Non credo. Parliamo d’amore? Può darsi. Certamente parliamo di “coppie” di fatto, ponendoci già un limite. E il triangolo, o trio o terzetto che dir si voglia dove lo lasciamo? E il quartetto, che già nella definizione suona così classico, armonico e compiuto da far risuonare le note di un Beethoven o se preferite quelle de “La vecchia fattoria”? Non voglio parlare di altre culture e altre civiltà, non penso all’harem di qualche sceicco, ma a qualcosa che fa parte della nostra esperienza occidentale, italiana, nemmeno tanto eccezionale.
Ho sempre avuto la sensazione che il vero tabù, nascosto dietro il rifiuto delle coppie di fatto, fosse quello che sta oltre la coppia, dal trio in poi. Me lo confermano i tanti interventi che ho letto in questi mesi a proposito di poligamia, con l’immancabile risvolto del conflitto tra religioni e civiltà. (uno per tutti l’ormai classico E PERCHE’ NO IL MATRIMONIO CON LE SCIMMIE? Su http://www.antoniosocci.it/Socci/index.cfm?circuit=Main&name=CaricaOggetto&ID=VARCHIVIONEWSLETTER&rnd=0.396833816421&pag=7

Al riguardo ho poche opinioni, se non la certezza che nessuna forma di relazione deve prevedere un soggetto più forte ed altri sottomessi. Nessuna relazione deve essere voluta da una persona e subita dalle altre. Insomma niente costrizioni, né fisiche, né psicologiche.
Ma a parte questo, se la base del rapporto è la libertà di scelta, non me la sento di dare altri giudizi. Di fatto verso i rapporti plurimi regolarizzati vedo difficile invocare il concetto di contronatura, dal momento che proprio in natura la poligamia è spesso la norma più che l’eccezione. Non ci dovrebbero essere nemmeno le problematiche che accompagnano la possibilità di allevare dei figli da parte di coppie gay, di cui parla non un esponente delle CEI ma il buon Stefano Gabbana in un intervista a Repubblica (“ad un figlio non dovrebbe mancare una madre”). Insomma se ne parlerà e ne parleremo tanto, probabilmente anche a sproposito come sto facendo adesso. La mia opinione è che sia necessario ragionare anche per “casi estremi” (non vedo altro modo di pensare) per poi operare facendo i conti con la realtà.
So che è già difficile l’amore e la vita di coppia ma se questo riuscisse a tre persone perché impedirlo? La legge ammette solo la congiunzione tra due punti, la geometria anche fra tre. Meglio allora geometra che avvocato.

martedì 12 dicembre 2006

S.W.A.T.



Ne parlavamo tra amici. Poi ne ho letto su diversi blog. Insomma c’è una vera sollevazione nei confronti dei BNR, i Babbi Natali Rampicanti. Dove abito ne ho contati 7, su un totale di 12 appartamenti. Su poggioli, appesi alle grondaie, dappertutto. Ieri sera ho avuto la sensazione che le teste di cuoio stessero liberando qualcuno nella mia palazzina.

Penso che i Babbi Natali Rampicanti rappresentino la per-versione da appartamento dei setti nani da giardino, nei confronti dei quali sono già sorti un “Fronte di liberazione dei nani da giardino” e un “Movimento autonomo per la liberazione delle anime da giardino”(che agiscono per liberare le statuette dei nani dalle varie ville-villette in cui sono imprigionate, per abbandonarle poi in spazi liberi, aperti, più consoni al loro spirito).
Non so se dopo la protesta si passerà ai fatti anche per i babbi natali.


La foto dei BNR è presa dal blog di “architettisenzatempo”
http://www.architettisenzatetto.net/blog/index.php

lunedì 11 dicembre 2006

botteghini oscuri





Come i re magi, le commedie italiane di Natale saranno tre, in uscita contemporanea il prossimo venerdì 15.
Magari non ve ne frega niente, probabilmente avrete di meglio da fare e da vedere, ma vi chiedo una mano a chiarirmi le idee.
Chi c'è nel film, registi e attori, si dovrebbe vedere nelle locandine allegate. Ma per riassumere dico in fretta le formazioni. Commedia Sexi: Bonolis, Rubini con Buy e Rocca, alla regia D'Alatri. Natale a New York: De Sica, Ghini, Bisio, De Luigi (che qualcuno già vede come prossimo quartetto per un remake di Amici Miei, e già mi sento male) con le bellezze Ferilli, Canalis e la regia di Neri Parenti. Ed infine Olé, di Carlo Vanzina, con Boldi, Salemme e compagnia bella.

Questi non sono film ma sono uno spaccato di come si cerca il consenso delle masse, votanti o paganti, a seconda delle occasioni. Più che cast, coalizioni. Ad esempio un Boldi -Salemme per mettere insieme i biglietti del Nord con quelli del Sud, che tanto mi ricorda l'intesa Lega Nord e AN che più o meno nasceva con lo stesso intento.
Leggendo la questione al contrario, dai film alla politica, mi viene allora da pensare che forse il cinema è riuscito ad anticipare a Natale 2006 la spartizione della platea politica tra tre diversi schieramenti. Aiutatemi allora a capire tra Olé, Natale a New York e Commedia Sexi qual'è il film di centro destra, quello di centro centro e quello di centro sinistra. Perchè almeno su una cosa, nella politica come nel cinema, sono tutti d'accordo. Al centro ci sono gli incassi.

giovedì 7 dicembre 2006

Oddio, Daria è nuda! Alla radio.


L’intrigante Daria Bignardi, il decoltè più elegante della televisione, ha deciso di mostrarci il resto. Per farlo non sceglie un calendario, ma la radio.
Lo fa per una buona causa, ovvero per pubblicizzare la fiera dei piccoli e medi editori (“Più libri più liberi”, Palazzo dei Congressi dell’Eur a Roma, 7-10 dicembre 2006)
Si tratta di uno spot, radiofonico per l’appunto, in cui un ipotetico cronista si trova ad intervistare la signora Bignardi mentre sta facendo la doccia. Non mentre prepara la cena, lava la macchina, fa la spesa, risponde al telefono, bensì mentre sta facendo la doccia. Questo conferma la potenza del sex appeal della barbarica conduttrice, vero s/oggetto di venerazione. Non credo esista una versione TV o una versione su stampa. Nel caso segnalatemela.

mercoledì 6 dicembre 2006

Facce ride


Avevo preparato un post molto polemico con oggetto l’intervista a Claudio Bisio su IL VENERDI di Repubblica del 1 dicembre. Poi non conoscendo Bisio e trattandosi del mio primo post ho scelto toni più concilianti. La sostanza non cambia, l’argomento nemmeno: il nostro rapporto con il denaro.

Bisio ne sembra molto imbarazzato: da come risponde si deduce che, per lui, essere o dichiararsi di sinistra mal si concilia con l’esibizione di un certo benessere economico ( e questo, voglio dirlo, non è la mia opinione).
Tutto nasce dal fatto che Bisio ha fatto il film di Natale, sì quelli con De Sica, quelli dei grandi incassi al botteghino ecc. ecc. Qualcuno gli ha mosso delle critiche e quindi Bisio sente il bisogno di replicare …. che non l’ha fatto certo gratis, ma non l’ha fatto nemmeno per il guadagno … che anche la pubblicità (Pagine Gialle) gli serve e avanza per pagare le bollette …
Insomma un Bisio sulla difensiva, che usa la battuta per minimizzare, per ridimensionare. Un Bisio che vuole convincersi e convincerci che i suoi sono compensi equi, che in qualche modo gli consentono di non sporcarsi con il vil denaro.
I distinguo di Bisio continuano anche sulle scelte artistiche, ma questo aspetto personalmente mi interessa poco, perché credo che ognuno sia libero di fare, scrivere, cantare e recitare quel che gli pare. Comunque anche questa parte dell’intervista mi risulta urticante, e non poco, con i suoi distinguo alla Mastella (si è nello stesso film di De Sica, Ferilli, Ghini, ma loro fanno la commedia degli equivoci, lui e De Luigi una comicità slapstick da cinema muto), con le precisazioni banalotte (“a me fa più ridere Woody Allen”) con la commiserazione (“lo stesso Totò ha dovuto fare Uccellacci e Uccellini per essere riabilitato dalla critica …”).
Un Bisio più risibile che comico, che vede la sua partecipazione al film di Natale come una sorta di possibile redenzione per quel genere di film. Salvifico.
Insomma quel che ne vien fuori sarà la difficoltà a presentarsi al prossimo Concerto del 1° Maggio con in tasca un 740 un po’ ingrassato, come gli fanno ben capire alcuni commenti che Bisio, democraticamente, ospita nel suo blog.

Vi sto annoiando? Spero di no. E vengo a un altro caso, per avere più chiara la materia. Parlo di Linus, radio Deejay. Anche il Pasquale Di Molfetta ha dovuto fare i conti con un certo successo di pubblico ed evidentemente anche economico. Anche lui parte da posizioni, per così dire vagamente di sinistra, almeno da quelle di Repubblica (che se non sbaglio è il suo editore). Eppure il Linus ha scelto la strada opposta, quella di sbandierare il suo raggiunto benessere, dichiarando i suoi nuovi acquisti (la nuova automobile, per esempio), mostrando nel suo blog le foto del bell’appartamento nella lussuosa zona S.Siro di Milano, l’appartamento di Riccione ecc. ecc. Insomma niente cose da nababbi (anche se per molti di noi restano un sogno), ma quello che ci si può onestamente guadagnare lavorando in una radio, facendo la pubblicità per la Citroen, “comparsando” in tv e cento altre cose. Certo Linus redime “la colpa del successo” con le pene corporali inflitte dalla maratona, ma almeno questo gli permette di presentarsi al suo pubblico senza sensi di colpa. Insomma questi due atteggiamenti, così diversi mi hanno davvero incuriosito. C’è probabilmente un problema di target, nel senso che almeno in parte Bisio e Linus parlano a pubblici diversi, quello di Linus forse meglio disposto e meno moralizzante nei confronti del denaro. Ma per la parte di pubblico comune (nel quale mi ci metto anch’io) come ne usciamo? Chiudo comunque con il dubbio che alla lunga anche Linus, con il mostrare i suoi giocattolini nuovi, finisca per essere altrettando irritante di chi li nasconde. Potremmo risolvere mandando Linus al 1° Maggio e spedendo Bisio per un’estate sullo yacht di Briatore.