domenica 30 settembre 2007

Juntos e ao vivo (6) o per meglio dire "juntos y en vivo": Mercedes Sosa e Fito Paez.

Nel disco in "spagnolo" "Fina Estampa" (1994), Caetano canta un pezzo bellissimo come "Un vestido y un amor". Ritrovo la stessa canzone, lo stesso anno, in un album di Mercedes Sosa "Gestos de amor". Due interpretazioni diverse, alla Caetano e alla Mercedes. Mi sono allora chiesto come sarebbe stata l’interpretazione del suo autore, un certo Fito Paez, argentino. A fatica (non si scaricava, non si comprava su internet) sono riuscito a procurarmi 2 CD del nostro Fito, compreso quello con il brano in questione. La sorpresa è stata quella di ascoltare un personaggio che canta le sue canzoni come stesse facendo la parodia di se stesso e delle sue canzoni. Sorprendente. Spiazzante. Grande, probabilmente. L’incontro di oggi è dedicato proprio a lui, che chiama sul palco la grande Mercedes Sosa, “la cantante argentina” per eccellenza e forse qualcosa di più. Una che la gente (almeno quando l’ho vista io, in Italia) va ad ascoltare con la bandiera nazionale. Ma forse capita anche ad AlBano quando va all'estero. La canzone non è la sopracitata "Un vestido y un amor", ma un altro successo del buon Fito Paez "Yo vengo a ofrecer mi corazón. Estadio Obras de Buenos Aires, anno 2000.

sabato 29 settembre 2007

Incredibile! Juntos e ao vivo (5) a “Te lo do io il Brasile”.

Continua fino martedì la settimana Juntos e ao vivo, arrivata oggi al 5° contributo.

Lui è il personaggio del momento, Grillo. Il programma è “Te lo do io il Brasile”, 1984. Loro sono Gal Costa e l’inarrivabile Tom Jobim. Cosa ci faccia Grillo con la chitarra in mano è più misterioso di cosa ci faccia Grillo in politica. Il brano (“Origens”) è una canzone dalla colonna sonora di Gabriela, film del 1983 con Sonia Braga e Marcello Mastroianni. Voglio continuare a pensare che sia un sorta di cinemontaggio, ma non è così.

La trasmissione di Grillo vanta almeno altre due “stelle” musicali verdeoro: Jair Rodrigues (credo con il figlio) che canta in italiano la sigla di chiusura (“Io e te”) che fa tanto Morandi & prole & ilgufocongliocchiali. Nel suo genere piacevole.
Ma c’è soprattutto Rita Lee che canta la sigla di apertura (un pezzo, totalmente anni 80, comunque in stile Rita Lee: "Banhera de espuma", nella la vasca da bagno di schiuma). Rita Lee (che Caetano definisce in “Sampa” come “la più completa traduzione” di cosa sia la città di São Paulo) è davvero un personaggio, sin dai tempi degli Os Mutantes e della loro apparizione, giusto 40 anni fa, accanto a Gilberto Gil nel brano "Domingo no Parque". La sigla di Grillo non ha certamente contribuito ad aumentarne la notorietà in Italia. Il 31 dicembre Rita compirà 60 anni. Ricordatemi di dedicarle il post di fine anno.


venerdì 28 settembre 2007

Juntos e ao vivo 4: Alcione e Beth Carvalho.

Certe voci più invecchiano, più migliorano (e le signore, oggi sessantenni, mi perdonino l’insolenza). Ecco riunite due stupende voci del samba (e non solo) come Alcione e Beth Carvalho. Voci scure, pastose, mica Giorgia, con tutto il rispetto. Queste signore sono tigri, non gattine.

Il primo disco di Alcione, del 1975, ha per titolo "A voz do samba". E non a caso. Da quel disco viene il brano Não deixe o samba morrer (Non lasciate morire il samba) che qui trovate nella versione originale. Segue pezzetto di Sufoco, altro successo di Alcione.
Beth Carvalho fa da ospite, ma la vedremo ancora, anche sul palchetto di coscienzasporca. Stupendo l’inizio della sua biografia su wikipedia dove leggiamo che Beth è filha de João Francisco Leal de Carvalho e Maria Nair Santos Leal de Carvalho e irmã de Vânia Santos Leal de Carvalho. Praticamente il testo per un breve samba.
Accomodatevi quindi nella casa del samba. Si canta col sorriso. Applauso.


Este vídeo foi selecionado pelo WeShow

Una piccola apertura alle richieste di reboman.



Faccio una piccola concessione a reboman che suggerisce un po' di giallo/verde nella grafica del blog.

giovedì 27 settembre 2007

Samba de Orly: Chico e Toquinho, juntos e ao vivo (3)

Grazie al tubo continua la minirassegna di concertini on line.
Stavolta tocca a un classico, scritto ed eseguito da Chico e Toquinho.
Ci mise la sua firma anche Vinicius (geloso del fatto che Chico avesse già composto con Jobim) anche se in una sola frase ("Pede perdão pela omissão um tanto forçada" chiedi scusa per questa mancanza un po’ forzata) che il destino volle tagliata dalla censura militare. Siamo nel 1970 e i nostri si trovano costretti fuori del Brasile. Si può cantare questa amara lontananza con più dolcezza? Una sorte di “La porti un bacione a Firenze”, versione Rio. Una canzone che riesce perfino a mettere allegria, parlando di un tema così doloroso. La solita capacità di sorprendere, girando le carte in tavola. L'immediatezza della poesia di Chico. Toquinho vero autore non solo perfetto chitarrista. Curiosità: scritta a Roma doveva chiamarsi Samba di Fiumicino. Suonava male, diventò Orly.



Vai, meu irmão
Vai, fratello mio

Pega esse avião
Prendi questo aereo

Você tem razão
Tu hai ragione

De correr assim
A correre così

Desse frio
Da questo freddo

Mas beija
Ma bacia

O meu Rio de Janeiro
La mia Rio de Janeiro

Antes que um aventureiro
Prima che un avventuriero

Lance mão
Vi metta mano

Pede perdão

Chiedi perdono

Pela omissão
Per la mancanza

Um tanto forçada
Un po' forzata

Mas não diga nada
Ma non dire assolutamente

Que me viu chorando
Che mi hai visto piangere

E pros "da pesada"
E a quelli del "gruppetto"

Diz que eu vou levando
Dí che vado avanti

Vê como é que anda
Vedi come va

Aquela vida à toa
Quella vita a vanvera

E se puder me manda

E se puoi mandami

Uma notícia boa
Una notizia buona

mercoledì 26 settembre 2007

Juntos (e ao vivo): Vanessa da Mata e Ben Harper - Boa Sorte / Good Luck

Lui è Ben Harper e lo conoscete tutti.
Lei è Vanessa da Mata candidata primadonna canora (con riserva) della nuova generazione della MPB. L’album è "Sim" (Sony Bmg 2007) il terzo della cantante originaria del Mato Grosso e conosciuta in Italia (mi dicono passato sulle radio) per il brano “Ai ai ai”.
Eccoli dal vivo, in quel di Los Angeles, mentre Ben si studia il pezzo ....

martedì 25 settembre 2007

Roberto e Caetano “juntos e ao vivo”

Da sempre “insieme e dal vivo” rappresenta per la MPB la normalità.
Basta una chitarra e un qualsiasi pretesto per trovarsi a suonare insieme in contesti privati e da lì finire con il fare un disco o quantomeno collaborare a qualche pezzo.

Inizio una settimana di “juntos e ao vivo” con questo brano di Caetano (Como dois e dois "sicuro come due più due fa cinque") registrato nel 1975. Per due ragioni. Primo perché 32 anni dopo lo ritroviamo nel bellissimo nuovo album live di Caetano (Cê Ao Vivo Multishow di cui inizia oggi la tournè italiana). Secondo perché (pochi post fa) ho avuto modo di parlare di Roberto Carlos e del fatto che facesse uscire un disco l’anno (almeno dal 1963 al 1999). Il lancio avveniva con uno speciale di fine anno presentato da Rede Globo: quello che vedete è tratto proprio da uno di questi show.
Ultima curiosità è il doppio incrocio tra Roberto Carlos e il calcio: stesso nome del ex difensore del Real, stesso soprannome “O Rei” del fenomeno Pelè.

lunedì 24 settembre 2007

Melazeta






Per me è stato e rimane l’oggetto più curioso dell’astuccio. Sarà per l’oggetto in sé, sarà per l’idea di cancellare i propri (tanti) errori.
Ognuno ha (o ha avuto) una gomma preferita. Queste le più diffuse, allora come oggi.


La Faber-Castell rossa e blu
La Staedtler bianca
La Pelikan verde “Special 32”
La Faber-Castell Ottagonale Blu
La gomma pane

domenica 23 settembre 2007

Le nuove regole del voto.


Finalmente lanciata la grande riforma elettorale di cui l’Italia aveva bisogno.
Il voto al culo. Direi sacrosanto. Tanto che, da blog che parla spesso di cose brasiliane, vi invito a vedere o rivedere le movenze della brasiliana Magda Gomes sulle parole del (come si dice in queste occasioni) grande poeta brasiliano Carlos Drummond de Andrade.

La vita è bella perchè è varia: un post commento al post precedente.


http://www.unbenignidanobel.it/ è il blog inaugurato da tre ragazze il 26 luglio 2007 con l’intento di aprire una strada per Roberto Benigni verso il Nobel. Le tre (comunque simpatiche) ragazze si definiscono “la tifoseria ufficiale del tour Tutto Dante” (un nome, “Tutto Dante”, che già mi fa venire in mente “Tutto a 1 euro”).
Eccole fotografate con Vincenzo Cerami, l’anima letteria del Roberto.
Nel post del 6 agosto le ragazze citano anche Cesare Lanza: “Roberto Benigni merita il Nobel per la letteratura: la sua divulgazione di Dante ha un valore culturale immenso, incalcolabile.” Devo aggiungere altro?
Le ragazze hanno poi cercato adesioni su myspace (www.myspace.com/unbenignidanobel) e perfino attraverso il classico volantinaggio.
Il 9 settembre arriva l’appello di Cecchi Gori: “Per me dopo l’Oscar ora meriterebbe un premio Nobel”.

Tutto si commenta da sè. E le riflessioni potrebbero non finire più. Ma per gli autori (registi e attori) di cinema non esistono già Oscar e affini? Cercando meriti alternativi a quelli della sola produzione letteraria, allora perchè non premiare un editore, magari di quelli che, nel mondo, hanno dato voce ad autori scomodi o non capiti? (È mai stato fatto?). Fosse vivo Gustave Doré gli daremmo il nobel per aver divulgato la Divina Commedia (ed altri capolavori della letteratura) con le sue illustrazioni? Un attore sì, ed un pittore no? E ad Omar Sharif per il Dottor Zhivago? Ma questa divulgazione dantesca ha davvero rilevanza mondiale? Cos’è sta piega alla “spettacolarizzazione”? E sul piatto della bilancia alla divulgazione di Dante perchè non contrapporre i guasti fatti al Pinocchio? E ai nostri vecchi professori che si ostinavano a leggerci Dante con passione (nemmeno tanto peggio del Benigni) non vogliamo riconosere un aumento di pensione? E poi perché tanta fretta? Benigni ha 55 anni: io mi prenderei ancora qualche annetto per capirne il vero valore... Ribadisco: forza Roberto, quello Zimmermann ovviamente.

sabato 22 settembre 2007

Forza Dylan!

Leggendo della possibile candidatura di Roberto Benigni al Nobel per la Letteratura, motivata dalla sua opera di divulgazione della Divina Commedia, percepivo uno strano rumore di fondo. Non è bello a dirsi, ma temo, anzi ne son quasi sicuro, fosse il maestro a rigirarsi nella tomba. Dice "opazzariello1975" in un commento al video qui sotto: “paragonare carmelo bene a benigni è come paragonare de niro a taricone!”. Con tutta la simpatia per Benigni e l’ammirazione per il suo lavoro su Dante non mi sento che condividere il commento.


Carmelo Bene legge Dante
Per l'anniversario della strage di Bologna
pp. 128, libro+dvd
MARSILIO EDITORI
Euro 18,50



"Cambalache": es tan actual hoy, como en 1935!

Certo il samba è fantastico, ma per descrivere un certo tipo di disagio ci vuole un tango. Un misto di rabbia e ironia, ribellione e impotenza, volontà e rassegnazione, partecipazione e distacco, disincanto e frustrazione. Una ribellione triste, pigra, consolatoria. Come capita di sentirsi di fronte a questo paese (mondo?) dove “tutto è uguale, niente è migliore”. Allora ecco CAMBALACHE parole (e musica) di Enrique Santos Discepolo scritte in Argentina nel 1935 (settantadue anni fa!). Sì, è vero, c’è un po’ di qualunquistico livore (e l’idea del post è certamente condizionata da quanto si è discusso quest’estate, dalla casta a Corona, dai Grillini ai test universitari) ma c’è soprattutto un bellissimo tango, purtroppo senza tempo e senza latitudine.

(Nella versione di Julio Sosa, anni 60, come spesso capita a questo tango, c’è qualche “attualizzazione” nel parte finale del testo).



ROBIVECCHI
Che il mondo sia stato e sarà una porcheria
già lo so…
(Nel cinquecentosei e nel duemila pure!).
Che sempre ci siano stati ladri,
machiavelli e buggerati,
contenti e amareggiati,
uomini e patacche…
Ma che il secolo ventesimo
sia un orizzonte
di malvagità insolente,
non c’è più nessuno che lo neghi.
Viviamo rotolati in una meringa appiccicosa
e in una stessa melma
tutti impastati.
Oggi è lo stesso
essere onesto o traditore!
Ignorante, saggio, ladro,
generoso o truffatore!
È tutto uguale! Niente è migliore!
Lo stesso un asino che un gran professore!
Non ci sono meriti né bocciature,
gli immorali ci hanno eguagliato
Se uno vive da impostore
e un altro ruba per ambizione,
fa lo stesso che sia prete,
materassaio, re di bastoni,
faccia di tolla o clandestino! …

Che mancanza di rispetto,
che insulto alla ragione!
Chiunque è un signore!
Chiunque è un ladro!
Va Don Bosco con Stavisky
e “La Mignón”,
Don Chicho e Napoleone,
Carnera e San Martin…
Come nella vetrina irrispettosa
dei rigattieri
si è rimescolata la vita,
e ferita da una spada senza filo
vedi piangere la Bibbia
accanto a uno scaldabagno.

Secolo ventesimo, robivecchi
problematico e febbrile! …
Chi non strilla non ciuccia tetta
e chi non spinge è un fesso!
Dai, dacci dentro!
Dai, che va tutto bene!
Che là all’inferno
ci reincontreremo!
Non pensarci più,
fatti da parte,
che a nessuno importa
se sei nato onesto!
Fa lo stesso se uno lavora
notte e giorno come un bue,
o se vive sulle spalle degli altri,
se uccide o se guarisce,
o sta fuori dalla legge…

CAMBALACHE
Que el mundo fue y sera una porqueria,
ya lo sé…
en el quinientos seis
y en el dos mil también!
Que siempre ha habido chorros,
maquiavelos y estafaos,
contentos y amargaos,
valores y dublé…
Pero que el siglo veinte
es un despliegue
de maldad insolente
ya no hay quien lo niegue.
Vivimos revolcaos en un merengue
y en el mismo lodo
todos manoseaos…
¡ Hoy resulta que es lo mismo
ser derecho que traidor!…
¡ ignorante, sabio, chorro,
generoso, estafador!...
¡Todo es igual! ¡Nada es mejor!
¡ Lo mismo un burro
que un gran profesor!
No hay aplazaos ni escalafón,
los inmorales nos han igualao.
Si uno vive en la impostura
y otro afana en su ambición,
da lo mismo que sea cura,
colchonero, rey de bastos,
caradura o polizón…
¡Qué falta de respeto,
qué atropello a la razón!
¡Cualquiera es un señor,
cualquiera es un ladrón!
Mezclaos con Stavisky van don Bosco
y “La Mignon”,
Don Chicho y Napoleón,
Carnera y San Martin…
Igual que en la vidriera irrespetuosa
de los cambalaches
se ha mezclao la vida,
y herida por un sable sin remache
ves llorar la Biblia
contra un calefón.

¡ Siglo veinte, cambalache,
problematico y febril!…
El que no llora no mama
y el que no afana es un gil.
¡Dale nomas! ¡ dale que va!
! Que alla en el horno
nos vamo a encontrar!
No pienses mas,
tirate a un lao.
Que a nadie importa
si naciste honrao!
Es lo mismo el que labura
noche y dia como un buey
que el que vive de los otros,
que el que mata, que el que cura
o esta fuera de la ley.


venerdì 21 settembre 2007

giovedì 20 settembre 2007

“E se qualcuno tirasse il grilletto?”

Detto da Mauro Mazza, direttore del Tg2, a proposito di Grillo.

“... siamo tutti diventati protagonisti, calciatori o chitarristi cosa vuoi di più?”.

Non ho mai capito se Roberto Carlos (da Silva, calciatore) si chiami come Roberto Carlos (Braga, cantante) per pura coincidenza o perchè la mamma fosse una fan del cantautore brasiliano (100 milioni di dischi venduti nel mondo) già all’apice del successo negli anni della nascita del futuro terzino sinistro di Real Madrid e della nazionale brasiliana (per un breve periodo anche dell’Inter dove il tecnico Roy Hodgson gli preferì, non me ne voglia, Alessandro Pistone).

Roberto Carlos calciatore ha vinto anche un campionato del mondo, nel 2002. Roberto Carlos cantante ha vinto anche un festival di Sanremo, nel 1968, in coppia con Sergio Endrigo con un famoso pezzo di Endrigo/Bardotti (Canzone per te) che parte così: “La festa appena cominciata è già finita”. Stasera l’Inter senza il brasiliano Adriano, escluso dalla rosa dei giocatori che faranno la Champions, ha perso contro il Fenerbahçe dei brasiliani Roberto Carlos appunto, Alex e dell’allenatore Zico.

Nel 1976 Roberto Carlos (che nella sua lunga carriera ha continuato a lanciare un disco nuovo l’anno, come da noi Mina) registra questa clip di Detalhes, successo cantato in italiano da Ornella Vanoni. Direi che il clavicembalo e l’atmosfera anni 70 meritano un’occhiata.



Così come merita di essere ricordata la legna con cui Roberto Carlos infila la porta della Francia in occasione di un incontro del 1997 (qui con uno stupendo commento, credo, in Giapponese)

mercoledì 12 settembre 2007

Big Menù


Visto il personaggio il melodramma era inevitabile. Per questo il titolo più significativo è del Sunday Times che, parlando del testamento di Pavarotti, ha titolato “Soap Opera”.
Brutto a dirlo, ma 200 milioni di dollari (e si maligna di un tesoretto nascosto) più i futuri diritti d’autore, son un bel piatto da dividere. In verità la trama era già scritta dieci anni fa, un vero libretto d’opera: la moglie Adua (e le prime tre figlie), con quel nome che fa subito loggione, e Nicoletta con quel diminutivo che fa subito rivale. L’una tortellini e Va Pensiero, l’altra McDonald's e BonoVox. Devo dire che vedere Nicoletta da sola, senza la massa di quell’uomo al suo fianco, mi ha fatto davvero pena. Certo che al tempo quasi tutti han pensato male: difficile immaginare un’attrazione fisica per il big luciano, brutto e ingiustificato parlare di un amore interessato, possibile pensare a un coinvolgimento cresciuto intorno a un personaggio (e ad un mondo) di indiscusso fascino e carisma. Ma a voler capire i sentimenti altrui si sbaglia sempre. Con le sue sciarpe Pavarotti riempirà ancora per un bel po’ le pagine dei nostri magazine, confermando la sua vera dimensione di popstar. Ora, celebrato il funerale, abbiamo anche noi, a tutti gli effetti, il nostro Lady Luciano. Con amori appassionati che saltano fuori dal dimenticatoio, come quello con la piacente signora Madelyn Monti, allieva, segretaria e amante del maestro dal '79 all’86 (come riportano i ben informati).

Nei giorni scorsi leggevo qualcosa a riguardo di una possibile separazione dalla Mantovani, interpretato come apertura al desiderio di una famiglia allargata (tipo “Big Love”?). Le ultime notizie, o se preferite pettegolezzi, sono proprio di oggi e dicono qualcosa di più. Insomma a chi andranno i diritti d’autore che i lettori di Repubblica e l’espresso spendono da oggi per il doppio CD dei suoi successi?


* Non vorrei sembrare irriverente ma, come ho visto nella replica di un “Porta-a-Porta” dedicato a Pavarotti, i programmi di Amadeus erano tra i preferiti dal maestro.

Nota sul diario


Cos'è stato il DIARIO VITT nel racconto di Goffredo Fofi, pubblicato da Stampalternativa. Questa la copertina del 69/70, gli anni della luna e della contestazione.

Tutte le altre le trovate qui, nel sito ufficiale di Jacovitti.

martedì 11 settembre 2007

Sui blog esiste la fascia protetta?

Ricordate Sbarbie e Prepuzio di “Sesso con Luttazzi”? Si rivedono nel videoclip “Pornografia” diretti dalla sofisticata regia di Joaquin Leon e con le musiche dei sivigliani Tisfe. Sesso romantico con finale esagerato.



Trisfe Pornografia - The best video clips are right here

La sai l'ultima?


Dal rapporto scritto risulta il rapporto orale.

Verdetto creativo


Ci saremmo aspettati un’equa sanzione amministrativa, i più arrabbiati qualcosa di più (il penale?), ma ci ha pensato Fastweb, con la velocità che è nella sua mission: la punizione per il Valentino evasore è, come nel GF, passare (per qualche giorno) dalla suite al tugurio. With compliments! E con il commento di G. Nicoletti.

lunedì 10 settembre 2007

V-Day

Riaprono le scuole


Una volta uno sarebbe andato in 5^ elementare:
oggi, più modernamente, ha cominciato la 5^ stagione.

domenica 9 settembre 2007

Sexi Seleçao


Secondo la stampa americana, sono i piu' sexi del mondo.
Si parla della nazionale brasiliana di calcio. "I giocatori brasiliani - riporta il "Chicago Journal" - piacciono alle donne di tutto il mondo perche' sono belli, famosi, atletici e ricchi e le donne considerano sexy gli uomini con queste caratteristiche".
(nell'immagine la Seleçao del 2002, campione del mondo, con tanto di Vampeta, ultimo a destra della seconda fila)

Ed è già domenica senza calcio


Capita ancora di parlare di calcio. Capita spesso di parlare di Inter. Del resto come parlare di calcio senza parlare di Inter? Ebbene ricordando i vari acquisti fatti dal Moratti ci si chiedeva che fine avesse fatto Vampeta (“il piccolo vampiro”) pagato 30 miliardi di vecchie lire per giocare una sola partita in serie A: 72’ minuti pagati oltre 416 milioni di lire al minuto, poco meno di 7 milioni al secondo. Vero è che Vampeta finì poi nel pacchetto per portare in Italia l’allora (e forse ancor oggi) misterioso Adriano...

Tornato in Brasile Vampeta ha speso la propria immagine (è comunque campione del mondo nel 2002 con la Nazionale brasiliana) per sensibilizzare la gente sui diritti degli omosessuali, facendo da padrino ad una gay-parade e posando nudo per la rivista brasiliana G Magazine.

Recentemente ha detto la sua anche sulla vicenda Ana Paula (ricordate la guardalinee finita su Playboy?) dichiarandosi disposto a “fare un servizio fotografico in coppia con lei, tutti e due nudi”, incoraggiandola a “togliersi tutto, perché le cose bisogna farle vedere bene”. Gli interisti e non (io non lo sono, mi dispiace) curiosi di saperne di più trovano altre notizie qui e qui e soprattuto qui, in una bella ammucchiata nell’idromassaggio di un programma tv brasileiro.

sabato 8 settembre 2007

Pavarotti, bis!


Qui un'altra versione di "Manhã de Carnaval" stavolta con Caetano Veloso.
Bello uno dei commenti su YouTube: "Pavarotti ha unito il colto e il popolare, come si fa molto bene in Brasile".

venerdì 7 settembre 2007

“Scent of man”


In poche parole per la nostra Giselinha “ l’omo ha da puzzà”, almeno un pochino.
La notizia è di qualche giorno fa, ma stavo ancora sotto l’ombrellone.

giovedì 6 settembre 2007

La ragazza va fortino.


Con un curriculum che include Gucci e Monclair, ALESSANDRA Facchinetti, figlia di Roby e sorella di dj Francesco sarà il direttore creativo per tutte le collezioni donna di Valentino Fashion. Al cugino di dj Angelo la direzione delle linee uomo.

«Ricordatemi come cantante d'opera»

Il ruolo che “mi impone” questo blog esige che vi faccia sentire qualcosa di brasiliano. Spero anch’io che Big Luciano sia ricordato (non dico oggi, ma per il futuro) come cantante d’opera. Luciano Pavarotti: comunque un big.

Come dice giustamente joyello una delle più grandi popstar di questi anni è arrivato anche in Brasile in occasione delle celebrazioni per i 500 anni del "descobrimento".
Eccolo con Gal Costa, Maria Bethania nella celeberrima “Manhã de Carnaval” di Luis Bonfà (brano inserito nel libro dei guinness tra i 10 standard più suonati al mondo).
È altrettanto vero che, prima di diventare una popstar, Big Luciano è stato anche un ottimo interprete, specie di un certo repertorio.
In un certo senso tutta la lirica tende ad essere pop, credo da quando è nata, ed i suoi interpreti hanno sempre avuto vicende e atteggiamenti da popstar. Lo stesso pubblico della lirica, che non è esattamente quello di trii e quartetti, è un pubblico pop che cerca idoli da venerare, di cui appendere i poster in cameretta. Adesso, alla musica, di Luciano rimane Ligabue e ognuno commenti questo fatto come meglio crede.


Sì agli embrioni uomo-animale



(stamattina su Melog)

mercoledì 5 settembre 2007

Letta, i 40enni e il Subbuteo maestro di vita.


Così il titolo di un articolo apparso sul Corriere.
Nonostante questo, Enrico ancora non mi convince.

dove eravamo rimasti? ah, gli anni 80 ...

ciao e benritrovati a tutti. Approfitto dei pochi minuti concessimi da Libero ("è il suo router che non va, le nostre linee funzionano benissimo") per scorrere siti e blog preferiti e continuare le nostre chiacchere on line. Anni 80: questa me l'ero proprio dimenticata (ma un racconto in rete me l'ha fatta tornare in mente).

Nikka Costa - On My Own