mercoledì 23 settembre 2009

mercoledì 16 settembre 2009

“Quero por Rita Pavone no ringtone do meu celular”


Così canta Arnaldo Antunes nel brano “Envelhecer” (“invecchiare”) dal suo nuovo disco “IÊ IÊ IÊ”.

Non so quali impulsi peterpaneschi (voglia di qualcosa di ballabile?) abbiano portato Arnaldo Antunes a concepire questo disco anni ’60 che suona tra Jovem Guarda, Twist, Surf e molto altro.
Un album “di genere”, ma tutto nuovo, senza alcun ripescaggio, a cui hanno partecipato diversi co-autori, compresi i “soliti” Marisa Monte e Carlinhos Brown.

L’idea del disco a tema, dichiarata già nel titolo, trova conferma nell’omaggio alla nostra Rita Pavone, indicata dall’Arnaldo come grande personaggio della cultura pop di quegli anni. Certo, mettere Rita Pavone nella suoneria del telefonino potrebbe anche essere un’idea…
Non chiedetemi un giudizio: certo non è il tipo di uscita che mi aspetterei dalla musica brasiliana. Ma, visto che dall’anagrafe di Antunes mi separano solo pochi mesi, ci dev’essere in questo disco qualcosa che riguarda anche me. Ricordo i dischi della Pavone che giravano per casa (con gli altri 45 giri in un paio di sacchetti di plastica che seguivano il vecchio giradischi portatile). Dirò di più: c’è una foto di mia sorella bambina, davanti al microfono di qualche festival estivo, a fianco di una Rita Pavone agli esordi, ma già famosissima. Dite che sto invecchiando anch’io?

Arnaldo Antunes "Longe"

giovedì 10 settembre 2009

Arrivi e partenze, incontri ed addii.


“Arrivi e partenze”, come più volte ricordato in questi giorni, è stata la prima trasmissione tv in onda sulla RAI, condotta ovviamente da Mike Bongiorno, inviato ad intervistare personaggi in arrivo o in partenza dai vari porti e aeroporti italiani. Inutile dire che per chi, come me, ha visto il Rischiatutto a cavallo tra le elementari e le medie, quel programma con il tabellone, Sabina, le cuffie, la 1 la 2 o la 3, il campione Massimo Inardi ed ovviamente Mike occupa una bella fetta dei ricordi televisivi. Non dico niente di nuovo. Il titolo “arrivi e partenze” mi ha rimandato all’album di Milton Nascimento “Encontros e despedidas”, anno 1985, da qualche tempo presente tra i dischi segnalati nella colonna qui a fianco. Così, dovendo scegliere un brano da cui ripartire, riprendo proprio da qui, dagli incontri e dai saluti di Milton. Con la speranza di ritrovare i vecchi lettori e fare, chissà, nuovi incontri.
Aggiungo anche una versione in spagnolo, cantata anche da Mercedes Sosa, ma che qui propongo con la voce di Carmina Cannavino e la chitarra di Lucho Gonzales (che aggiunge anche alcune note di Cais) che è la versione da me preferita per “cantarci sopra”.


Milton Nascimento


Carmina Cannavino & Lucho Gonzales


Encontros e despedidas
(Milton Nascimento e Fernando Brant)

“Mande notícias do mundo de lá”
“Mandami notizie del mondo di là”

diz quem fica.
chiede chi rimane.
“Me dê um abraço, venha me apertar,
“Dammi un abbraccio, vieni a stringermi,

Tô chetando”.
Sto per arrivare”.


Coisa que gosto é poder partir
Mi piace poter partire

Sem ter planos
Senza fare piani
Melhor ainda é poder voltar
Meglio ancora è poter tornare

Quando quero.
Quando voglio.

Todos os dias é um vai-e-vem,
Tutti i giorni è un viavai,
A vida se repete na estação
La vita si ripete alla stazione

Tem gente que chega pra ficar
C’è chi arriva per restare

Tem gente que vai pra nunca mais
C’è chi va per non tornare più
Tem gente que vem e quer voltar
C’è chi viene e vorrebbe ritornare
Tem gente que vai e quer ficar
C’è chi va e vorrebbe restare
Tem gente que veio só olhar
C’è chi è venuto solo per guardare
Tem gente a sorrir e a chorar.
C’è chi sorride e chi piange.
E assim, chegar e partir
E così, arrivare e partire

São só dois lados da mesma viagem.
Sono solo due lati
dello stesso viaggio.

O trem que chega
Il treno che arriva
É o mesmo trem da partida
È lo stesso treno che parte
A hora do encontro
L’ora dell’incontro
É também despedida
È anche quella degli addii

A plataforma dessa estação
La banchina di questa stazione
É a vida desse meu lugar
è la vita di questo posto mio
É a vida.
È la vita.