mercoledì 18 aprile 2007

morti bianche: morire contromano disturbando il sabato

Construção è una canzone di Chico del 1971. Un classico, purtroppo sempre d'attualità.
Ho messo solo la traduzione italiana. Qui l'originale.
Qui una versione "ao vivo" dei Syd Vinicius (menzione speciale anche solo per il nome.

Construção (Chico Buarque)

Amò quella volta come se fosse l’ultima
baciò la sua donna come se fosse l’ultima
ed ogni figlio suo come se fosse l’unico
attraversò la strada con il suo passo timido
salì la costruzione come se fosse macchina
costruì sul piano quattro pareti solide
mattone dopo mattone in un disegno magico
i suoi occhi gonfi di cemento e lacrima

si sedette a riposare come se fosse sabato
mangiò riso e fagioli come se fosse un principe
bevve e singhiozzò come se fosse un naufrago
danzò e rise come se ascoltasse musica
e inciampò nel cielo come se fosse un ubriaco
e fluttuò nell’aria come se fosse un uccello
e si finì per terra come un pacco flaccido
e agonizzò in mezzo al passeggio pubblico
morì in contromano disturbando il traffico.

Amò quella volta come se fosse l’ultimo
baciò la sua donna come se fosse l’unica
ed ogni figlio suo come se fosse il prodigo
attraversò la strada con il passo ubriaco
salì la costruzione come se fosse solido
eresse sul piano quattro pareti magiche
mattone su mattone in un disegno logico
i suoi occhi gonfi di cemento e traffico

si sedette per riposare come se fosse un principe
mangiò riso e fagioli come se fosse macchina
danzò e rise come se fosse il prossimo
e inciampò nel cielo come se ascoltasse musica
e fluttuò nell’aria come se fosse sabato
e finì per terra come un pacchetto timido
agonizzò in mezzo al passeggio naufrago
morì in contromano disturbando il pubblico.

Amò quella volta come se fosse macchina
baciò la sua donna come se fosse logico
costruì sul piano quattro pareti flaccide
si sedette per riposarsi come se fosse un uccello
e fluttuò nell’aria come se fosse un principe
e si finì per terra come un pacchetto ubriaco
morì in contromano disturbando il sabato.


domenica 15 aprile 2007

senza paura

Penso che un personaggio come Sergio Bardotti meriti un approfondimento. Paroliere di tanti brani di successo: basta fare un salto nella sua pagina su wikipedia per scoprire su quante canzoni davvero famosissime (e molto spesso diversissime) abbia messo la sua firma. Perfino sull’inno ufficiale di "Uniti per l'Ulivo" che, in verità, a molti fece rimpiangere bandiera rossa.

Per me, ovvio, fondamentale il Bardotti “brasiliano”. In un bel articolo da il manifesto ("Per far una canzone, ci voleva Bardotti" di Stefano Crippa e
Flaviano De Luca) qualche curiosità su quel periodo fatto di grandi incontri e di whisky a colazione. Tra le canzoni su cui Bardotti ha messo le mani da abilissimo traduttore, certamente una delle più amate rimane “Senza paura” adattamento di "Sem medo" di De Moraes-Toquinho (come si direbbe a Sanremo) che davvero non teme il confronto con il testo originale di Vinicius.
Il testo è perfetto in ogni sfumatura, e l’energia della canzone è davvero un ottimo antidoto a tante paure. Qui sotto la versione di Meg da un Live MTV di qualche tempo fa e di seguito il testo.






Senza paura
(S. Bardotti - V. de Moraes - Toquinho)


Ma come fai quando tu sei bambino
a prendere coraggio e fede nel destino
se papa' ti mette per castigo al buio
poi di notte a letto "zitto che c'è il lupo,
zitto che c'è il lupo, zitto che c'è il lupo"
E la mamma dice "chiamo l'uomo nero
chiamo il babau ti mangia tutto intero
nella notte scura ti fa la puntura
ti fa la puntura ti fa la puntura"

Ma passa per il buio senza paura

Poi all'improvviso ti arriva l'età
di amare follemente l'uomo che non va
non c'è via d'uscita né di qua né di là
tuo padre griderà tua madre pregherà
tua madre pregherà tua madre pregherà
L'amante poi si butta giù dal fabbricato
perché quello che è facile diventa complicato
dato che la vita è dura che la vita è dura
che la vita è dura

Ma passa per l'amore senza paura

Il pericolo c'è fa parte del gioco
tu non farci caso se no vivi poco
tieni sempre duro comincia di nuovo
comincia di nuovo comincia di nuovo
Anche per la strada tu stai rischiando
stai soprappensiero stai rimuginando
passa la vettura della spazzatura
ed il conducente aumenta l'andatura
aumenta l'andatura aumenta l'andatura

Ma va per la tua strada senza paura

Ed un bel giorno di qualunque settimana
ed un bel giorno di qualunque settimana
battono alla porta battono alla porta
è un telegramma lei ti sta chiamando
è un telegramma lei ti sta chiamando
Per uno viene presto per l'altro tardi
comunque presto o tardi tranquilla e sicura
viene senza avviso viene e ti cattura
viene e ti cattura viene e ti cattura

ma passa per la morte senza paura
ma passa per il buio senza paura
ma passa per l’amore senza paura
ma va per la tua strada senza paura
ma passa per la morte senza paura

sabato 14 aprile 2007

uno che è riuscito a fare grande musica e grande poesia rimanendo se stesso, mica da tutti


Qualcuno laggiù ha da accendere?
Cosa dici … non parli con gli sconosciuti? “Le rose non parlano” non te la ricordi? Forse nemmeno la conosci. Non te ne faccio una colpa .... del resto mi hanno fatto incidere il primo disco a 65 anni. Oggi a 15 anni rischi di essere già in classifica.
Io a 15 anni stavo ancora a casa, poi meu pai mi ha sbattuto fuori... per un po’ ho dormito sui treni della Central do Brasil, sì quella del film, vedi che abbiamo qualcosa in comune … ah scusa non ti ho ancora detto il mio nome...

…sono Angenor de Oliveira ma tutti mi chiamano Cartola per via del cappello di carta che portavo da muratore. No, il nome non ce l’ho scritto sulla maglietta verde oro. Io gioco in una squadra speciale: Euclides, Saturnino Gonçalves, Marcelino José Claudino, Pedro Caim, Abelardo da Bolinha, Zé Espinguela. Nessun Ronaldo, nè Ronaldinho. Siamo quelli della Escola de Samba Estação Primeira de Mangueira, anno 1928. Anche i colori li ho scelti io, rosa e verde. Dici che non stanno bene insieme? Verde speranza, rosa amore, per me funzionano benissimo.

Io a Mangueira ci sono stato bene, ci ho vissuto e ci sono pure morto, povero ovviamente, in una casa che mi hanno dato quelli della prefettura di Rio. Mangueira è la mia vita. Quando me ne sono andato, perchè non andavo più d’accordo la direzione della scuola, lontano da Manguiera mi è capitato di tutto. La meningite. Lavare le macchine per campare. Poi sono tornato, ho ritrovato Dona Zica e abbiamo vissuto insieme tanti anni. È stata lei ad ispirarmi molte canzoni che la gente ha amato e cantato. "Tive Sim", "O sol Nascerá", "Nós Dois" che le ho scritto due giorni prima di sposarci. Anche “As rosas não falam” è nata parlando con lei nel giardinetto dietro casa. Zica mi disse «Accidenti, Cartola, com’è che queste rose crescono così in fretta?» e io le risposi: «E chi lo sa. Le rose non parlano…». Intanto mi avete fatto venir freddo il caffè. Qualcuno ha di nuovo da accendere?



Angenor de Oliveira, più conosciuto come Cartola (Rio de Janeiro 1908-1980) è stato forse il massimo poeta del samba. Ha scritto più di 600 samba, cominciando con il venderli ad altri per guadagnarsi da vivere. Oggi ascoltiamo le sue canzoni nei dischi e ai concerti di Alcione, Paulinho da Viola, Chico Buarque, Marisa Monte, Caetano Veloso, per fare nomi noti. Due interi lavori gli sono stati dedicati da Ney Matogrosso "Ney Interpreta Cartola" (2002) e da Beth Carvalho “Canta Cartola” (2003)
Preferisco sempre le versioni di Cartola, anche se la voce di Beth non si discute e anche se Ney è uno dei miei idoli.
Lírio Ferreira e Hilton Lacerda gli hanno dedicato un documentario che chissà mai chi potrà vedere (esce al cinema in Brasile proprio questo mese). Comunque ci sono degli spezzoni su You Tube. Uno per tutti.



giovedì 12 aprile 2007

E' morto Sergio Bardotti

11.04.07 - Un infarto ha causato la morte del produttore, paroliere, traduttore, discografico, Sergio Bardotti. Da tempo malato, é stato “regista” del periodo brasiliano della Vanoni. É stato amico, collaboratore, traduttore e produttore, anche in patria, dei brasiliani Buarque, Jobim, Vinicius de Moraes e Toquinho.

Fu autore, insieme a Luis Bacalov, di una commedia musicale per bambini, I musicanti ("Os Saltimbancos") in scena da 22 anni in tutto il Sud America.