domenica 27 luglio 2014

Della serie “il vizietto” (ovvero ogni tanto... un tango): “Chau, non va mas” ovvero ciao, è finita.


Grande tango (l'ultimo composto insieme dai fratelli Exposito), grande testo di Homero Exposito (di cui posto due splendide foto, qui e in fondo), con un inciso magistralmente “rappato” da Roberto Goyeneche. 
Come sempre nel testo, frasi che valgono una canzone: dal “Ciao, è finita,
abbiamo consumato gli spari e il fucile” al finale “...senza avere un’altra pelle dove andare”. Del resto, da uno che si chiama Omero... 


CHAU, NO VA MÁS / CIAO, È FINITA
Homero Expósito e Virgilio Expósito (1974)
http://www.sirenalatina.com/tangolao/tanghi-con-traduzione-a-fronte/
Chau, no va más
 es la ley de la vida devenir.
 Chau, no va más,
 ya gastamos las balas y el fusil.
Te enseñé cómo tiembla la piel
 cuando nace el amor y otra vez lo aprendí,
 pero nadie vivió sin matar,
 sin cortar una flor,
 perfumarse y seguir. 
Ciao, è finita, 
è una legge della vita, divenire.
 Ciao, è finita, 
abbiamo consumato gli spari e il fucile.
 Ti ho insegnato come trema la pelle 
quando nasce l’amore e anch’io l’ho imparato nuovamente,
 ma nessuno è vissuto senza uccidere,
 senza tagliare un fiore,
 profumarsi e andare avanti.
Vivir es cambiar, 
dale paso al progreso que es fatal.
 Chau, no va más, 
simplemente la vida seguirá.
 Ay qué bronca sentir todavía el ayer
y dejarte partir sin llorar.
 Si te pude comprar un bebé,
 acuñar otra vida y cantar.
 Ay qué bronca saber
que me dejo robar
 un futuro que yo no perdí 
pero nada regresa al ayer,
 tenés que seguir.
Vivere è cambiare,
 devi aprirti al progresso, è fatale.
 Ciao, è finita,
 semplicemente la vita continuerà.
 Ah che rabbia sentire ancora l’ieri
 e lasciarti partire senza piangere. 
Avrei potuto comperarti un bebè,
 coniare un’altra vita e cantare.
 Ah che rabbia sapere
 che mi lascio rubare 
un futuro che non ho nemmeno perso,
 ma niente ritorna all’ieri,
 dovrai continuare.
[Tomálo con calma, esto es dialéctica pura.
 Te volverá a pasar tantas veces en la vida,
 yo decía, ¿te acordás?
 “Empezar a pintar todos los días
 sobre el paisaje muerto del pasado 
y lograr, cada vez que necesite 
nueva música, nueva, en nuevo piano.
Vos podés elegir el piano,
 crear la música de una nueva vida
 y vivirla intensamente hasta equivocarte otra vez, 
y luego volver a empezar y volver a equivocarte,
 pero siempre vivir, vivir intensamente
 porque, ¿sabés qué es vivir?”] 
[Prendilo con calma, questo è dialettica pura.
 Ti succederà tante altre volte nella vita, 
io dicevo, ricordi? 
“Cominciare a dipingere tutti i giorni
 sul paesaggio morto del passato,
 e ottenere, ogni volta che sia necessario,
 una nuova musica, nuova, in un nuovo piano.
Tu puoi scegliere il piano,
 creare la musica di una nuova vita
 e viverla intensamente fino a sbagliare ancora, 
eppoi ricominciare e di nuovo sbagliare,
 ma sempre vivendo, vivendo intensamente
 perché, sai cos’è vivere?”]
Vivir es cambiar:
 en cualquier foto vieja lo verás. 
Chau, no va más,
 dale un tiro al pasado y empezá. 
Si lo nuestro no fue ni ganar ni perder,
 fue tan solo la vida, nomás y el intento de un casi bebé 
debe siempre volverse a intentar.
 Sé que es duro matar
 por la espalda el amor 
sin tener otra piel donde ir,
 pero dale, la vida está en flor,
 tenés que surgir. 
Vivere è cambiare: 
basta una  vecchia foto e lo vedrai.
 Ciao, è finita,
 dà un colpo di rivoltella al passato e ricomincia.
 La nostra storia non era cosa da vincere o perdere,
 era soltanto la vita, nient’altro e il tentativo di un quasi bebè
 deve essere sempre ritentato.
 So che è duro uccidere l’amore
 sparandogli alla schiena
 senza avere un’altra pelle dove andare,
 ma dài, la vita è in fiore,
 devi risorgere.