martedì 28 ottobre 2008

Predicare bene...


Scuola privata o scuola pubblica? Non fosse altro che per tirchieria (ma sarebbe meglio dire scarse risorse) direi scuola pubblica. Dico agli amici che invece hanno scelto la privata, di selezionare con attenzione l’istituto in cui iscrivere i propri figli. Questo nella foto, sembrerebbe a prova di protesta. Attenti però che, aspettando di parlare con i professori, potreste trovarvi in fila con Francesco Rutelli, Michele Santoro o Nanni Moretti.

lunedì 27 ottobre 2008

The Art of Gisele



da repubblica.it
"Può esistere la perfezione? Per rendersene conto bisognerà aspettare novembre quando sarà in edicola il servizio della rivista "American Photo" che per festeggiare il 30esimo anniversario ha realizzato un servizio fotografico con la top model brasiliana Gisele Bundchen realizzato da Nino Munoz".

qualche scatto in anteprima

sabato 25 ottobre 2008

La coerenza di Paolo.


Paolo Guzzanti lo conoscete tutti. PG, oggi senatore PdL, sta da sempre dalla parte della maestra unica. Nonostante i suoi “spostamenti” sta dalla parte della M.U. oggi, anno 2008, cosìccome nel 1989 quando, parlando della riforma Galloni scriveva: "La maestra sarà rimpiazzata non da un essere umano in senso stretto, ma da un organismo polimero dell'umano, anche se vagamente antropomorfo. Ci riferiamo a quell'oggetto misterioso che va sotto il nome rispettabile di Equipe. Proprio così, al posto della maestra vagherà per le classi un gruppo di tre insegnanti indistinguibili". Non lo scriveva su Il Giornale, ma sulle pagine di Repubblica. Qualcosa allora non mi torna.

giovedì 23 ottobre 2008

Le ragazze ci provano 2: “O Mestre-Sala Dos Mares”

Anno 1910. Anno in cui i superiori usavano ancora il frustino nei confronti dei marinai "insubordinati". Anno in cui 250 frustate di troppo fanno scoppiare “la rivolta del frustino” che paralizza la città di Rio per diversi giorni. A questo episodio si ispira la canzone “O mestre sala dos mares” di Aldir Blanc e João Bosco, autori che diedero ad Elis Regina un bel po’ di pezzi e che furono ripagati con interpretazione entrate nella storia della MPB. Ci racconta tutto Alessandro Andreini in un articolo di pochi giorni fa su musibrasil.net. Da lì prendo anche il testo che riporto di seguito (nell’articolo proposto con un confronto tra testo originale e testo censurato).

Evidentemente cimentarsi con il repertorio di Elis, accettando ovviamente un confronto impossibile, sembra una tappa obbligata per le interpreti della musica brasiliana di oggi. Con “O mestre sala dos mares” si è cimentata Ivete Sangalo, ultima reginetta dell’axé, spalle nude e vestito nero. Spalle nude, ma vestito bianco per Elis: video fresco fresco (appena di ieri) ripreso da un festival del 1978 di cui trovate qui diversi altri brani.



Elis “O Mestre Sala dos Mare” (1978)


Ivete Sangalo “O Mestre Sala dos Mare” (2004)



“O Mestre-Sala Dos Mares”

(Aldir Blanc e João Bosco)

Ha muito tempo nas águas da Guanabara
Da molto tempo nella baia di Guanabara
O dragão do mar reapareceu
Il drago del mare è riapparso
Na figura de um bravo feiticeiro
Nella figura di un bravo stregone
A quem a história não esqueceu
Che la storia non ha dimenticato
Conhecido como navegante negro
Conosciuto come il navigatore 
negro
Tinha a dignidade de um mestre-sala
Aveva la dignità di un maestro di cerimonia
E ao acenar pelo mar na alegria das regatas
E al salutare per il mare nell'allegria delle regate
Foi saudado no porto pelas mocinhas francesas
Fu salutato nel porto da ragazzine francesi
Jovens polacas e por batalhões de mulatas
Giovani polacche e da battaglioni di mulatte

Rubras cascatas jorravam das costas
Rosse cascate sgorgavano dalle schiene
dos santos 
entre cantos e chibatas
dei santi tra 
canti e frustini
Inundando o coração do 
pessoal do porão
Inondando il cuore del
 personale della stiva
Que a exemplo do feiticeiro
 gritava então
Che a esempio dello stregone come 
lui gridava

Glória aos piratas, às mulatas, às sereias
Gloria ai pirati, alle mulatte, alle sirene

Glória à farofa, à cachaça, às baleias
Gloria alla farofa, alla cachaça, alle 
balene

Glória a todas as lutas inglórias
Gloria a tutte le lotte ingloriose
Que através da nossa história
Che attraverso la nostra storia
Não esquecemos jamais
Non dimentichiamo mai

Salve navegante negro
Salve navigatore negro
Que tem por monumento
Che ha per monumento
As pedras pisadas do cais
Le pietre calpestate del molo

Mas salve
Salve o navegante negro

Salve navigatore negro
Que tem por monumento as pedras pisadas do cais
Che ha per monumento le pietre calpestate del molo


Mas faz muito tempo
Ma accadde molto tempo fa

lunedì 20 ottobre 2008

Le ragazze ci provano.

Daniela deve aver ascoltato centinaia di volte Elis e si sente (sembra quasi canti con Elis nelle cuffie). Come sempre ben fisicata e grintosa, le diamo il merito di far conoscere la canzone anche a un pubblico di under21. Capita che si cimenti nel pezzo (chiedendo "desculpa" ad Elis, prima di cantare) anche Wanessa Camargo, innegabilmente carina, faccino da brava ragazza, corpo da copertina patinata. Wanessa, perfetto prodotto del pop verdeoro, come dimostrano i pezzi cantati con Ramazzotti e d’Alessio, non se la cava poi male. Molto meglio direi della pallida Sandy davvero inascoltabile (nonostante Sandy sia perfino arrivata in cima alle classifiche di vendita). Insomma tante interpreti femminile che mettono la curiosità di sapere come la canta il suo interprete maschile, nonchè autore. Belchior, con un baffo alla Roberto da Crema, la canta così: più o meno saltando una strofa ogni due, e visto che la canzone è sua e la canta come gli pare.

Daniela Mercury - Como nossos pais

domenica 19 ottobre 2008

Elis Regina: "Como Nossos Pais"

Ho appena consigliato a Larobi i due album Elis 1972 e Elis 1973... e nel frattempo ho trascorso la parte di domenica “passata in casa” a riascoltare "Falso Brilhante" (ma che consigliere sono?) album in studio che raccoglie alcuni dei brani portati in tour nelle quasi 300 rappresentazioni dello show omonimo.

“Como nosso pais” di Antonio Carlos Belchior è il pezzo che apre l’album ed uno dei tanti motivi per cui in questo blog si venera Elis Regina (tanto che ho sentito l'urgenza di farne subito un post). Elis... mettetela su un palco, datele il microfono... pazzesca. Capace di tirar fuori da ogni canzone che tocca, da ogni parola che canta, qualcosa di speciale. Nessuno come lei.
Infine, come diceva Vinicius, abbiate un po’ di pietà anche per il traduttore e per i suoi eventuali errori. Ciao!



Como Nossos Pais
Antonio Carlos Belchior


Não quero lhe falar, meu grande amor


Non voglio raccontarti, mio grande amore
Das coisas que aprendi
 nos discos...


Delle cose che ho imparato nei dischi

Quero lhe contar como eu vivi

Voglio raccontarti come ho vissuto
E tudo o que aconteceu comigo

E tutto quello che mi è capitato
Viver é melhor que sonhar

Vivere è meglio di sognare
Eu sei que o amor
 é uma coisa boa
E so che l’amore è una cosa buona

Mas também sei
 que qualquer canto

Ma so anche che qualsiasi canzone
É menor do que a vida
 de qualquer pessoa...


Non basta a raccontare la vita di nessuno

Por isso cuidado meu bem

Per questo, fai attenzione, mio bene
Há perigo na esquina

C’è un pericolo dietro l’angolo
Eles venceram e o sinal
 está fechado prá nós

Loro hanno vinto e il semaforo è rosso per noi
Que somos jovens...


Che siamo giovani

Para abraçar seu irmão

Per abbracciare tuo fratello
E beijar sua menina na rua

E baciare la tua ragazza per strada
É que se fez o seu braço,

Per questo sono state fatte le tue braccia
O seu lábio e a sua voz...


Le tua labbra e la tua voce...

Você me pergunta
 pela minha paixão
Mi chiedi del mio amore
Digo que estou encantada

Dico che sono stregata
Com uma nova invenção
da una nuova invenzione
Eu vou ficar nesta cidade

Voglio restare in questa città
Não vou voltar pro sertão
Non voglio tornare al sertão
Pois vejo vir vindo no vento

Poichè vedo, venuta nel vento,
Cheiro da nova estação

Fiuto la nuova stagione
Eu sei de tudo na ferida viva
 do meu coração...


Io sento tutto nella ferita viva del mio cuore

Já faz tempo
 eu vi você na rua
È passato del tempo da quando ti ho visto per strada
Cabelo ao vento
, gente jovem reunida
Capelli al vento, tanti ragazzi insieme
Na parede da memória
 essa lembrança

Nella parete della memoria questo ricordo
É o quadro que dói mais...


E il quadro che fa più male

Minha dor é perceber

Il mio dolore è sentire
Que apesar de termos

Che nonostante
Feito tudo o que fizemos

tutto quello che abbiamo fatto
Ainda somos os mesmos

Siamo ancora gli stessi
E vivemos

E viviamo
Ainda somos os mesmos

Siamo ancora gli stessi
E vivemos

E viviamo
Como os nossos pais...


Come i nostri genitori...

Nossos ídolos
 ainda são os mesmos

I nostri idoli sono ancora gli stessi
E as aparências
 não enganam não
E le apparenze non ingannano, oh no,

Você diz que depois deles

Tu dici che dopo di loro
Não apareceu mais ninguém

Non è venuto più nessuno
Você pode até dizer
 que eu tô por fora

Puoi anche dire che non so niente
Ou então
 que eu tô inventando...


O che me lo sto inventando

Mas é você
 que ama o passado
 e que não vê

Ma sei tu che ami il passato e che non vedi
É você
 que ama o passado
 e que não vê

sei tu che ami il passato e che non vedi
Que o novo sempre vem...


Che il nuovo arriva sempre...

Hoje eu sei
 que quem me deu
Oggi so che chi mi ha dato
A idéia
 de uma nova consciência
 e juventude

L’idea di una nuova coscienza e gioventù
Tá em casa
 guardado por Deus
Se ne sta a casa protetto dal Signore
Contando vil metal...


A contare monetine senza valore...

Minha dor é perceber

La mia sofferenza è capire
Que apesar de termos
Che nonostante tutto
Feito tudo, tudo,
Fatto tutto, dico tutto
Tudo o que fizemos

Tutto quello che abbiamo fatto
Nós ainda somos
 os mesmos e vivemos

Noi siamo ancora gli stessi e viviamo
Ainda somos
 os mesmos e vivemos

Siamo ancora gli stessi e viviamo
Ainda somos
 Os mesmos e vivemos

Siamo ancora gli stessi e viviamo
como os nossos pais...
come i nostri genitori...

Till Brönner - RIO (2008)

Quello di Till Brönner è solo l’ultimo esempio di un jazzista affascinato dai suoni della musica brasiliana. I precedenti sono celeberrimi da Stan Getz a Toots Thielemans, al recentissimo lavoro (“Carioca” di cui prometto parlerò in futuro) di Stefano Bollani che al Brasile, e specificamente a Jobim, aveva già dedicato un intero album “Falando do Amor”.
Till Brönner ha la particolarità di essere un musicista tedesco (particolarità rispetto al repertorio di RIO), di essere alla mano (anche se sa di essere piacente), di saper suonare la tromba e cantare, di amare le collaborazioni. Già nel disco di esordio “Oceania” (2006) troviamo ad esempio Madame Sarkozy nel brano “In My Secret Life” di Leonard Cohen. Disco prodotto da Larry Klein, marito di Joni Mitchell, che ritroviamo anche alla produzione di questo nuovo Rio.
Il making-of dell’album racconta molte cose, conferma quanto siano disponibili i musicisti brasiliani, ci fa vedere tanti nomi noti da Marcos Susano, a João Donato, a Ed Motta, a Joyce tutti in ottima forma. C’è poco da fare, l’aria del Brasile fa bene. Ah, dimenticavo, nel disco c’è pure un pezzo con Annie Lennox, tanto per dirne un’altra. Un disco troppo easy listening, troppo caramelloso, perfettino negli arrangiamenti, fatto per accontentare un pubblico internazionale? Può essere, ma a volte vanno bene anche quei dolcetti super colorati e caramellati che ci rovinano i denti. Vorrà dire che la prossima volta segnalerò qualcosa di più ruvido, effetto colluttorio.

Making-of RIO


Till Bronner & Carla Bruni - In My Secret Life

sabato 11 ottobre 2008

Elis Regina -Transversal do Tempo (1978)


L’idea di proporre spettacoli dal vivo, concepiti e sviluppati intorno a un’idea base, ad un "tema", è un aspetto centrale della carriera di Elis.
Nel 1977, dopo lo strepitoso successo dello spettacolo Falso Brilhante, Elis decide di dare un’ulteriore svolta alla sua carriera. E così il 17 Novembre debutta a Porto Alegre, sua città natale, la prima del nuovo spettacolo Transversal do Tempo.
Elis racconta che lo spunto per il nuovo show, a comunciare proprio dal titolo, le venne seduta in un taxi, intrappolato in un ingorgo nelle strade di San Paolo. Fuori l’agitazione dei poliziotti a cavallo, l’arrivo di elicotteri, il fuggi fuggi della gente. Elis intrappolata, impotente, impossibilitata a prendere qualsiasi decisione, seduta in un taxi come in una “trasversale del tempo”.
Elis spiegò in questo modo il titolo e l’idea su cui si sviluppò lo spettacolo che ebbe poi nel 1978 la sua versione su disco. Direzione di Maurício Tapajós e Aldir Blanc, scene e costumi di Melo Menezes, direzione musicale di César Camargo Mariano.
Le immagini di questo video sono state registrate a Lisbona nel 1978 e fanno parte di uno speciale trasmesso dalla TV portoghese in occasione della morte di Elis.

Nella scelta dei brani dello show, Deus lhe Pague non può che occupare un ruolo centrale. Scritta nel 1971 e inserita nell’album Construçao è l’ennesima perla di Chico, straordinaria descrizione di una vita che ci è imposta di vivere, socialmente organizzata in ogni dettaglio, descritta con quella straordinaria capacità di raffigurazione, nelle immagine evocate e nelle parole scelte, che appartiene a Chico e a pochi altri.


ELIS REGINA: TRANSVESAL DO TEMPO -- LISBOA 1978

Deus lhe Pague (Chico Buarque - 1971)


Por esse pão pra comer, por esse chão pra dormir
Per questo pane da mangiare, per questo pavimento per dormire
A certidão pra nascer, e a concessão pra sorrir

Il certificato di nascita e il permesso di sorridere
Por me deixar respirar, por me deixar existir

Per lasciarmi respirare, per permettermi di esistere
Deus lhe pague


Possa Dio ricompensarti

Pelo prazer de chorar e pelo "estamos aí"

Per il piacere di piangere e per lo "stiamo qui"
Pela piada no bar e o futebol pra aplaudir

Per gli scherzi al bar e il calcio da applaudire
Um crime pra comentar e um samba pra distrair

Un crimine da commentare e un samba per distrarsi
Deus lhe pague


Possa Dio ricompensarti

Por essa praia, essa saia, pelas mulheres daqui

Per questa spiaggia, questa gonna, per le donne di qua
O amor malfeito depressa, fazer a barba e partir

L'amore malfatto di fretta, farsi la barba e partire
Pelo domingo que é lindo, novela, missa e gibi

Per la domenica piacevole, le novelas, la messa e i fumetti
Deus lhe pague


Possa Dio ricompensarti

Pela cachaça de graça que a gente tem que engolir

Per la cachaça gratis che dobbiamo inghiottire
Pela fumaça, desgraça, que a gente tem que tossir

Per le zaffate di fumo, disgrazia, che ci fanno tossire
elos andaimes, pingentes, que a gente tem que cair

Per i ponteggi, grondanti sudore, da cui dobbiamo scendere
Deus lhe pague


Possa Dio ricompensarti

Por mais um dia, agonia, pra suportar e assistir

Per un altro giorno, agonia, per sopportare e assistere
Pelo rangido dos dentes, pela cidade a zunir

Per il digrignar di denti, per il rumore della città
E pelo grito demente que nos ajuda a fugir

E per il grido demente che ci aiuta a fuggire
Deus lhe pague


Possa Dio ricompensarti

Pela mulher carpideira pra nos louvar e cuspir

Per le donne lamentose che pregano per noi e sputano
E pelas moscas-bicheiras a nos beijar e cobrir

E per i vermi che ci baciano e ci ricoprono
E pela paz derradeira que enfim vai nos redimir

E per la pace estrema che infine ci redime
Deus lhe pague
Possa Dio ricompensarti

traduzione dalla lista di discussione "Tutto Brasile" (http://it.groups.yahoo.com/group/musibrasil/)

Più recentemente si è cimentata nel pezzo, che ha indubbiamente la sua vena rock, una certa Pitty (di cui non so nulla di più)
Pitty - Deus lhe pague - ao vivo no