martedì 31 agosto 2010

Visi gialli, pastiglie blu.


L’art lo puoi fare in qualsiasi lingua, il copy nella tua.
Per questo, rispetto ai colleghi art, noi copy ci sentiamo per un verso più limitati, per un altro più al sicuro. “Mica verranno i copy cinesi a toglierci il lavoro”: questa la più scontata delle conclusioni. Che è diventata invece realtà, come potete leggere nell’annuncio qui sopra. Possiamo consolarci pensando che va ancora peggio ai "fluffer", stimati professionisti nel campo cinematografico, cui spettava il compito meccanico di scaldare gli attori dietro le quinte dei film porno, tristemente e pericolosamente sostituiti dalla chimica di una pastiglia.

lunedì 23 agosto 2010

Cosa mi passa per il gulliver...

The Washington Post March, sarà pure una simpatica marcetta patriottica, perfetta nel contesto di tanti film USA. Ora però, ad ascoltarla e riascoltarla negli spot di CheBanca! mi fa uno strano effetto. Riesco solo a pensare ad un gruppo di persone che, con la bombetta in testa o la maschera di qualche presidente (da Nixon al Berlusca, fate voi) entra in banca a riprendersi i soldi.
Solo i drughi sapevano scegliere colonne sonore così trascinanti.

sabato 21 agosto 2010

Who's that knocking at my door?

Compro il giornale un giorno sì, l’altro no: sono diventato un lettore lento e per leggere ciò che mi interessa mi ci vogliono almeno un paio di giorni, quindi...
Sul Corriere di giovedì 19 agosto leggo che (pagina 9 “Berlusconi alla prova della verità” di Paola Di Caro), anche in vista di possibili elezioni, piace la proposta del ministro Brunetta di organizzare sul territorio un’Operazione verità che riguardi il governo, il premier e i suoi avversari, da portare avanti con tutti i mezzi possibili, internet, feste di partito, porta a porta. Leggo sul corriere.it (e penso sul giornale di oggi) che il Pd è pronto per arrivare porta a porta. Ho capito che, anche ‘sta volta, le elezioni le vince Bruno Vespa.

venerdì 20 agosto 2010

The magid pad (non quello a cui pensate subito)

Qui la memoria un po’ mi tradisce. Ma credo sia stato proprio con Florinda Bolkan che, da ragazzini, abbiamo sentito parlare per la prima volta di omosessualità femminile, tant’è che di tanti termini a noi noti per quella maschile, solo la parola lesbica definiva l’attrazione tra donna e donna. Una sola parola che suscitava emozioni e reazioni così diverse, dalla curiosità ad una sorta di paura, alla difficoltà di capire come funzionassero esattamente le cose. Un mistero, che Florinda Bolkan incarnava alla perfezione.



Di “Metti una sera a cena”, classico titolo che ti frulla in testa, non ho visto nulla, se non le scene recuperate su youtube, a partire ovviamente dal triangolo Bolkan- Musante-Capolicchio: scena in cui appare anche un must dei nostri (e non solo) giochi d’infanzia, quella Lavagna Magica presente anche in una scena di Toy Story. Scopro che ulteriore motivo di interesse per questo film sia il montaggio di Franco Arcalli (quante cose mi mancano). Conoscevo invece il brano dalla colonna sonora di Morricone annoverato nel genere bossanova. Mi metto alla ricerca del film e scusate se il post ha messo insieme di tutto, come certi cocktail fatti in casa!

martedì 17 agosto 2010

Nebbie e lumache, ma finalmente è primavera!


Con il ferragosto ad anticipare il prossimo autunno, nebbie e lumache ad attraversarmi la strada, mi son trovato a pensare come, oltreoceano, l’inverno sarà tra poco cosa passata e sarà di nuovo primavera, la stagione degli innamorati.
“Vamos falar de amor. Somente de amor” così attacca Tim Maia nel brano scritto da Cassiano e Silvio Rochael, che qui sotto ascoltate nella versione del grande soulman brasiliano.


Quelli che allego sono invece un paio di video dei Pato Fu, relativi al loro ultimo disco Música de Brinquedo (2010)
Stesso spirito leggero dei precedenti album, ma con maniacale attenzione a ogni dettaglio sonoro; ancora una volta un disco suonato con i giocattoli dei figli e con l'indispensabile voce di Fernanda Takai. Quello che davvero mi piace del disco e dei relativi video è quanto gli adulti si divertano a fare i bambini e quanto i bambini si divertano a fare gli adulti, trovandosi tutti insieme in quel perfetto spazio da vivere e condividere (direi allora da condi-vivere) che è la musica.
Fa notizia, oltre che piacere, scoprire che la rivista Time include i Pato Fu tra le 10 miglior band (non USA) del mondo.



sabato 14 agosto 2010

Bloccati

Ferragosto a casa. Non è la prima volta, non si sta poi male, non vorrei però diventasse un’abitudine. Certo non fossi bloccato dalla schiena, se per casa non circolassero certi colpi di tosse, se fuori non ci fosse la nebbia, se non mi fossi costretto a leggere un libro che “fondamentalmente” mi annoia, se non avessi pagato una follia di imposte rifiuti... Fate conto che questa mattina mi sono comprato un piumino! In sottofondo l’ultimo disco di Nina Becker che poi sono due, come i colori scelti per il titolo, Azul e Vermelho. Ma per Ferragosto, mentre aspetto di mettere il cerotto sulla schiena e dormire sul fianco che non mi fa male (quello su cui dormivo una volta, quando il letto era orientato diversamente) scelgo qualcosa veramente speciale, che mi dispiace rischi di passare inascoltato in questo periodo di minori contatti. Il trio è davvero formidabile per la voce di Mel Tormé che avrei voluto come mio insegnante di canto, per il piano di George Shearing di cui mi sono sempre compiaciuto, per l’orchestra (ed il sax) di Gerry Mulligan. Classe, leggerezza, divertimento fanno di The Classic Concert Live, un vero classic, che diventa perfezione quando l’autore del brano è Tom Jobim (Wave + Agua de Beber).
Buon festa dell’Assunta, buon picnic e attenti a prendere l’ascensore se il palazzo si è svuotato.

sabato 7 agosto 2010

Bono

In un periodo vacanziero mi sembra inevitabile che i post prendano una piega (apparentemente) più leggera. Troppi giorni così simili l’uno all’altro e per un periodo così prolungato ti fanno sentire come Bill Murray nel giorno della marmotta. Suona la sveglia e sai già tutto il copione a memoria: hai voglia a trovare delle varianti! Non ti resta che scavare ed approfondire cercando di ottenere il meglio dalle relazioni con gli altri che, per quanto ripetitive, offrono sempre qualcosa per cui vale la pena risvegliarsi. Colonna sonora imprescindibile Bono, mica quello del Comunale di iersera, ma il Sonny di “I Got You Babe” quello che ha prestato il pezzo d’esordio alla venexiana Nicoletta. E per chi ama l’ukulele, come amava Marilyn, imperdibile la versione in falsetto di Tiny Tim, uno capace di morire sul palco durante uno show all’Ukulele Hall of Fame, un po’ come se Fabio Grosso fosse morto tirando il rigore ai mondiali di Berlino 2006.

venerdì 6 agosto 2010

Da che parte stare?

Altro che disputa Berlusconi/Fini …ci vogliono ben altre questioni per mettermi in difficoltà. Ad esempio uno scontro come questo, tra le mamme tirate per una serata disco al villaggio (ma pur sempre rassicuranti) e le figlie di successo globalizzate, sponsorizzate dai frullatori girmi e a loro modo un po’ inquietanti. Dovendo scegliere che dite?

domenica 1 agosto 2010

Che giri!


Probabilmente lo sapete già tutti e io sono l’ultimo a saperlo (oltretutto per caso) ma Il Paradiso di Patty Pravo è, in sostanza, la cover di una cover.
A Patty, il pezzo di Battisti/Mogol viene proposto dopo il successo della versione inglese, (If Paradise Is) Half as Nice cantata dagli Amen Corner arrivata niente meno che al 1 posto della UK Singles Chart. Ma a loro volta gli inglesi vi arrivano dopo la prima versione italiana, finalmente l’originale, cantata e incisa con modesto successo da Ambra Borelli, in arte Ragazza77, "madrina" del beat italiano. Come ci sono arrivato? Semplice cercando notizie sulla cover italiana cantata da Patty Pravo di un brano cantato da Maria Bethania. La canzone, che in portoghese fa Ambar, in italiano diventa Ambra, e digitando su google le parole chiave della ricerca, da Ambra titolo arrivo ad Ambra Borelli e a tutta la storia di cui sopra.
Finisce così che de Il Paradiso ho potuto trovare e linkare tutte le versioni, mentre di Ambar mi devo fermare alla versione brasiliana, non trovando l’audio di quella italiana.
L’interpretazione, come dicevo, è quella di Maria Bethania, l’inspirazione è quella di Adriana Calcanhoto autrice di parole e musica, la traduzione letterale di Max de Tomassi che ha scritto anche l’adattamento italiano per la versione di Patty Pravo. Se mi avete seguito fin qui, siete stati davvero bravi.



Âmbar
Maria Bethânia
Composição: Adriana Calcanhoto

Tá tudo aceso em mim

È tutto acceso in me
Tá tudo assim tão claro
tutto così chiaro 

Tá tudo brilhando em mim

risplende tutto dentro di me
Tudo ligado
tutto collegato
Como se eu fosse um morro iluminado
come se io fossi un colle illuminato
Por um âmbar elétrico
da un ambra elettrica
Que vazasse dos prédios
che uscisse fuori dalle case
E banhasse a Lagoa até São Conrado

e bagnasse la Lagoa fino a San Conrado
E ganhasse as Canoas

fino a Canoas
Aqui do outro lado
Qui dall’altra parte 

Tudo plugado
è tutto inserito, tutto collegato
Tudo me ardendo
mi brucia tutto dentro
Tá tudo assim queimando em mim

sento esplodere tutto in me
Como salva de fogos

come un lancio di fuochi
Desde que sim eu vim

da quando sono arrivata
Morar nos seus olhos
ad abitare nei tuoi occhi.