venerdì 25 maggio 2007

Dalla segreteria di Ricardo Izecson dos Santos Leite in arte Kakà: "Sono Kaká. Al momento non posso rispondere. Grazie. Dio ti benedica. Ciao".


Mentre questo sito ha un numero di lettori che si conta sulle dita di una mano (il piacere di una lettura esclusiva!) si ritiene che circa 2,5 miliardi di persone abbiano assistito in tv alla finale Milan-Liverpool. In molti avranno così notato il gesto, non nuovo, di Kakà inginocchiato a fine partita in mezzo al campo, braccia sollevate in segno di preghiera, maglietta con scritta “Gesù ti appartengo”. Un gesto spontaneo, credo, ma anche una bella forma di pubblicità per la chiesa evangelica a cui kaka appartiene (Renascer em Cristo). L’altro giorno il papa, parlando dell’italia multietnica e delle diverse religioni che vi sono professate, ha detto giusto rispettarle tutte ma un buon cattolico non dovrebbe rinunciare a far proseliti. Peccato che alla squadra di Bento XVI manchi un testimone come Kakà, uno che, a quanto pare, si è fatto personalizzare le scarpe da calcio dall'Adidas con la frase "Dio è fedele"o qualcosa di simile. Kaka è un campione, una faccia pulita, una bella persona. Massimo rispetto per il suo credo religioso. Certo che quando questo avviene di fronte a qualche centinaia di milioni di persone non si tratta più della preghierina pima di andare a dormire inginocchiato di fronte al proprio lettino. La missione 'sta volta è davvero compiuta. Secondo quanto apprendo da vari siti di fan del brasiliano (uno per tutti in italiano) questo sembra essere il gruppo musicale e la canzone che preferisce. Strano che un tipo così sia finito nella squadra del diavolo.


giovedì 24 maggio 2007

Vallo a prendere in culo ("Va tomar no cu")

(Questa volta il brasile c’entra per puro caso).

Estate tempo di tormenti e tormentoni: potremmo per questo adottare il tormentone brasiliano che, lanciato direttamente su youtube, ha dato immediata notorietà alla sua interprete Cris Nicolotti.

"Vallo a prendere in culo... Quando manderai a prenderlo in culo/ per la prima volta, riprenderai/ il controllo della tua vita/ Con me, fratelli! tutti insieme/ Vallo a prendere in culo/ Vallo a prendere in...''.


Da vero tormentone, youtube è già invasa da diverse versioni, tra cui questa da ufficio che consiglio a reboman per le ragioni che sa.
Credo che anche radio deejay stia lanciando un nuovo tormentone visto il successo di "Siamo una squadra fortissimi". Dovrebbe comunque tener conto anche di questa hit da abbinare, quest'estate, alle famose ciabatte brasiliane.


giovedì 17 maggio 2007

Nell'alto delle classifiche



Quest’uomo deve avere fatto questo calcolo: “quante persone ci stanno in una chiesa e quante ce ne stanno in uno stadio? Bene se la Chiesa merita più proseliti allora scelgo lo stadio”.
Nasce così il fenomeno Padre Marcelo Rossi, il prete cantante che ha ridato appeal alla chiesa cattolica contrastando il successo degli evangelici, sullo stesso piano della spettacolarizzazione del rito e del forte coinvolgimento emotivo. Concetti semplici invece di alta teologia. Ne ha parlato anche The New York Times ed il Corriere in un articolo che inizia così ...

"Quando (…) diventò famoso, una decina di anni fa, il caso arrivò alle orecchie di Papa Wojtyla e la questione fu probabilmente girata anche all’allora guardiano della fede Ratzinger: che fare con quel sacerdote brasiliano? Ha appena preso i voti, raccoglie più gente in una messa di tutti gli altri preti di San Paolo messi insieme, ed è in testa alle hit-parade. Al di là delle apparenze, fecero sapere i suoi superiori brasiliani, è tutto in regola. Dal Vaticano non arrivò alcuna obiezione, padre Marcelo poteva continuare a cantare e saltellare sugli altari e negli stadi.”


Tuttavia, se mal non ho inteso, durante la visita di “Bento XVI” gli è stato imposto di restare ad almeno 50 metri dal pontefice. Padre Marcelo si consola con il successo di “Minha Benção” album più venduto del 2006, ancora al 3° posto nelle hit parade brasiliana (settimana dal 25 aprile al 1 maggio) subito dietro Ivete Sangalo e Avril Lavigne. Eccolo in TV la vigilia di Natale ...


martedì 15 maggio 2007

Ho cantato per il papa


Qualcuno in effetti ce l’ha fatta, magari non in questa, ma in precedenti occasioni.
Si tratta di Fafà de Belem, che ha avuto modo di esibirsi sia di fronte a Giovanni Paolo II (stadio Maracanà, Rio, nel 1997) che di fronte all’attuale Benedetto XVI (a Valencia nel 2006, giornata mondiale della Famiglia). Del resto Fafà ha in repertorio una versione dell’Ave Maria che ben si addice a questo tipo di esibizioni (detto senza ironia). Non ho idea di cosa avrebbero invece potuto cantare i fratellini Sandy&Junior.

Devo ammettere che, se non di nome, non sapevo nulla di questa Fafà: questi episodi mi hanno però incuriosito e costretto a cercare qualche notizia in più.
Fafà (che lo scorso anno si è esibita anche in Italia) sembra essere un tipo impegnato, avendo partecipato ai movimenti di liberazione e democratizzazione del paese, oggi vicina al presidente Lula e, come si vede, ben accetta anche alla Chiesa.

Ultima curiosità: a Fafà si addice evidentemente l’ufficialità visto che sembra essere l’unica cantante autorizzata ad incidere l’“Hino Nacional Brasileiro” (non so se crederci) con cui in Italia ha aperto le sue esibizioni (questo invece è certo).
Vermelho (“Rosso”) è una canzone d’origine popolare del Nord del Brasile divenuta un inno di libertà. È stata adottata anche dalla curva del Benfica come secondo inno della squadra. Appena entrata su YouTube, questa versione live …


lunedì 14 maggio 2007

Fratello Junior, Sorella Sandy.



Questi non fanno paura neanche a una mosca. Eppure il loro concerto, previsto in occasione della visita del papa a São Paulo, è stato bloccato (sembra direttamente con veto papale) perché considerato inadeguato alla solennità dell’evento. Nessuna licenza al di fuori del cerimoniale, nemmeno per Sandy&Junior duo pop adolesceziale che ha venduto qualche milione di dischi. Forse anche per questo la tournè del papa ha registrato meno pubblico del previsto.
Vada per il rifiuto alla Mercury (di cui al precedente post) che certo sul palco non induce a casti pensieri, ma questi due ....
... come la Mercury si sono però dichiarati a favore del preservativo: sarà questa la ragione della loro bocciatura?
Ho scelto un video, non recentissimo, in cui cantano la Pausini perché non possiate dire che non vi faccio ascoltare buona musica.

grazie a blog.musibrasil.net

domenica 13 maggio 2007

Chiesa, chiusa.


Ancora un giorno e il Papa lascerà il Brasile. Sarà così tempo di consuntivi. Per adesso prendo per buoni i contenuti di questo articolo che ci ricorda quale Brasile aspettasse il papa alla vigiglia del suo viaggio. Un forte calo dei Cattolici (scesi dall'83% al 67% in 14 anni), fedeli messi in fuga da un linguaggio per loro sempre più lontano e sempre meno comprensibile. La Chiesa del Sud guarda allora con attenzione a quello che avviene nella Chiesa del Nord (america s'intende) dove canti e invocazioni di alleluia stanno attirando sempre più persone alla ricerca di una chiesa e di celebrazioni più gioiose. Sarebbe forse tornata buona anche in Brasile la carica di Daniela Mercury che, oltre ad essere profetessa dell'axè e del samba-reggae, si dichiara da sempre credente e vicina alla Chiesa di Bahia. Provocatoriamente qualche ripetizione dalla Daniela (che ha ospitato anche il nostro Jovanotti in un suo Live MTV) poteva tornare utile ...
Peccato che 2 anni fa, invitata a rappresentare il Brasile al Concerto di Natale, si sia vista chiudere le porte in faccia per aver partecipato a una campagna governativa per l'uso del preservativo durante il carnevale di Salvador. Daniela non fece marcia indietro, dissentì dalla posizione del Vaticano, confermando che per lei il preservativo rappresentava uno strumento di protezione della vita.
Chi ama la musica "che fa sudare" (ma non solo) potrà vedere Daniela Mercury al prossimo Latinoamericando dov'è ormai ospite fissa.


venerdì 11 maggio 2007

Samba della Solitudine (Samba da Solidão)


da blog.musibrasil.net

"Se chiedete quale sia la cantante italiana che preferiscono, nove brasiliani su dieci vi risponderanno: Laura Pausini. L’interprete romagnola ha grande successo nel Paese ed è imponente, come in tutto il sudamerica, la macchina promozionale che opera alle sue spalle. Oltre che per l’area ispanica, ogni suo album prevede infatti una versione ad hoc per il Brasile, con più brani in portoghese. È lei la regina tricolore in terra verdeoro." (nel video, dal programma Altas Horas di Rede Glogo, Aprile 2007, con Ivete Sangalo che evidentemente non sa una parola di italiano)
Ma c'è una certa Mafalda...

giovedì 10 maggio 2007

Das Mädchen aus Ipanema

Rolling Stone USA pubblica le 40 canzoni che hanno cambiato il mondo. Se leggi il blog di onanrecords sai già tutto, forse però non sai ancora che ...

..mi sono divertito a fare un test che non ha nessun valore. Ho cercato “Garota de Ipanema” (1962) su YouTube è trovo 240 risultati. Poi cerco le prime 4 canzoni dell'elenco, scritte tutte entro quella data. "That's alright" (anno 1955) compare 163 volte, "I got a woman" (anno 1954) 100 volte. “Maybelline” (anno 1955) 193 volte perchè c’è una marca di cosmetici. Se aggiungo Chuck oppure Berry ne trovo 4. “A hard rain's a-gonna fall” (anno 1962) 32 volte. Le cose non cambiano se cerco su Google.

Se cerco Presley + "That's alright" arrivo a 40.700. Meglio va per “"A hard rain's a gonna fall" + Dylan con 85.800. Ma “Garota de Ipanema” + Jobim mi arrivano a 132.000. Se poi digito il titolo con cui la conoscono gli americani, ovvero “The Girl from Ipanema” beh ...qui mi arrivano 806.000 risposte. Se anche aggiungo Jobim non scendo sotto le 226.000 risposte. Certo se cerco “Like a Virgin” + Madonna tocco gli 816.000 risultati. Imagine + Lennon 1.440.000.
Insomma applicando il giochino che faccio quando ho un dubbio su come si scrive una parola (cerco i due modi in cui penso si possa scrivere e scelgo quello che dà più risposte) mi conforta sapere che le canzoni di Jobim si difendono ancora bene nei confronti di una star assoluta come Lennon e di una popstar come Madonna.

Ho scelto “La ragazza di Ipanema” (4.130 risultati solo in italiano) non perchè mi piaccia particolarmente, ma perchè ha certamente influito su un certo gusto musicale e sul costume. Non è certo una canzone dai grandi contenuti, forse non è nemmeno una canzone manifesto, forse è solo "lift music" come in una scena di The Blues Brothers.
E' però una canzone che anticipa certi incontri tra generi diversi (Jazz e Pop per esempio) tra luoghi diversi (nord e sud america) ed è stata un grande successo proprio negli Stati Uniti grazie alla collaborazione tra Stan Getz e Joao Gilberto: non a caso Record e Album of the Year ai Grammy Awards del 1965.
Mi verrebbe da dire che se questa è la visione del mondo dei critici musicali USA, quale potrebbe essere la visione del mondo dei loro militari? La mia è ovviamente una battuta ad un puro giochino pseudo-statistico, che spero vi abbia comunque incuriosito e messo voglia di suonarla.