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martedì 7 gennaio 2014

Mais un adeus: un classico che ancora mancava.

Cominciamo con il dire che la parola “adeus” suona leggermente diversa dal nostro addio, diciamo più un arrivederci (che può anche includere una separazione dolorosa, come nel caso della nostra canzone) che un congedo definitivo. Insomma un goodbye portoghese. Non a caso Every time we say goodbye di Cole Porter diventa Toda vez que eu digo adeus (ascoltare Cassia Eller per credere).
  
Continuo osservando che la lista delle canzoni brasiliane che contengono la parola addio non è certo corta. C’è un Adeus di Noel Rosa e un altro di Dorival Caymmi, per arrivare a Guilherme Arantes con la bellissima Um dia, um adeus cantata anche da Vanessa da Mata (Multishow ao Vivo 2009).

 

Ma è certamente Jobim quello che con gli Adeus ci ha dato più dentro, cantando e sussurrando anche il Pra dizer adues, classico di Edu Lobo e Torquato Neto.

Ma veniamo a Mais um adeus (Toquinho e Vinicius) che ha avuto una stupenda versione italiana, ancora una volta grazie a Sergio Bardotti e all'interpretazione di Ornella Vanoni. La “versificazione” italiana è praticamente perfetta, traducendo non solo le parole ma lo spirito della canzone, anche negli inevitabili cambiamenti (il gin si trasforma in whisky). Non dico nulla di nuovo (lo dico solo per suggerire l’ascolto a chi non l’avesse ancora fatto) parlando della capacità di presa di questo racconto della separazione,  visto dai due punti di vista, quello di lui e quello di lei, che danno vita ad un perfetto contrappunto musicale ed emotivo. Dalla musica al testo, semplice e altissimo come tutte le cose più belle di Vinicius, il passaggio per me al top è in quello “Spedisci anche i soldi per l’appartamento perchè un pagamento non è come me aspettare non sa” che racconta come anche il lato più prosaico di un amore possa diventare poesia.

Nel versione portoghese Toquinho e Maria Medalha sono un superclassico (con una dedica speciale a Giorgia, che ha suggerito questo post) ma anche la versione con tutta la famiglia  non è niente male. Un'idea per il prossimo Natale! Adeus, anzì a presto. Magari per ascoltare un altro brano “idealmente” a due voci come Sinal Fechado di Paulinho da Viola, racconto stracciacuore di un casuale incontro tra due ex amanti al semaforo rosso,  che finisce con un inesorabile quanto frettoloso adeus allo scatto del verde. 




sabato 19 ottobre 2013

Chissà quando ti somiglierò, ma tutto quel che so è che succederà, Vinicius, velho, saravà.

Questo blog probabilmente non esisterebbe se 100 anni fa esatti non fosse nato questo uomo e se 100 anni fa esatti questo uomo non fosse nato, io sarei sicuramente un'altra persona.

mercoledì 20 marzo 2013

Oggi è la giornata mondiale della felicità. E speriamo non duri solo un giorno.


In occasione del primo Day of Happiness parliamo di Happiness o meglio di A Felicidade. Di questa canzone (anno 1956) è tutto noto. Gli autori, Vinicius e Tom Jobim. La sua presenza nella colonna sonora di Orfeu Negro. L’idea di una canzone particolarmente malinconica nonostante il titolo. Del resto è tutto chiaro fin dal primo verso, emblema di buona parte della MPB e del suo pensiero: la tristezza è un qualcosa che, sotto sotto, non ci lascia mai, se non per quei pochi momenti di felicità. Quasi banale, se volete, ma detto con grande arte e con quei riferimenti semplici (il volo della piuma, la goccia di rugiada, la festa del carnevale e la sucessiva depressione) che ne rappresentano, in fondo, i motivi del successo universale. Approfitto della particolare ricorrenza per  postare traduzione di un testo che risulta abbastanza comprensibile anche in portoghese. Ragion di più per gustarsela e cantarsela in questa interpretazione, un po’ più lieve, di Gal Costa o, dopo il testo, nella versione Suba.


Tristeza não tem fim
Felicidade sim...
La tristezza non ha fine, la 
felicità sì

A felicidade è como a pluma 
Que o vento vai levando pelo ar

La felicità è come la piuma
che il vento porta per l'aria
Voa tão leve
Mas tem a vida breve

vola lieve 
ma ha vita breve
Precisa que haja vento sem parar

bisogna che il vento non cada.
A felicidade do pobre parece 
A grande ilusão do carnaval

La felicità del povero somiglia 
alla grande illusione del carnevale
A gente trabalha o ano inteiro 
Por um momento de sonho

Si lavora tutto l’anno 
per un istante di sogno
Pra fazer a fantasia
 De rei, ou de pirata, ou jardineira

Per fare un costume da re, o da pirata o da giardiniera
E tudo se acabar na quarta feira
Poi tutto finisce il mercoledi 

Tristeza não tem fin 
Felicidade, sim...

La tristezza non ha fine, la 
felicità sì


A felicidade è como a gota
 De orvalho numa petala de flor

La felicità è come la goccia 
di rugiada sul petalo di un fiore
Brilha tranquila
 Depois de leve oscila
 E cai como uma lagrima de amor

Brilla serena,
 poi oscilla lggermente 
e infine cade come una lacrima d'amore
A minha felicidade està sonhando 
Nos olhos da minha namorada

La mia felicità sogna 
negli occhi della mia innamorata
E' como esta noite
 Passando, passando 
Em busca da madrugada

E' come questa notte che sta passando, passando 
in cerca dell'aurora
Falem baixo por favor
 Pra que ela acorde alegre como o dia

Parlate piano, per favore...
 perché lei si svegli allegra come il giorno
Oferecendo bijos de amor

Offrendo baci d'amore
Tristeza não tem fim
Felicidade sim...
La tristezza non ha fine, la 
felicità, si...




sabato 10 marzo 2012

Ehi, lettori, com'è che vi va?

C'è anche questa Com'è che ti va? (Onde anda voce) con le firme di Sergio Bardotti e Vinicius de Moraes nell'ultimo album di Sergio Cammariere, in uscita lunedì. Un'altra conferma, ce ne fosse mai bisogno, di uno stretto e duraturo legame tra le "nostre" musiche.




E qui l'originale Vinicius che apre il cuore come sempre.

martedì 21 settembre 2010

Incredibile, mi hanno ascoltato (almeno in parte).

è vero, è scomparso il festivalbar, dall’Arena di Verona così come dalla piazza di Asiago dove si esibì, nel 1990, anche Mia Martini (proprio ieri, 20 settembre, il suo compleanno) in un pezzo di Enrico Ruggeri “Domani più su” (no occhiobuio, non si può, bisogna votarne una delle tre, piacciano o non piacciano).
E visto che ad X-Factor (ancora?) si cerca una nuova popstar italiana mi piacerebbe riascoltare Al mondo di Mia Martini, dall’album Sensi e Controsensi (1975).


Nevruz ed Elio, astutamente, hanno pescato dal repertorio italiano confrontandosi subito con due voci micadaridere come Mina (Se telefonando) e Demetrio Stratos (Pugni chiusi). Penso che qualche ragazza, prima di scomparire tutte dalla scena, avrebbe potuto beneficiare di un brano così. L’album che si apre con Al mondo si chiude con un po’ di brasile, visto che Volesse il Cielo (un vero e proprio lied, introdotta dalla strumentale Sensi) porta la firma di Sergio Bardotti e Vinicius De Moraes. In questo caso, però, senza l’x-factor di Mia Martini  è meglio lasciar perdere (suggerisco a Tommassini di dimenticare per un attimo Madonna e ritrovare queste quattro sedie bianche

Volesse il cielo (Sergio Bardotti - Vinicius De Moraes)

Mentre "mando in stampa" il post, mi giunge (non seguo le assegnazioni dei brani ma solo la puntata del martedì) la notizia che Nathalie canterà Piccolo Uomo (lasciate fare ad Elio) grandissima canzone non si discute, scelta un po' ovvia, ma ci sta.