mercoledì 16 gennaio 2008
London, London
Ci sono dei post che funzionano come scatole cinesi.
Parti pensando di parlare di una certa cosa e poi ti ritrovi a parlare di tutt’altro, di qualcosa che sta dentro quello di cui stai chiaccherando. Volevo soltanto postare questo bel video della signorina Cibelle (accompagnata da Mr. Devendra Banhart) in una cover della storica London, London di Caetano Veloso, pezzo datato 1970, riproposto in chiave Mary Poppins. Volevo dire due cose su Cibelle, più che sulla canzone. Ma dicono già tutto e molto bene queste recensioni di Stefano Solventi (“…voce sottile e flessuosa come celluloide, dolceamara come uno sbuffo di cacao, impalpabile come una nebbia di crepuscolo londinese…”).
Torno allora sul brano. L’anno, dicevo è il 1970, in Brasile governano i militari e il nostro Caetano si trova in esilio a Londra. Caetano, a suo modo, è già un personaggio, ma siamo ancora lontani dal successo e dalla notorietà internazionale che arriveranno molto più avanti. In Italia è praticamente sconosciuto. Non parliamo poi di vendite: perfino in Brasile il primo vero successo arriverà nel 1979, con l’album "Cinema Transcendental". Eppure c’è una canzone di Caetano che ottiene una straordinaria notorietà ed è appunto London, London. Parteciperà al festival di Sanremo del 1971, piazzandosi al secondo posto dietro Il cuore è uno zingaro. La scrivono in tre (Franco Migliacci, Jimmy Fontana e Carlo Pes) la cantano in 5 (i quattro Ricchi&Poveri più Josè Feliciano), venderà un sacco di 45 giri ma non porterà una lira nelle tasche del povero Caetano. Non so se si tratti di vero plagio, certo è che per le strofe iniziali (fino al ritornello) sorge un dubbio. Anche il tema delle 2 canzoni è molto simile, visto che si parla di nostalgia e di lontananza dalla propria terra. Tutte le notizie che trovo mi danno London, London del 1970 quindi precedente a Che sarà, anche se il disco che la contiene (Caetano Veloso, 1971) esce nello stesso anno del Festival.
Caetano ha inserito London, London anche nella scaletta degli ultimi concerti e nell’album “Cê_ Multishow ao vivo”. A suo tempo avrei voluto dedicare un post anche a questo lavoro, ma poi, come si dice, passatu u santu, passata a festa.
Recupero dicendo che, dopo un momento così così, ho ritrovato in questo disco un grande Caetano. Dico di più: dovendo scegliere un disco brasiliano per il 2007, alla faccia di tutte le nuove proposte, scelgo questo. Suoni spogli, elettrici, nervosi. Un’ottima band -Pedro Sá (basso e chitarra elettrica), Ricardo Dias Gomes (basso e tastiere), Marcelo Callado (batteria)- che messi insieme fanno poco più che l’età di Caetano. Nuovi pezzi e riletture di classici, tutti firmati Veloso. In CD e anche in DVD.
Infine torno a Cibelle. L’album “The Shine of Dried Electric Leaves” con la cover di Caetano contiene pure una cover di Tom Waits (Green Grass dall’album "Real Gone") di cui potete vedere qui il video originale.
Io preferisco la versione live (che riporto sotto) anche se in definitiva preferisco sempre l’originale Waits. Forse le due cover sono nello stesso album perché anche nel testo di London, London si parla di “green grass, blue eyes, grey sky”.
Green Grass -Live in NYC
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2 commenti:
Ricordo che la prima incisione di London,London fu affidata a Gal Costa e risale pure al 1970. Questo per togliere ogni dubbio a personaggi che insinuano ano che il plagio fu di Caetano Veloso. Esistono dei gruppi che si spacciano per club di esperti musicali ma in realtà sono salotti dediti al gossip più becero.
... e infatti si mormora che Fontana l'avesse sentita durante un suo viaggio in Brasile, proprio dalla versione di Gal, che la incise sempre nel 1970, ma prima di Cae nell' album "Legal".
Per inciso, si dice che la canzone sia nata in collaborazione con Zeca Alfonso e Gilberto Gil, quando in un ristorante brasiliano di Londra fu chiesto a Cae che ne pensasse di Londra. Lui imbastì qualcosa, Zeca Alfonso compose un'idea di testo, e poi lasciò fare tutto a Caetano.
Parabens, JJ
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