Mina è tornata a dare la sua inconfondibile voce ad alcuni spot della Barilla. Niente di particolarmente sconvolgente. Straordinari invece questi spot, girati tra il '65 e il '71, diretti da Piero Gherardi, scenografo e costumista tra i più grandi (due oscar per Fellini 8 ½ e La dolce vita) di cui si celebrano proprio quest’anno i cento anni dalla nascita.
Pensare poi che la salutistica Barilla della dieta mediterranea accettasse nel 1967 una canzone che esalta il fascino macho di un uomo che fuma (che “sa di fumo” per la precisione) è davvero un bell’esempio di come cambiano i tempi. Straordinari costumi e location di “Se telefonando” (nel 2° spezzone).
Qui sotto una medley di questi bellissimi spot che meritano di essere visti in versione integrale, in gran parte su youtube, anche per il modo graficamente intrigante in cui Gherardi risolve la presentazione della gamma prodotti nel pack shot finale (questo per chi si interessasse -ancora- di pubblicità).
domenica 12 luglio 2009
sabato 11 luglio 2009
Bestia che non sono altro
Torno a qualche post fa, precisamente alla bossa dell’iguana, ovvero alla bella interpretazione che Iggy Pop ha dato ad un classico come How Insensitive (Insensatez). Per analogia questo post avrebbe dovuto intitolarsi “La bossa della tigre” proponendo l’’interpretazione dello stesso pezzo da parte della nostra Mina, a cui va certo il merito di aver proposto diversi pezzi brasiliani non sempre aiutata da una felice pronuncia (cosa non secondaria visto che, proprio la musicalità del portoghese, è uno degli ingredienti chiave della musica brasiliana). Tanto per dirne una in questa prova specifica io preferisco decisamente Iggy Pop a Mina. Ma l’intento del post prende tutta un’altra piega perché colpevolmente scopro solo ora che l’ispirazione alla composizione del brano venne a Jobim niente meno che dal Preludio n.4 di Chopin. Allora, se l’accostamento non è troppo forte, propongo di seguito Mina, Chopin e una versione che somma punto di partenza e punto d’arrivo.
Mina - Insensatez (1965)
Sergio Tiempo plays Chopin Prelude No. 4
Mina - Insensatez (1965)
Sergio Tiempo plays Chopin Prelude No. 4
giovedì 9 luglio 2009
L'ospite d'onore
Il 9 luglio 1980, giusto 29 anni fa, moriva Vinicius de Moraes, “o branco mais negro do Brasil” come ricorda anche Paolo Villaggio nella presentazione del nostro poetinha. Straordinario come sempre, non ci fa mancare le benedizioni a Pino Calvi, alla Pravo e a Dorelli (da cui deduco che la trasmissione dovrebbe essere un Senza Rete anno 1971, anche per quelle canne d’organo sullo sfondo) e chiude con la versione italiana di A tonga da mironga do kabulete (pubblicata appunto nel ’71), frase che potrebbe dire tutto e niente e che continuo a pensare corrispondere alla bonaria espressione veneta “va in mona to mare” (che non credo abbia bisogno di ulteriori spiegazioni).
"Che tipo è tua moglie? ...E' comprensiva…"
Immaginate che Silvio avesse portato Patrizia a casa di Veronica ...
mercoledì 8 luglio 2009
Fa caldo, ogni giorno piove come fossiamo ai tropici, oggi ho fatto pure la colonscopia e quindi ho bisogno di qualcosa di particolarmente rilassante.
Mentre ascolto Vagarosa, il nuovo disco di Céu che vedete tra i sorvegliati speciali, propongo una "vecchia" interpretazione di questo sereno cielo brasiliano dai toni acquerellati. (ah, giusto per curiosità, questo non solo è il titolo più lungo di un mio post ma è anche il numero massimo di battute, 150 per l'esattezza, che blogspot accetta per un titolo.)
CéU: Malemolencia
CéU: Malemolencia
venerdì 3 luglio 2009
Ne sparo una (dirò una cazzata?)
Diciamolo pure: oggi il principale partito dell’opposizione è laRepubblica. È laRepubblica ad aver dettato le modalità delle recente campagna elettorale. È laRepubblica ad indicare le principali strategie dell’opposizione. Non voglio parlare di un giornale di partito, visto che il partito non lo vedo, ma certamente del giornale che ha i numeri e quella certa forza (il giornale e il gruppo) per fare opposizione. Allora se a suo tempo D’Alema e Veltroni sono stati direttori de l’Unità perchè non pescare da laRepubblica il nuovo segretario di un possibile partito d’opposizione (chiamiamolo per ora PD). Provocatoriamente chiedo: un Massimo Giannini (che in verità mi piace poco, qui sta la provocazione) potrebbe essere peggio di un Dario Franceschini? E un vecchio Scalfari non sarebbe un bel presidente della Repubblica? Ne è stato perfino il fondatore.
mercoledì 1 luglio 2009
Ciuffo mangia frangetta.
È da un po’ di giorni che voglio dire qualcosa della Serracchiani. Poi mi son fermato perché la cosa subiva aggiornamenti quotidiani (il botta e risposta con Grillo, ad esempio). Quello che mi disturba, e non poco, è quel sito “a casa di Debora”, quell’approccio per forza di cose fresco e leggero, così facebook o nel suo caso così frangettabook. Con tanto di fumettizzazione del personaggio.
Mi dicevo: se la ricetta è questa, al di là dell'ampio consenso locale, capisco perchè anche a Prato, come in Emilia e nelle Marche, "il pane e salame" della Lega (farcito, lo concedo, di localismo e paure) comincia ad essere apprezzato. Poi leggo l’ottimo titolo di Emmebi e salto alla disarmante intervista di Curzio Maltese su Repubblica. Poi sento la Meloni alla radio – di sei anni più giovane della Debora- e già ministro, mica una promessa. E ho pensato che il ciuffo di Giorgia, la frangetta della Debora se la mangia in un boccone.
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