venerdì 19 gennaio 2007

Maledetto Cinzano


Se ci pensi chi ti uccide è, in fondo, la vita. È successo anche ad Elis Regina, giusto 25 anni fa, 19 de janeiro de 1982. Elis, che oggi sarebbe ancora più giovane di tanti altri/altre che ancora senti cantare. Più giovane di Mina, tanto per fare un nome italiano. Ben più giovane di Ornella Vanoni, tanto per fare il nome di un’interpete vicina anche alla musica brasiliana. Perfino loro devono qualcosa allo stile di Elis.
Del racconto della sua morte mi ha sempre fatto impressione il mix tra Cinzano e cocaina che l’avrebbe uccisa a 36 anni. Cinzano, un vermouth da cinema italiano anni ’60, che se non fosse per il vintage saprebbe soltanto di vecchio. Poi c’è la storia della politica, un inno nazionale cantato durante una cerimonia organizzata dal regime militare, lei rimasta in Brasile mentre molti artisti si trovavano in esilio. Nel ‘79, a regime ormai vacillante, incide O Bêbado e a Equilibrista (pezzo di Aldir Blanc e João Bosco) che diventa subito l’inno dei tanti che aspirano a una nuova epoca di libertà e democrazia per il Brasile. 120 mila persone lo cantano durante il concerto che si tiene in sua memoria pochi giorni dopo la sua morte. Insomma una vita da conoscere e soprattutto tante interpretazioni da ascoltare fino a consumare la puntina. Se qualcuno fosse incuriosito, così per cominciare, mi sentirei di consigliare il classico e imperdibile "Elis & Tom" (l'incontro tra"o maestro" e "a cantora", il maestro e la cantante per eccellenza). Qui c’è tutto quello che c’è da sapere sul disco, e nel disco c’è quello che non si può non aver mai ascoltato del repertorio MPB. Non dico di ascoltarlo in contemplazione: ve lo concedo anche solo al posto dei vari LoungeBrasil, per accompagnare un drink con gli amici, caipirinha, Martini, Campari, quello che volete voi, ma in ogni caso, mi raccomando, niente Cinzano.

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