mercoledì 25 luglio 2007
Il "samba-indie” di Romulo Fróes
Grandi elogi per il primo lavoro (“Calado” del 2004), ma anche qualche critica. Romulo Fróes torna nel 2006 con questo “Cão”, Cane, in cui ritroviamo le atmosfere da samba triste, 14 canzoni affidate alla sua voce scura e permeate dalla poesia malinconica di testi sospesi tra lirismo ed urgenze metropolitane.
Il sound prende nuove direzioni e le orecchie fini citano ispirazioni anni 70 (il Veloso di Transa ma soprattutto Jard Macalè). Ma le influenze sulla musica di Romulo sono davvero tante e lui stesso cita “Joy division, Cure, Macalé, Noel, Nelson e muito mais...”
Buona parte del disco si regge sulla presenza, spesso giocata in contrasto, tra la chitarra “sette corde” di Zé Barbeiro e il grande Lanny Gordin, chitarra acida, “rascante”, a cui si devono i suoni di importanti dischi tra 60 e 70 (quelli di Gal Costa per dirne una). Splendido il loro incontro in “Sol Sem Calor” che vede anche la partecipazione del basso di Fábio Sá che con il batterista Curumim forma l’ “ala jovem” del disco. Il legame con la tradizione è rafforzato da alcuni episodi, ad esempio dalla voce di Dona Inah in “Quem” e dalla presenza della Velha Guarda Musical da Nenê de Vila Matilde.
Il progetto è ambizioso, ma non presuntuoso, gli arrangiamenti riusciti, i complimenti meritati, il video suggestivo.
(thanks to Guilherme Werneck)
http://www.myspace.com/romulofroes
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento