Come diceva Vinicius in una sua canzone “i destini della patria sono previsti, siamo tutti diventati protagonisti, calciatori o chitarristi, cosa vuoi di più?” Così, dopo un post su Pato, nuova promessa del calcio brasiliano, ecco un post dedicato alla chitarra e a un suo nuovo grande interprete.
Yamandu Costa a 4 anni era già pronto a incidere un disco ed esibirsi in pubblico. Devo dire che, in genere, non ho una particolare attrazione per i virtuosi, per quelli che suonano troppo bene. Il perfezionismo in musica non è sempre cosa buona e giusta. In ogni caso questo “ragazzo” grassottello e sudaticcio, un po’ Belushi, un po’ Jack Black (lo noto spesso ritratto con birra e sigarette davanti all’inseparabile chitarra) merita più di una semplice attenzione. Provenendo dal sud del Brasile, nella sua musica sono evidenti le influenze di un’area confinante, in tutti i sensi, con Argentina e Uruguai. Nelle sue corde ci sono choro, bossa nova, milonga, samba e chamanè: nel suo stile si mescolano stili diversi dando vita a interpretazioni davvero personali e suggestive. In poche parole ecco a voi Yamandu, oggi considerato da molti come il più grande interprete dello strumento che più di ogni altro rappresenta il Brasile.
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