domenica 23 settembre 2007

La vita è bella perchè è varia: un post commento al post precedente.


http://www.unbenignidanobel.it/ è il blog inaugurato da tre ragazze il 26 luglio 2007 con l’intento di aprire una strada per Roberto Benigni verso il Nobel. Le tre (comunque simpatiche) ragazze si definiscono “la tifoseria ufficiale del tour Tutto Dante” (un nome, “Tutto Dante”, che già mi fa venire in mente “Tutto a 1 euro”).
Eccole fotografate con Vincenzo Cerami, l’anima letteria del Roberto.
Nel post del 6 agosto le ragazze citano anche Cesare Lanza: “Roberto Benigni merita il Nobel per la letteratura: la sua divulgazione di Dante ha un valore culturale immenso, incalcolabile.” Devo aggiungere altro?
Le ragazze hanno poi cercato adesioni su myspace (www.myspace.com/unbenignidanobel) e perfino attraverso il classico volantinaggio.
Il 9 settembre arriva l’appello di Cecchi Gori: “Per me dopo l’Oscar ora meriterebbe un premio Nobel”.

Tutto si commenta da sè. E le riflessioni potrebbero non finire più. Ma per gli autori (registi e attori) di cinema non esistono già Oscar e affini? Cercando meriti alternativi a quelli della sola produzione letteraria, allora perchè non premiare un editore, magari di quelli che, nel mondo, hanno dato voce ad autori scomodi o non capiti? (È mai stato fatto?). Fosse vivo Gustave Doré gli daremmo il nobel per aver divulgato la Divina Commedia (ed altri capolavori della letteratura) con le sue illustrazioni? Un attore sì, ed un pittore no? E ad Omar Sharif per il Dottor Zhivago? Ma questa divulgazione dantesca ha davvero rilevanza mondiale? Cos’è sta piega alla “spettacolarizzazione”? E sul piatto della bilancia alla divulgazione di Dante perchè non contrapporre i guasti fatti al Pinocchio? E ai nostri vecchi professori che si ostinavano a leggerci Dante con passione (nemmeno tanto peggio del Benigni) non vogliamo riconosere un aumento di pensione? E poi perché tanta fretta? Benigni ha 55 anni: io mi prenderei ancora qualche annetto per capirne il vero valore... Ribadisco: forza Roberto, quello Zimmermann ovviamente.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

credo - e spero - che la pietra tombale sul Nobel a Benigni sia l'appello di Cecchi Gori!

Anonimo ha detto...

fossi cabaret voltaire ti sbatterei qui una qualche citazione sull'appiattimento e l'omologazione della società dello spettacolo, dove l'immagine (la rappresentazione che faceva girare i maroni a carmelo nostro) ingoia tutto.
Poichè però non sono lui, dico solo che a questo punto diventa necessario un comitato per luciano de crescenzo. Se mettiamo sul piatto della bilancia il suo lavoro di divulgazione (peraltro soprattutto nelle esemplificazioni narrative di ambiente partenopeo sempre di alto livello) e le traduzioni a livello planetario delle sue opere, credo possa battere benigni.
E poi potrebbe dividere un po' il premio anche con lory del santo.

goodnight ha detto...

diciamo che la laurea honoris causa ricevuta a Firenze rappresenta già un bel riconoscimento da parte del mondo accademico: poteva bastare quella. Evidentemente anche il nobel ha bisogno di farsi pubblicità. Dovesse capitare spero che Benigni inventi qualcos'altro e non replichi la scena dell'Oscar.

occhiobuio: già, de crescenzo,
sarebbe anche una scelta più originale, spiazzante, come piace al comitato del nobel ....