sabato 12 aprile 2008
Si può ancora parlare di politica?
Io sarò un coglione, ma il voto di sfiducia costruttivo, proposto da Sartori sul Corriere, non l’ho capito, non l’ho proprio capito.
Sartori parla di un 30% di indecisi a cui propone la soluzione di un voto disgiunto:
fra gli esempi possibili, quello di votare PD al senato e PDL alla camera. O viceversa.
Mi domando allora: se la metà di questi indecisi votasse in un modo (PD al senato e PDL alla camera) e l’altra metà nell’altra (PD alla camera e PDL al Senato) non ne risulterrebbe un balzo in avanti, per entrambi, del 15%? Entrambi più forti, rispetto ai partitini, ma senza spostare le posizioni di uno rispetto all’altro.
Io penso che Sartori valuti che questi indecisi stiano più a centrosinistra che a centrodestra e in qualche modo suggerisce loro di votare PD al senato (come male minore) e quindi PDL alla camera, sapendo che la partita si gioca tra i vecchi al senato: un esercizio incantatorio per recuperare il voto di coloro che per andare a votare non trovano da tempo sufficiente la motivazione antiberlusconiana.
Anche Nanni Moretti, non solo RaiMediaset riserva più spazio a Berlusconi.
Sul pericolo Berlusconi punta invece l’appello di Nanni Moretti: nel sunto riportato su repubblica.it, per sostenere la candidatura di Veltroni (“Ecco perché sceglierò il Pd") Moretti non trova di meglio che nominare Berlusconi per ben 10 volte, contro le 4 citazioni per Veltroni: irritante e sconfortante, foriero di un anti-antiberlusconismo, ottimo concime per gli obiettivi del Cavaliere.
Il PD dovrebbe essere un grande progetto, emozionante, coinvolgente, esaltante, ma da un artista sensibile come Moretti riesco solo a capire che è il meno peggio di Berlusconi. Da qui alle conclusioni di Grillo il passo è breve e soprattutto logico (“Il meno peggio” – 10 aprile sul blog di Grillo)
Diversamente mi sembra, invece, di aver capito due cose. La prima: sarà determinante il voto al senato. La seconda: sarà determinante il voto delle regioni che pesano di più in termini numerici, come ad esempio la Campania, seconda solo alla Lombardia, ma più incerta negli esiti. Alla fine ho insomma capito che, al di là di tutte le chiacchere, a decidere la partita sarà ancora De Mita.
Mai provato il voto alla cieca? Si prende la scheda, la si apre e si chiudono gli occhi. La si fa girare un po’ di volte in tondo, poi la si lascia sul ripiano e tenendo solo la matita si indirizza a caso la punta o si fa direttamente una croce. Può accadere di tutto: aver dato un voto che sarà annullato, aver votato per Daniela Santanchè piuttosto che per Flavia D’Angeli (a proposito perchè continuo a sentir dire, su media nazionali, che la Santanchè è l’unica candidata donna? Mah ...) A quel punto è fatta e ci si potrebbe essere macchiati di un voto che peserà sulla coscienza per molto molto tempo. Ulteriore variante è quella di richiudere la scheda senza nemmeno aver visto per chi si è votato, restando per sempre nel dubbio. Ulteriore variante, per chi ha 2 schede, guardarne una e non guardare l’altra. Così facciamo contento anche Sartori.
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1 commento:
Sono d'accordo con te, l'appello di Moretti è un boomerang, mai una volta che si astenga dal dire le sue solite banalità...
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