lunedì 16 giugno 2008

Quem te viu, quem te vê
 (ci provo: se sbaglio mi correggerete)

Lo spunto è l’ambiente del samba, i suoi costumi e i suoi personaggi (le “cabrochas” ovvero le mulatte che animano le varie ali della sfilata e il "mestre-sala" il ballerino solista che danza con la Porta-bandiera, il “gingado” ovvero il senso del samba nei propri movimenti) per raccontare qualcosa che accade ovunque.
Per questo non mi dispiace la traduzione di Bardotti, che nel 1970 ha adattato la canzone ad un contesto italiano, raccontando la trasformazione di una normale ragazza della compagnia in una elegante signora borghese. Insomma una storia classica, raccontata in tanti romanzi e film specie di quel periodo a cavallo tra anni 60 e 70. La differenza la fanno, come al solito, parole e interpretazione di Chico che rendono splendida questa canzone anche dopo 40 anni. Con quel finale "tremendo": "se você sentir saudade por favor não dê na vista
,bate palma com vontade, faz de conta que é turista". Una grande classico, un altro pezzone da bis, tutti in piedi a cantare con Chico.

La traduzione, un po’ più difficile del solito (escono le mie lacune!): non trovo conforto in nessun'altra traduzione, nemmeno inglese. Anzi in un forum inglese, vedo che altri si sono impantanati nelle mie stesse difficoltà, specie nel verso “Pra lembrar que sobra espaço no barraco e no cordão”

 da cui non ne vengo fuori. Se qualcuno può dare una mano .... Si tratta quindi di una traduzione un po’ più libera e un po’ più “a senso” di altre. Comunque buon ascolto. (Nel primo video, visto l'abbigliamento rosa verde di alcune signore in sala, penso sia una serata per la Scuola di samba di Mangueira)





Quem te viu, quem te vê
Chico Buarque

Você era a mais bonita das cabrochas dessa ala

Tu eri la più bella tra le “cabrochas” di questa fila
Você era a favorita onde eu era mestre-sala

tu eri la preferita dove io ero “mestre-sala”
Hoje a gente nem se fala mas a festa continua

oggi nemmeno ci parliamo, ma la festa continua
Suas noites são de gala,nosso samba ainda é na rua
le tue serate sono “di gala”, il nostro samba è ancora sulla strada.

Hoje o samba saiu, lá lalaiá, procurando você

Oggi il samba è uscito lá lalaiá, venendo in cerca di te
Quem te viu, quem te vê

Chi ti ha visto (allora), chi ti vede (oggi)
Quem não a conhece não pode mais ver pra crer
chi non ti conosce, non può capire
Quem jamais esquece não pode reconhecer

chi mai ti scorderà non ti riconosce più.

Quando o samba começava você era a mais brilhante

Quando il samba aveva inizio tu eri la più splendida
E se a gente se cansava você só seguia a diante
e se la gente si stancava, tu da sola continuavi là davanti

Hoje a gente anda distante do calor do seu gingado

oggi la gente è lontana dal calore del tuo “gingado”
Você só dá chá dançante onde eu não sou convidado

tu dai soltanto thè danzanti a cui io non sono invitato.

Hoje o samba saiu, lá lalaiá, procurando você
...

O meu samba assim marcava na cadência os seus passos

Allora il mio samba prendeva il ritmo dalla cadenza tuoi passi
O meu sonho se embalava no carinho dos seus braços

e il mio sogno si cullava nella tenerezza delle tue braccia
Hoje de teimoso eu passo bem em frente ao seu portão

oggi, testardo, passo apposta di fronte alla tua porta
Pra lembrar que sobra espaço no barraco e no cordão


per ricordare il vuoto che hai lasciato nella nostra casa e nel “bloco do cordao”

Hoje o samba saiu, lá lalaiá, procurando você
...

Todo ano eu lhe fazia uma cabrocha de alta classe
Per un anno intero ti preparavo una "cabrocha" di alta classe
De dourado eu lhe vestia pra que o povo admirasse

ti vestivo d’oro perchè la gente ti ammirasse
Eu não sei bem com certeza porque foi que um belo dia

non riesco a capire come accadde che un bel giorno
Quem brincava de princesa acostumou na fantasia

chi recitava il ruolo di principessa sia entrata davvero nella parte.


Hoje o samba saiu, lá lalaiá, procurando você
...

Hoje eu vou sambar na pista, você vai de galeria

Oggi vado a sambare in pista, tu sarai in galleria
Quero que você me assista na mais fina companhia

spero che tu mi possa vedere nel gruppo di samba più bello
Se você sentir saudade por favor não dê na vista

se dovesse prenderti la nostalgia, per favore non darlo a vedere
Bate palma com vontade, faz de conta que é turista
batti con più forza le mani, fai finta di essere una turista.


Ed ecco la versione italiana di Sergio Bardotti
sempre per l'album "Per un pugno di samba".

La più bella tu sei stata

Della nostra compagnia

Eri un po' la fidanzata

Eri un po' la fantasia

Poi un giorno sei sparita

Non so quando non so come

Hai cambiato la tua vita

Hai cambiato il tuo cognome


Tu sei una di noi

Anche se non lo vuoi


Chi ti vede non ti crede

Chi ti conosceva

Ormai non ti dà del tu

Io che ti volevo

Non ti riconosco più


Lunghe sere di canzoni

Pochi soldi molto vino

Quante belle ispirazioni

Quando tu mi eri vicina

Oggi sei la più elegante

Del San Carlo e della Scala

Senti musica importante

Che una volta ti annoiava


Tu sei una di noi
......



Oggi è il giorno della festa

Sentirai le nostre voci

Ti apriranno la finestra

Le canzoni che conosci

Ma se provi nostalgia

Non mostrare che sei triste

Guarda giù con simpatia

Come fanno le turiste


Tu sei una di noi

Anche se non lo vuoi

Chi ti vede non ti crede

Chi ti conosceva

Ormai non ti dà del tu

Io che ti volevo

Non ti riconosco più.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

molto affascinante, capace di esprimere anche con la musica la malinconia del "giorno dopo la festa". conoscevo il senso della canzone ma non la traduzione letterale del testo, che mi sembra triste al punto giusto da provocare il piacere della tristezza.ah! chico si conferma ancora una volta l'uomo della mia vita ;)
besos

goodnight ha detto...

Le donne di chico "mulheres de chico", pensa che ne è nato perfino un gruppo musicale messo insieme, come si legge nell'intestazione del loro blog come omaggio al poeta "che meglio esprime l'anima femminile e la scaltrezza carioca (a malandragem carioca!)"
http://mulheresdechico.blogspot.com/

mai poi ci sono pure le "mulheres de hollanda" di cui ti lascio direttamente un video stile SeiOttavi di X-Factor
http://it.youtube.com/watch?v=hNazSbihWzw

A quanto pare chico ha intorno a sè un sacco di donne! Ciao

Anonimo ha detto...

riguardavo il video su you tube e seguivo la traduzione..beh, non solo la storia è intensa, malinconica ma ha la capacità di dare uno spaccato del brasile con una tale leggerezza da renderlo un quotidiano comune per qualsiasi cultura o paese.mi ha dato calore e complicità pur parlando di una cosa che è lontanissima dal mio mondo e da me (purtroppo). i post su chico meritano più di un commento!
bye!

Anonimo ha detto...

ciao. sono arrivato su questo blog per caso ma sono molto contento di averlo trovato perchè sono anch'io un amante della musica e della cultura brasiliana. ma bando alle ciance, credo di poterti aiutare nella traduzione di "Hoje de teimoso eu passo bem em frente ao seu portão
Pra lembrar que sobra espaço no barraco e no cordão".
allora...
"testardo, oggi passo proprio davanti al tuo ( la terza persona è usata come fosse la seconda) portone" ( e fin qui...)ma lui passa davanti al portone per ricordarsi dei momenti in cui c'era lei e del vuoto( que sobra espaço letteralmente è "che avanza spazio") che adesso lei ha lasciato nella loro casa (barraco) e nel "Bloco do cordao da bola preta" che è il "blocco" più tradizionale del carnevale di Rio de Janeiro dal quale "lei" è andata via. Dal momento che la canzone parla più o meno di due persone che partecipavano attivamente al carnevale penso che questa sia l'interpretazione più sensata che sono riuscito a trovare.

forse sono stato un pò confuso però spero di essere stato utile.

Sergio

Anonimo ha detto...

dimenticavo..."cabrocha" è un modo molto antico di dire "Ragazza"...

Sergio

goodnight ha detto...

Sergio benvenuto e grazie per il tuo fondamentale aiuto nella traduzione: finalmente quella riga di puntini può diventare una frase di senso compiuto.
Al più presto integrerò la traduzione con i tuoi contributi. Continua a seguire il post e quando hai voglia mandami i tuoi suggerimenti o spunti per altri post. Viva brasil!

goodnight ha detto...

seguire il blog, ovviamente, non il post!

ciao!

goodnight ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
goodnight ha detto...

Finalmente riesco a completare la traduzione e colgo l'occasione per mettere a posto il tempo di qualche verbo.
Ai suggerimenti di Sergio, aggiungo un altro, forse ultimo elemento: il “barraco” (l’ho letto di recente) potrebbe essere il baraccone dove si preparano i carri e dove si tengono le prove della sfilata.
Insomma, pezzo per pezzo, il puzzle dovrebbe essere adesso completo. Ciao a tutti.

manuel gordiani ha detto...

Salve a tutti, mi chiamo Manuel Gordiani, sono un musicista eda circa un anno ho dato alle stampe (in autoproduzione) un disco dietro al quale c'è un'idea particolare: tradurre in brasiliano Fabrizio De Andrè e tradurre in italiano Chico Buarque. vi ringrazio per gli spunti che ho trovato in questo post, anche se il pezzo in questione non è "finito" nel disco alcune riflessioni mi sono state molto utili per trovare la mia strada nel difficile percorso della traduzione. grazie a tutti. se volete ascoltare o scaricare gratuitamente MEU CARO AMIGO potete farlo dal mio sito www.manuelgordiani.it
ciao e grazie ancora

manuel