"Ma per fortuna che c'e' il Riccardo che da solo gioca al biliardo, non e' di grande compagnia ma e' il piu' simpatico che ci sia". Semplicemente straordinaria la nota sui fuori concorso.
Chi dal 16 giugno dello scorso anno, è andato a leggere la traduzione di Quem te viu, quem te vê di Chico Buarque sul più bello si è trovato di fronte a un’intera riga di punti di domanda, a cui non sono riuscito a dare una traduzione credibile. Un buco rimasto lì per nove mesi. Ora mi viene in aiuto una mail di Sergio che traduce ed interpreta il verso rendendocelo più comprensibile. Rimando al post relativo per i vari interventi.
Aggiungo qui 2 cose: un po’ di foto relative al Bloco do Cordão da Bola Preta. Sergio cita questo importante, storico, bloco carnevalesco. Confesso la mia ignoranza e a chi vuole saperne di più suggerisco questo recente articolo di Antonio Forni sul 90 compleanno del gruppo. Gruppo che deve il proprio nome, così si narra, al vestito a pallini neri indossato da una splendida ragazza. Di fatto l’impatto grafico di questa “palla nera” fa un notevole effetto come raccontano le immagini.
Finisco con una ulteriore curiosità sul brano. Leggo che “Quem te Viu, Quem te Vê” fu presentato al pubblico per la prima volta nel febbraio del ’67 durante uno show musicale presentato da Chico Buarque e Nara Leão, prodotto dalla TV Record: il programma non ebbe alcun successo a causa della timidezza dei due giovanissimi interpreti definiti dal produttore del programma come “la più grande coppia di dis-animatori del pubblico”. Il programma finì lì, la canzone divenne un classico.
La vita amico è l’arte dell’incontro, oltre ad essere il titolo di un disco bellissimo è una vera e propria filosofia di vita. Anzi la filosofia della musica brasiliana: qualcosa a cui aspiro anch’io, ma da cui mi sento, per i limiti del mio pessimo carattere, ancora troppo, troppo lontano. Non è di me che voglio parlare, ma di un grande incontro come quello tra Chico e l’Italia (che per Chico non è probabilmente il ricordo di un periodo bellissimo, ma è certamente qualcosa che va oltre il semplice dato biografico). Questo incontro è anche quello con Sergio Bardotti, raccontato nel video dai due protagonisti.
Da quell’incontro nacque anche l’album Chico Buarque de Hollanda na Italia disco che contiene buona parte dei brani pubblicati nel disco di esordio di Chico (Chico Buarque de Hollanda -1965- l’album di A banda tanto per capirci) tra cui la versione italiana di Olè Olà “richiesta” qualche giorno fa da larobi. In questo caso la versione italiana curata da Bardotti non propone un adattamento, ma una traduzione molto fedele all’originale, tranne per minimi necessari aggiustamenti. Per questo mi sento di riproporla integramente, inserendola anche nell’elenco traduzioni. Olè, Olà è anche il brano di apertura dell’album dal vivo registrato da Maria Bethania e Chico, versione di cui esiste una “dissacrante” ma tuttosommato godibile imitazione. Aggiungo solo una nota per larobi che spero mi legga fino a qui. Hai citato la canzone, evidentemente tra le tue preferite. Nel tuo ultimo post hai citato particolari atmosfere romane. Chissà che, coincidenza per coincidenza, non ti capiti di incontrare Chico la prossima volta che passa di lì. Due cose per finire. Sto “Risotto Nero” credo non sia pubblicato su alcun album (ma potrei essere smentito). Il video è tratto invece da una serie di DVD (credo 9, mica uno) dedicati al lavoro di Chico Buarque: esattamente dal terzo DVD, “Vai Passar”, girato (mannaggia) a Roma.
Ole, Olá Chico Buarque e versione italiana di Sergio Bardotti
Não chore ainda não, que eu tenho um violão Non piangere bambina, ho qui la mia chitarra E nós vamos cantar E canteremo un po' Felicidade aqui pode passar e ouvir E la felicità potrà da noi passare E se ela for de samba há de querer ficar E se le piace il samba tra di noi starà Seu padre toca o sino que é pra todo mundo saber Suonate le campane stanotte, tutto il mondo saprà Que a noite é criança, que o samba é menino Che è giovane il samba, la notte bambina Que a dor é tão velha que pode morrer E' vecchio il dolore tra un po' morirà
Olê, olê, olê, olá Olê, olê, olê, olá Tem samba de sobra, quem sabe sambar C'è samba per tutti, chi vuole potrà Que entre na roda, que mostre o gingado Entrare nel ballo a far ciò che vuole Mas muito cuidado, não vale chorar C'è un obbligo solo non piangere mai
Não chore ainda não, que eu tenho uma razão Non piangere bambina, conosco un buon motivo Pra você não chorar Perché non pianga più Amiga, me perdoa, se eu insisto à toa Amica mia perdona se insisto ancora Mas a vida é boa para quem cantar Ma la vita è bella per chi sa cantare Meu pinho, toca forte que é pra todo mundo acordar Chitarra suona forte stanotte il modo si sveglierà Não fale da vida, nem fale da morte Non devi parlare di vita e di morte Tem dó da menina, não deixa chorar Se no la bambina con te piangerà Olê, olê, olê, olá Olê, olê, olê, olá
Rit.
Não chore ainda não, que eu tenho a impressão Non piangere bambina ormai ho l'impressione Que o samba vem aí Che il samba sia tra noi É um samba tão imenso que eu às vezes penso E' un samba tanto immenso che il tempo stesso Que o próprio tempo vai parar pra ouvir Si vorrà fermare ad ascoltare un po'
Luar, espere um pouco, que é pra o meu samba poder chegar Ti prego luna aspetta fin quando il mio samba verrà Eu sei que o violão está fraco, está rouco Io so che il mio canto è debole e roco Mas a minha voz não cansou de chamar Ma io non mi stanco da tanto chiamare Olê, olê, olê, olá Olê, olê, olê, olá
Tem samba de sobra, ninguém quer sambar C'è samba per tutti nessuno lo balla Não há mais quem cante, nem há mais lugar Nessuno lo canta e posto non ha O sol chegou antes do samba chegar Il sole si alza, il samba non c'è Quem passa nem liga, já vai trabalhar Nessuno ci bada e va a lavorare E você, minha amiga, já pode chorar E tu amica mia puoi piangere ormai
Allora vi propongo questa somiglianza tra Matteo Becucci (che sinceramente non è che mi piaccia granchè) ed un Erasmo Carlo di qualche tempo fa. Stesso parrucchiere.
L'avevo già visto da tempo. La miglior simulazione del gioco del calcio, il Subbuteo, nella miglior simulazione realizzata in digitale. Il meglio del meglio, rischia a volte di essere il peggio: qualcuno ci ha giocato?
Intendo suonare una canzone. È quello che è venuto in mente ai creatori del progetto/sito Musica de Bolso (musica tascabile o qualcosa del genere), quando hanno deciso di invitare diversi musicisti brasiliani, specie dell’ultima generazione ma non solo, a suonare la loro musica in piccoli spazi inusuali, fuori dei luoghi deputati, cogliendo il momento. Musica e video in una forma assolutamente spontanea o quasi.
Il sito è pieno di cose interessanti, da approfondire quando si ha un po’ di tempo da perdere in maniera piacevole. Ogni volume -dei 71 ad oggi presenti- è pensato come una sorta di 45 giri, con un lato A e B e quindi con la registrazione di due brani. Interessanti le note a corredo per sapere tutto dei vari brani e su chi li esegue e vedere gli eventuali dietro le quinte.
Seleziono tre, quattro cose: il primo gruppo coinvolto nel progetto, Patu Fu con Fernanda Takai, suona in un negozio di giocattoli artigianali (un po’ nello stile della Playtoy Orchestra): perchè ci vuole classe a suonare anche un orsacchiotto.
Música de Bolso - Pato Fu - Mamã Papá
Il grande Arnaldo Antunes (già negli storici Titas, “banda” oggi raccontata in un film; diventato "abbastanza" popolare anche da noi come componente dei Tribalistas) che sceglie, com’era logico aspettarsi, un posto piuttosto insolito. Il brano B è “Volte Para O Seu Lar” inciso anche da Marisa Monte in “Mais”
Música de Bolso - Arnaldo Antunes - Volte Para o Seu Lar
Natalia Mallo di cui torno magari a parlare, argentina arrivata in Brasile, divisa tra pop brasiliano e tango argentino (con il gruppo Gato Negro) il cui disco Qualquer Lugar (2007) è entrato in sordina nella mia personale playlist e ora vi si ritrova tra i più ascoltati del momento.
Música de Bolso - Natalia Mallo – Banheira
E infine Marcelo Camelo (Los Hermanos) con cui vorrei ora condividere una cerveja (non troppo) gelada al bar. Il brano alla chitarra è quello che apre il suo disco solista “Sou” ovvero “Sono” con quella bella copertina che letta al contrario diventa “ nos” ovvero noi.
Música de Bolso - Marcelo Camelo - Téo e a Gaivota
Il momento tanto atteso è finalmente arrivato: dal giorno 13 marzo Subbuteo la leggenda sarà in edicola allegato con Panorama e Tv Sorrisi e Canzoni. Il nome non poteva essere migliore perché il gioco del Subbuteo è veramente leggendario. Se ne sono accorti alla Fabbri quando, trapelata la notizia a settembre, hanno cominciato a ricevere richieste di informazioni da tutti gli angoli del mondo. Il prodotto è sostanzialmente il medesimo già recensito su questo stesso sito (vedi) ….
Invito "appassionati e non" a leggere questo bell'articolo (che sottoscriverei interamente) stranamente scritto da una ragazza.
A volte mi capita di sentire una canzone, che passa per radio, che non c’entra niente, che ascolto distrattamente tra la buca che mi precede e il furgone che mi fa i fari, e mi capita di pensare: c’è qualcosa di simile in una canzone di ....
La canzone che passa è un pezzo di Ligabue. Cerco il nome e il testo su internet: si chiama “Il mio pensiero” e cominicia così “Cosa c’entra questo cielo lucido, che non è mai stato così blu” e più avanti continua "Cosa c’entra quel tramonto inutile, non ha l’aria di finire più"... C’è quell’aggettivo "inutile” e quell’idea di un paesaggio romantico che non serve davvero a niente se non c’è una storia d’amore. Qualcosa di simile a quel Inútil paisagem che mette insieme Elis e Tom in quello straordinario disco del 74 inciso a Los Angeles. E in una giornata "spompa" come oggi, questo bianco e nero, questa chiccosissima e sorridente malinconia, vento e gesti banali, mani in tasca per il freddo a cui non farai l'abitudine, ci stanno che è una meraviglia.
Inutil paisagem Tom Jobim/Aloysio de Oliveira
Mas pra que Ma a che serve Pra que tanto céu A che serve tutto il cielo Pra que tanto mar, A che serve tutto il mare Pra que. De que serve esta onda que quebra A che serve? A che serve l’onda che s’infrange E o vento da tarde E il vento che soffia il pomeriggio De que serve a tarde A che serve il tramonto? Inútil paisagem Inutile paesaggio … Pode ser Potrebbe darsi Que não venhas mais Che non arrivi Que não voltes nunca mais Che non arrivi mai più De que servem as flores que nascem pelo caminho A che servono i fiori che spuntano lungo la strada Se o meu caminho Se la mia strada Sozinho é nada. É nada. É nada Senza te… è nulla, nulla.