domenica 19 aprile 2009

Diana Krall: Quiet Nights. Semplicemente perfetto (e sottolineo "semplicemente").

Che Diana Krall avesse un’affinità esecutiva (nel tocco del piano) e vocale (nel canto sussurrato) con lo stile della Bossa Nova lo si è sempre saputo. Personalmente non sentivo l’esigenza di questo disco (almeno nella sua componente, per così dire, brasiliana). D’altro parere, evidentemente, il pubblico, compreso quello italiano che piazza il nuovo disco della Krall addiritttura nella top 10, cosa di per sè già strana per un disco jazzato. A cui non si può eccepire nulla, se non il fatto di non riservare alcuna sorpresa. Lo standard degli standard. Rischia di essere banale perfino la presenza di un personaggio come Claus Ogerman (già in altri dischi di Diana Krall) colui che ha creato (per i detrattori “americanizzato”) il suono di molti dischi di Jobim (Francis Albert Sinatra & Antonio Carlos Jobim, giusto per citane uno). Con quel frusciar di violini, incantevole in album di 40 anni fa....
Il disco è meno brasiliano di quanto si presenti, visto che solo 4 brani su 12 arrivano dal repertorio verdeoro (in totale meno di 17 minuti del disco). Oltre al brano che dà il titolo all’album troviamo So Nice, The Boy (?) from Ipanema, Este Seu Olhar, l'unico in portoghese.
Si poteva forse cercare un brano che non avesse già svariate decine di versioni, un passaggio ruvido per dare un tocco desafinado a tanta cristalleria. Niente. Per cui, come i cristalli più preziosi regalatici, riponiamolo pure nella vetrinetta e tiriamolo fuori per il momento fonzie&martini di qualche cenetta lounge. Per il resto continuiamo a bere dai soliti bicchieri della nutella. Non me ne vogliano gli ammiratori di Diana tra cui, con tutti i primi dischi, mi ci metto anch'io.



Per non perdere la buona abitudine delle esecuzioni casalinghe, Melissa grandi occhiali e denti bianchissimi, dà quasi i punti alla grande Diana. In più tiene anche in ordine l'armadio, il che non guasta.

4 commenti:

alfa ha detto...

molto molto molto carina, e che voce!

Anonimo ha detto...

Diana Krall e Melissa, la stessa differenza che passa tra la noia e l'emozione, tra la presunzione e la spontaneità, tra lo scontato e la sorpresa.....avercela, una così carina che ti canta in quel modo mentre sbriga le faccende di casa.....
Hermitage
P.S.: Ho avuto modo(?!)di ascoltare i dischi di Bruno Moraes e del Duo Moviola: veramente belli, caratterizzati da arrangiamenti originali e grandi composizioni....è un piacere constatare come la musica brasiliana si rinnova e si rigenera pur mantenendosi costantemente ancorata alle proprie radici......

goodnight ha detto...

i tre molto di alfa dicono tutto (e come non essere d'accordo)

hermitage: adesso aspettiamo il nuovo disco di Caetano per trovare conferme di vitalità anche nella generazione degli over 60. Comunque i due dischi citati rappresentano già due belle novità in questo inizio d'anno: speriamo in altre sorprese. Ciao a tutti!

Anonimo ha detto...

l'emozione della lingua portoghese è impagabile, non riesco ad immaginare un repertorio in inglese, anche se è diana krall e le vogliamo tutti bene
larobi