In un post di qualche giorno fa, potete ascoltare la deliziosa “Cosa hai messo nel caffè”. La voce è quella di Lisa Ono, cantante nippo-brasileira che le cronache danno sei mesi in brasile e sei mesi in giappone: ambasciatrice della bossa nel paese del sol levante, Lisa Ono è una giramondo che ha suonato con un bel po’ di gente, da Jobim e LittleTony. L’autore del brano è Riccardo Del Turco, di cui tutti abbiamo cantacchiato luglio col bene che ti voglio. Nella logica del “un post tira l’altro”, da Riccardo torniamo al Brasile, precisamente a quel Adoniran Barbosa di cui si festeggiano i 100 anni dalla nascita. Proprio a Del Turco si deve, infatti, la versione italiana di un superclassico di Adoniran, quel “Trem das Onze” che tutti conosciamo come “Figlio unico”. Del Turco, o chi per lui, ha aggiunto quel coretto che suona così napoletano e che fa “pascalino du, pascalino du, pascalino du”, talmente indovinato da rimbalzare in molte versioni brasiliane (qualcuno sosterrà siano stati i Demônios da Garoa, che inciserò il brano nello stesso anno, il 1966, ma voglio pensare sia stato Del Turco).
Maria Gadu ha il merito di arrivare al nocciolo amaro di una canzone allegra, in grado di trascinare tutti nel coretto. Anche al piano di Bollani questo figlio unico, suono molto malinconico.
Come in altre occasioni propongo infine la versione da “concerto in automobile”, ambiente in cui la musica può ancora esprimere il suo livello più alto. Sarà perchè la mia formazione musicale viene dai viaggi con papà in Fiat 1500L, cantando “La mia canzone al vento” di Cherubini-Bixio, anno 1939. Qualcosa che per papà, classe 1918, doveva suonare molto pop.
Riccardo Del Turco, Canzonissima 1968
Riccardo Del Turco, Canzonissima 1968
Maria Gadu, dal vivo
Stefano Bollani, dal vivo
Versione per autoradio e passeggeri
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