martedì 13 novembre 2007

Senza tante scuse


Delle TV satellitari ho sempre apprezzato due cose
La prima, la puntualità nell’inizio dei programmi, che ne facilita la visione/registrazione. La seconda i titoli di coda dei film, mandati per intero, senza tagliare un secondo. Ieri sera la sigla di chiusura della fiction su Rino Gaetano è stata, come capita sempre, tagliata di netto. I titoli di coda sono parte integrante di un film, anche di una fiction tv: peccato aver ascoltato “ma il cielo è sempre più blu” solo per pochi secondi. Un pezzo che, oltretutto, stava lì a dare un senso conclusivo a 3 ore e passa di tv. Incombeva un billboard per pubblicizzare cibo per gatti. Incombeva il solito Vespa. E per recuperare tempo alla programmazione mai che si pensi di tagliare qualche secondo alle snervanti aperture dei pacchi. Non lo dico perché sia un fan di Rino Gaetano: succede più o meno con qualsiasi fiction o film. Eppure nei titoli di coda stanno spesso informazioni importanti come brani/interpreti della colonna sonora o i nomi dei doppiatori e, perchè no, il nome della ditta che fornisce le calzature: Calzature Pompei. Oggi sì e no che si arrivi al nome degli attori non protagonisti, gente che pure si porta a casa degli oscar. Eppure, anche in rai, non sempre è andata così ….

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E'un malcostume che dura ormai da anni, oltre al massacro dei titoli di coda c'è l'nterruzione pubblicitaria nel bel mezzo di una frase o di un gesto, ed è veramente il segno del massimo disprezzo lo spettatore, dando per scontato quello per il film o telefilm in questione.

Anonimo ha detto...

Non ti resta che sperare in una replica di Raisat.

goodnight ha detto...

sì è vero rimane raisat per sperare in una visione integrale, sigla compresa, e meno (?) spezzettata. Nel corso delle 2 puntate appena trasmesse non sono mancate invece le promo del prossimo programma di Celentano (la fiction era prodotta da Claudia Mori) né gli spot di Sorrisi&Canzoni (del resto questi pagano) in edicola con tutti gli album di Rino Gaetano. Ultimo dettaglio: era da tempo che non vedevo tanta gente fumare in un film, praticamente una sigaretta dietro l'altra. Evidentemente la sigaretta è la cifra degli anni '70. Poi è venuto il salutismo.

Qualche commento alla fiction anche nel blog di Zonda.