domenica 11 aprile 2010
È forse il più letto scrittore brasiliano, ma non ne ho mai letto un libro.
Parlo di Paulo Coelho, ovviamente. Nessuno snobismo, non l’ho letto perchè non mi è mai capitato di farlo: anzi se qualcuno mi consigliasse un titolo lo farei volentieri. Ma non è di questo che volevo parlare. Volevo parlare di misurazione temporale del lavoro creativo, criterio adottato anche nella nostra agenzia per quantificare il valore economico di un progetto. Lo si fa da noi, lo si fa in molte altre agenzie. Detto in soldoni ogni lavoro, da una campagna pubblicitaria ad un folder, ha un numero di commessa e tutti coloro che vi partecipano registrano quotidianamente il tempo dedicato a quel progetto, dall’ideazione all’esecuzione finale. Sul metodo si sono sollevate spesso delle perplessità, funziona non funziona, ha un senso non ne ha. Ci sarebbe da parlarne a lungo, ma diventerei noioso. Cosa c’entra in tutto questo il nostro Paulo Coelho? L'autore ha adottato il criterio della nostra agenzia per il suo nuovo romanzo “The Aleph” (come i racconti di Borges) al quale avrebbe finora dedicato 560 ore per la prima stesura che ha prodotto 70.074 parole. Visto il contenuto “mistico” che Coelho attribuisce al nuovo libro, non so se per contare i minuti Paulo abbia usato l’orologio del pc o una più mistica clessidra, che in portoghese ha il bel nome di "ampulheta". Proprio come il titolo del pezzo che apre l’album di Daniel Lopes “Mais e mais refroes” dello scorso 2009.
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3 commenti:
il copy nella clessidra.... l'art invece è sotto la sabbia del kuwait?
p.s.
immagino che i ladroes de bicicleta sulla tua colonna a destra non centrino nulla con Paulo Belli :)
Sai che sotto la sabbia si nascondono i tesori più preziosi!
PPS non penso centri Paulo (!) Belli, ma il fatto che la fama del nostro cinema si sia fermata a De Sica & Co.
Ciao!
personalmente odio coelho, e lo dico dopo aver letto 2 dei suoi stucchevoli libri. la vita è troppo breve per perdere tempo utile in questo modo. e Dona Flor ci saprebbe spiegare perchè!
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