Cosa si fa in una domenica così lugubre e fuoristagione, per lo più infortunato (piccola lesione muscolo posteriore gamba sinistra)? Aspettare la partita della nazionale? Chiudersi al caldo di un qualche cinemino? Dovendo accompagnare il niño fuori città per "l’imperdibile” torneo di Yu-Gi-Oh non resta che la seconda change, ovvero il cinema. La scelta cade su un giallo, per motivi logistici, perché comunque “Il segreto dei suoi occhi” ha pure vinto l’Oscar per il miglior film straniero e poi perché questo era un tempo il periodo del Mystfest di Cattolica (grandissima rassegna, davvero insuperata). Il film ha le sue ragioni di interesse, ma in verità, dopo due ore e passa di visione, mi sono alzato con la sensazione che me lo sarei anche potuto perdere. Esattamente come la partita che nel frattempo passava in milioni di case italiane. C’è però una scena del film davvero imperdibile: si tratta di un piano sequenza davvero da manuale che, per coincidenza, si svolge proprio in uno stadio.
2 commenti:
Bellissimo questo piano sequenza, poi sai bene che per me gli stadi sono templi.
Ne approfitto per segnalarti il mio esordio come blogger in http://mondoasoqquadro.altervista.org/blog/.
A presto, un abbraccio.
Enzo
benvenuto nello splendido mondo dei blogger: mo' ti aggiungo subito ai miei link. Ciao!
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