il mondiale delle partite video registrate e riviste fino
alla noia/nausea, felici possessori della tecnologia della moviola fino ad allora
esclusivo appannaggio del mitico Carlo Sassi. La ricorrenza mi sarebbe invero
sfuggita se non fossi incappato nel ricordo del solito Linus (dico solito per
la mia frequentazione radiofonica e in perenne ricordo del tratto corso insieme
lungo la ciclabile Riccione Cattolica...) che nella stessa puntata
celebra anche i 50 anni della canzone brasiliana più popolare al mondo, sembra
in assoluto seconda solo a Yesterday come numero di cover, quella Garota de
Ipanema esportata anche nella versione inglese di The Girl from Ipanema.
Ora l’anno è certamente quello e se avessi ascoltato tutta
la puntata vi saprei dire anche il perché di questa data, 11 luglio appunto,
che potrebbe corrispondere alla prima esecuzione o registrazione o uscita del
disco o registrazione alle Siae brasiliana ce ne fosse una. Tant’è. Prendo per
buone le parole di Linus e aggiungo due considerazioni personali. Da Garota di
Ipanema al mondiale di Spagna passano 20 anni. Da quel “Campioni, Campioni,
Campioni” ad oggi passano 30 anni, 10 di più. I calendari non mentono. Eppure
già al tempo di Pablito&Co, la canzone di deMoraes/Jobim mi sembrava un
classico lontanissimo nel tempo, mentre oggi sento il 3° mondiale italiano come
parte di un passato, certo non prossimo, ma non ancora remoto. Sarà perchè
l’intensità della prima parte delle nostre vite sembrano dilatare il tempo,
mentre la fretta degli anni centrali lo sembrano abbreviare. Insomma una
spiegazione ci sarà di certo.
Detto questo, se qualcuno avesse una sua versione preferita
di Garota de Ipanema la riporti nei commenti. Linus per l’occassione ha scelto
la versione di Lou Rawls ma le alternative non mancano di certo, comprese
quelle degli italiani, da Bruno Martino a Piero Pelù.
(grazie per la foto a gianzinho-culturabrasil.blogspot.com)
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