sabato 21 luglio 2012

Vai per Maria e scopri Mattia


“Ma sei andato a vedere Maria Gadù?”
Ti pare potessi perdermi colei che, la scorsa estate,  ha portato al blog più di mille contatti al giorno e a una vertiginosa scalata alla classifica dei blog musicali più visti? Sarei stato quanto meno ingrato e irriconoscente.

Che dire allora del suo nuovo tour “Mais uma Pagina” e della tappa al Teatro romano di Verona? Intanto le  apparenze: Maria mi è apparsa più alta e muscolare di quanto mi aspettassi. Vista dalle gradinate bollenti, forse anche per il desiderio di un tuffo in acqua, mi è appara come una sorta di Pellegrini con chitarra. Per quanto riguarda la parte musicale, molti pezzi li ascoltavo per la prima volta, anche perché il disco, alla data del concerto (30 giugno), in Italia non era ancora ufficialmente uscito. Detto questo mi è piaciuta “più dal vivo che dall’album”, convincente anche nella riproposta dei recenti successi, mai dati per scontati. Legato alle cose del passato ho molto apprezzato che nella setlist -come nell’album- fosse presente Amor de Indio di Beto Guedes e Marcio Borges, che a distanza di 34 anni rimane davvero un grande pezzo (nel prossimo post la traduzione). Di poche parole, anche se l’italiano lo pratica non male, è sembrata un po’ intimidita da un contesto tanto suggestivo.
(foto da www.daringtodo.com)


Chi invece non si è risparmiato nemmeno a parole, risultando assolutamente padrone della situazione, è stato quel Mattia Cigalini a cui spettava il compito di aprire le serata (tutti gli appuntamenti in programma prevedevano una doppia presenza)
accompagnando il caldo tramonto veronese in attesa dalla star della serata.
Un’apertura jazz, con rilettura di successi pop, decisamente lontana dal mondo di Maria Gadù  con il solo denominatore comune della giovane età dei due interpreti
oltre al fatto che anche i brani proposti da Mattia appartengono ad un album progetto
non ancora pubblicato. Talmente giovani che, anche sommado i loro anni, non riescono a raggiungere la mia età.
Sax, chitarra, basso e batteria che suonano il waka waka e Lady Gaga. Forse per l’atmosfera, al calar della sera, ho trovato questa Firework  particolarmente intrigante... e poi il brano di Katy Perry mi è sempre piaciuto.
L’audio qui è quello che è (poca cosa) assicuro che dal vivo l’impatto è stato davvero notevole.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

vista l'anno scorso a Montreux con Maria Rita e Ana carolina la considero sopravalutatissima

goodnight ha detto...

Ti dico dal vivo non mi è dispiaciuta, certo non mi ha nemmeno esaltato. Staremo a vedere...

ciao