La conferma che il calcio sia
un’imitazione del Subbuteo viene dal presidente del consiglio incaricato,
Enrico Letta che, in un twitter di circa un anno fa, chiedeva se
nessuno avesse mai bagnato il panno del subbuteo per simulare le condizioni di
una partita sotto la pioggia. Vediamo se sarà in grado di stupirci anche con la
“squadra” di governo.
Per non deludere chi si aspetta di ascoltare della buona musica brasileira, commento il post con la classica Chove Chuva di Jorge Ben nella straordinaria versione di .... Topo Gigio (nome con cui Grillo apostrofava l'ex leader PD, Walter Veltroni, giusto per chiudere il cerchio). Anzi no, lo chiudo con la versione dello stesso Jorge Ben, giusto per non svaccare troppo.
L'intenzione messa negli sguardi è un po' diversa. Ma a parte questo, sono solo io a notare la somiglianza tra Alessandra Moretti e Sela Ward del cast CSI New York? Mi sorprende che Aldo Grasso non l'abbia notata.
Al costo attuale, in 25 anni di quotidiana frequentazione autostradale, ho calcolato di aver speso quasi 30 mila euro in pedaggi. Con la spesa per il carburante poi ci avrei comprato degli appartamenti.
Ma resto in autostrada. Anzi quasi quasi esco anch'io. Leggo che cominciano a farlo i ben meno agili TIR, anche sulle mie tratte abituali.
“Sanremo e Veloso non potrebbero essere due mondi più
distanti…”
“Celebrazione inevitabilmente un po' retorica, televisiva
nei tempi e nella brutale necessità di sintesi e semplificazione, di una «icona
della musica brasiliana nel mondo». Detto questo ovvio che l'esibizione di
Caetano Veloso, anche a Sanremo, abbia “avuto comunque un suo perché…”. Nel
lungo post, tutto da leggere ed ascoltare, si cita anche lo strano caso della
somiglianza tra due brani usciti praticamente in contemporanea come London
London di Caetano e la (per noi) popolarissima Che sarà (Ricchi e Poveri e José
Feliciano) grande successo al Sanremo del ’71. Non ci torno sopra perché ho già detto la mia. Visto il passaggio, penso più unico che raro, di Caetano a
Sanremo poteva essere l’occasione per indagare sul caso. Buonismo permettendo…
Donnie Brasco è un film del 1997. Bello. Per qualcuno molto
bello. L’ho rivisto sabato in tv dopo tanto tempo. C’è una scena del film, non tra le più memorabili, ma certamente significativa, in cui l’agente
Pistone, alias Donnie Brasco, prepara la colazione alle figlie. Lui è un agente
FBI infiltrato in una fazione di Cosa Nostra; a casa con moglie (una Anna
Heche, diafana quanto appetibile, scusate la divagazione) e figlie non ci sta
mai, nemmeno per le feste comandate, non c’è a Natale, non c’è alla comunione
di una delle bambine, per forza che poi, quando da finto bravo ragazzo tenta di
fare il vero bravo papà, queste stanno mute che nemmeno un picciotto di fronte
ai G-men. Ma tutto questo che ve lo dico a fare, il film lo conoscete bene.
Fatto sta che per provocare le bambine scommette sul fatto
che, prima della fine della colazione, qualcuna di loro dica almeno 3 parole.
La ragazzina con le treccine se ne esce con un “you lose” che lo spiazza e lo lascia
fregato.
Devo dire che a 'sta scena
(che non ricordavo) non avrei dato alcuna importanza: distrattamente,
guardando il film e pensando di alzarmi per farmi un caffè non avrei nemmeno
colto la battuta. Che tra l’altro è così sottile che, difficilmente, si può associare ad bambinetta da asilo o poco più. E di fatto la battuta è attribuita a Calvin Coolidge, trentesimo presidente
degli Stati Uniti d'America, a cui Amity Shlaes, columnist di Bloomberg, ha
dedicato un libro da poco uscito negli USA e recensito in Italia da Alberto
Mingardi, presidente dell’Istituto Bruno Leoni.
Recensione che ho letto (eccoci alla coincidenza) appena qualche ora prima di rivedere il film. Questo per la precisione oltre
che per la cronaca. Riporto la parte delle recensione di Mingardi
in cui cita l’episodio. “Coolidge è un leader sottovalutato nella storia
americana. La politica ricorda figure imperiose e discorsi scintillanti. Il
minuto Coolidge venne ribattezzato "Silent Cal"', Cal il taciturno. A
un banchetto, a una signora che scommetteva che gli avrebbe strappato almeno
tre parole entro la fine della serata, rispose lapidario «you lose» (l'aneddoto
è di dubbia provenienza ma verosimile)”.
Coincidenza, di poco conto, ma che farà certamente
piacere a qualche fan di Donnie Brasco (e ne conosco più d'uno).Non è invece una coincidenza che Alberto Mingardi sia ad
inizio maggio ad Arzignano per presentare il suo libro “L’intelligenza del
denaro”. Sarò più preciso quando avrò informazioni certe.