giovedì 20 novembre 2008

Il vizietto 2 ("La ultima curda").

L’ho già fatto. Lo sto facendo. Lo farò ancora.
Come Tognazzi Ugo nel vizietto, ogni tanto mi concederò una scappatella nel tango.
Qui “L’ultima sbronza”, seduto di fronte a un bicchiere di rum a conversare con il bandoneon.
Memorabile Roberto Goyeneche con Nestor Marconi nel film “Sur” di Fernando Solanas (premiato per la regia al festival di Cannes 1988). Ho scelto però questa versione di Fito Paez, che trovo convincente. La traduzione dal solito libro curato da Paolo Collo e Ernesto Franco.



Testo: Cátulo Castello. Música: Aníbal Troilo.

Lastima, bandoneón, mi corazon
Che dolore, bandoneón, per il mio cuore
tu ronca maldición maleva...
la tua rauca maledizione di malavita…
Tu lágrima de ron me lleva
La tua lacrima di rum mi porta
hasta el hondo bajo fondo
nei profondi bassifondi
donde el barro se subleva.
dove il fango si ribella.

¡Ya sé, no me digás! ¡Tenés razón!
Lo so, no me lo dire. Hai ragione!
La vida es una herida absurda,
La vita è un’assurda ferita,
y es todo, todo tan fugaz
ed è tutto, tutto, così fugace,
que es una curda, ¡nada más! mi confesión.
nient’altro che una sbronza, niente più! la mia confessione…

Contame tu condena, decime tu fracaso,
Raccontami la tua condanna, dimmi del tuo fallimento.
¿no ves la pena que me ha herido?
non vedi il dolore che m’ha ferito?
Y hablame simplemente de aquel amor ausente
E parlami in modo semplice di quell’amore assente
tras un retazo del olvido.
dietro uno scampolo d’oblio,
¡Ya se que te hago daño ¡Ya sé que te lastimo!
Lo so che mi ferisce! So che ti faccio male
llorando mi sermón de vino!
piangendo la mia predica di vino!
Pero es el viejo amor que tiembla, bandoneón,
Ma è il vecchio amore che trema, bandoneon,
y busca en el licor que aturde,
e cerca un liquore che intontisce
la curda que al final termine la función
la sbronza che alla fine concluda lo spettacolo,
corriéndole un telón al corazón.
calando un sipario sul cuore.

Un poco de recuerdo y sinsabor
Un po’ di ricordo e d’amarezza
gotea tu rezongo lerdo.
stilla il tuo pigro rimprovero.
Marea tu licor y arrea la tropilla de la zurda
Ubriaca il tuo liquore e incita la mandria del cuore
al volcar la última curda.
nel versare l’ultima sbronza.

Cerrame el ventanal que quema el sol
Chiudi la vetrata che il sole brucia
su lento caracol de sueño,
la sua lenta spirale di sonno
¿no ves que vengo de un país que está de olvido,
non vedi che vengo da un paese fatto d’oblio,
siempre gris, tras el alcohol?...
sempre grigio, dietro l’alcool.

4 commenti:

onan ha detto...

Stamattina a Melog Nicoletti si è occupato di Tango.
Dovresti trovare il podcast sul sito di Radio24.

goodnight ha detto...

grazie per la segnalazione: con lo spostamento d'orario Nicoletti l'ho un po' perso "di vista". Vero che ci sono i podcast, che in questo caso sfrutterò.
Com'è quest'anno Melog? avevo sentito la promo del programma ed in effetti, ora che mi ci fai pensare, aveva come sottofondo un tango o una milonga che credo sia la nuova sigla. Il pezzo di Malvina Reynolds "Little boxes", fantastico, ma era ormai un'ossessione.
Ciao!

onan ha detto...

Non è male. Ma è un Melog molto diverso dal precedente. Un'ora intera e praticamente non parla più di televisione. Bisogna un po' abituarcisi.

goodnight ha detto...

Quando Nicoletti parlava di TV mi consentiva di perdermi tanti programmi e fare dell'altro, tanto c'era lui che mi consentiva di recuperare...

Ho ascoltato la puntata sul tango, curiosa come sempre: in effetti in tempi di contatti virtuali una pratica così fisica come il tango (il ballo, ovviamente) ha un suo richiamo.