Certo 41 anni fa e grazie a Sergio Endrigo. E così rassicuro chi legge il blog che tra lavoro, acciacchi e sanremità varie ho battuto la fiacca. Ora mi aspettano 2 giorni di vacanza (?) carnevalizia. Ci risentiamo il mercoledì delle ceneri, quando saranno rimasti soli i coriandoli per strada.
Roberto Carlos " Canzone Per Te " ( San Remo 1968 )
Eppure queste due copertine, presenti nella mia playlist, si somigliano parecchio. Io nemmeno me n’ero accorto, QuartoPiso sì. Que falta você me faz, anno 2005, è un disco tutto dedicato a composizioni di Vinicius, mentore di Maria Bethania (così come John Peel si può dire mentore di PJ Harvey ma questo lo possono raccontare altri meglio di me...). Gli uomini in nero e pelatini, le ragazze in chiaro, di profilo e i capelli con la stessa scriminatura. Ovvio che poi dentro cambia tutto, ma questa somiglianza esterna mi piace molto.
Chiudo con le parole usate nel 1965 da Vinicius per definire il talento di Maria Bethania. «Il suo canto è libero è puro, ma non di una purezza casta e disumana: è l`incontro del cielo con la terra, il matrimonio tra il mondo e l`infinito» Tutto il resto che c’è da sapere sull’album nella recensione di Fabio Germinaro.
Ana Paula Tabalipa, attrice di telenovelas e miniserie tv, stava in un servizio e sulla copertina di playboy brasil, ottobre 2008. Stando al test -ancora presente qui a fianco- il 12% del blog dovrebbe avere un contenuto per adulti. In pratica 1 post ogni 11. Perfino coscienzasporca non può non tener conto dei sondaggi, anche se difficilmente rispetterò la media. Ana Paula, comunque, non è qui per caso: in passato è stata infatti sposata con il batterista João Viana, figlio di Djavan. Visto che una scusa valida la si trova sempre?
Questo dovrebbe essere un pezzo cantato da un ventenne (non da un signore che ne farà quest’anno 60) che ha vissuto un’illusione d’amore con una donna più grande, sposata a un uomo importante e attratta solo della fisicità del giovane amante, che non sa se darsi del pazzo (mettersi la camicia di forza) o infilarsi a letto con la signora (scegliendo allora la camicia di venere, modo tutto brasiliano per definire il preservativo). Certamente alcune allusioni (il complesso di edipo, a cui penso alluda quel “Freud explica... ”) e alcuni passaggi del testo ("E isso explica porque o sexo è assunto popular".. il mio preferito) hanno fatto di questa canzone, tra le prime scritte da Zè Ramalho, un superclassico che non poteva mancare nella lista delle traduzioni (in questo caso presa in larga parte da terrabrasilis.splinder.com)
Chão de giz Un pavimento tracciato con il gesso
Eu desço dessa solidão Scendo da questa solitudine, Espalho coisas sobre um chão de giz sparpaglio cose su un pavimento tracciato con il gesso Há meros devaneios tolos a me torturar ridicole fantasticherie mi torturano Fotografias recortadas em jornais de folhas amiúde! Fotografie tagliate da giornali, tante volte Eu vou te jogar num pano de guardar confetes Ti butterò in un sacchetto di coriandoli
Disparo balas de canhão Sparo pallottole di cannone é inútil, pois existe um grão-vizir è inutile, perché c’è un granvizir Há tantas violetas velhas sem um colibri Ci sono tante violette vecchie senza un colibrì Queria usar quem sabe uma camisa de força ou de vênus volevo portare, che so, una camicia di forza o un preservativo Mas não vou gozar de nós apenas um cigarro Ma non godremo di noi il tempo di una sigaretta Nem vou lhe beijar gastando assim o meu batom... E non ti bacerò deformando il mio rossetto
Agora pego um caminhão, na lona Vou a nocaute outra vez Ora prendo un camion, un’altra volta a knockout Prá sempre fui acorrentado no seu calcanhar Sono stato incatenato al tuo tallone per sempre Meus vinte anos de "boy" That's over, baby! Freud explica... I miei 20 anni di "boy", That’s over, baby!, Freud lo può spiegare Não vou me sujar fumando apenas um cigarro Non mi sporcherò per fumare una sola sigaretta Nem vou lhe beijar gastando assim o meu batom E non ti bacerò, sprecando così il mio rossetto Quanto ao pano dos confetes já passou meu carnaval Quanto al sacchetto dei coriandoli, il mio carnevale è finito E isso explica porque o sexo è assunto popular... E questo spiega perché il sesso è un argomento così popolare No mais estou indo embora! E poi, me ne vado No mais estou indo embora! No mais estou indo embora! No mais!... Me ne vado, me ne vado...
Leggo delle belle recensioni, ma io questo disco, che ha avuto l’approvazione di mr. Dylan in persona per gli adattamenti del testo (trattasi quindi di collaborazione, più che di un omaggio) lo capisco poco. Tradurre in portoghese e virare nelle sonorità nordestine alcuni dei classici del canzoniere di Dylan, personalmente mi dice poco. Se non che inglese e portoghese siano probabilmente le 2 lingue più musicali e cantabili. Per capirlo basta “sentire” come reggono i titoli tradotti: Como uma pedra a rolar, Batendo na porta do céu, O vento vai responder e un Mr. Tamborine Man che diventa Mr. do Pandeiro, occasione per un omaggio al grande Jackson do Pandeiro. Sarà forse per il triplo passaggio dall’america, al brasile alle orecchie italiane del sottoscritto: probabilmente “là”, l’operazione fa un altro effetto. Magari insistendo a riascoltarlo... Così per una volta, invece del pezzo in portoghese, propongo l’unico brano del disco rimasto in inglese (segato purtroppo nel finale. Dylan/Harrison per fortuna sono per intero).
Hermitage ci segnala l’ascolto del podcast di una recente puntata di Brasil che Max De Tomassi ha dedicato a Francis Hime e all’uscita dell’album-songbook Album Musical 2. “Arrangiamenti sublimi ....interpretazioni memorabili ed emozionanti...”: il commento di Heritage (grazie!) nel post precedente.
Ho sempre apprezzato le intenzioni e il lavoro che c’è dietro il progetto di un songbook e anche in questo i produttori/curatori brasiliani sono davvero fenomenali. Basti ricordare quanto realizzato da Almir Chediak che credo non abbia confronti in nessun’altra discografia.
Infine il titolo l’ho rubato a un articolo di Antonio Forni su Musibrasil: ritrae perfettamente il destino di Francis Hime, meno conosciuto delle sue canzoni, perfino da parte di chi ama la mpb. Faccio anch’io il “mea culpa” non avendolo mai citato (almeno non ricordo) in questi 2 anni di vita del post pur avendo parlato di sue canzoni celeberrime come Vai Passar e Atras da Porta (“in parceria” con Chico) (PS: per completezza di informazioni il primo songbook di Hime, uscito nel 1997, ha avuto una ristampa da Biscoito Fino nel 2004. PS2: purtroppo i vecchi podcast di Brasil dopo un po’ scompaiono, rimpiazzati dalla puntate più recenti).
Torniamo ai Mutantes. Due post sotto eccomi con Tecnicolor in mano. Il disco, come ricorda Hermitage, è registrato nel 1970 ma pubblicato soltanto 30 anni dopo. Registrazioni scomparse e forse ritrovate dallo scrittore Carlos Calado mentre lavora a una biografia dei Mutantes o probabilmente non pubblicate per l’insoddisfazione del gruppo. Il lavoro non è completamente perduto perchè 4 tracce vengono comunque inserite nel disco Jardim Elétrico dell’anno successivo (1971). Fatto sta che Tecnicolor viene stampato soltanto nel 2000, probabilmente in seguito al ritorno di interesse per il gruppo, merito anche di David Byrne che ripropone i Mutantes nel catalogo della Luaka Bop (Everything is Possible: The Best of Os Mutantes).
Registrato a Parigi, Tecnicolor contiene anche un brano francese Le Premier Bonheur du Jour (successo di Francoise Hardy in pure stile pre Carla Bruni) e la versione inglese di tanti brani di successo di quegli anni, da Panis et Circenses appunto a She’s my shoo shoo ovvero A Minha Menina di Jorge Ben, ai pezzi firmati Mutantes ovvero Arnaldo Baptista, Rita Lee, Sergio Dias. Un disco che anticipa il ritorno sulle scene del gruppo che si concretizzerà (come aveva auspicato perfino Kurt Cobain) con una serie di concerti qualche anno più tardi. Quello che mi era sempre sfuggito è invece il contributo di Sean Ono Lennon, due cognomi che dicono tutto, che firma le illustrazioni del booklet. Chiudendo: può finire la musica dei Mutantes/Jorge Ben in uno spot per l’Happy Meal? Certo che sì e nell’agosto del 2008 passa pure in TV (non penso in Italia) durante le Olimpiadi di Pechino. Chi fosse invece curioso di ascoltare il primo (e forse unico) inedito firmato dai Mutantes del 1974 in poi, clicchi qui ( e perdoni l’audio). Aspettando, forse, un nuovo album in studio....
Non è la “mia” musica è chiaro, eppure ci sono aspetti fortemente brasiliani nei cromosomi musicali e negli atteggiamenti di questo duo, non solo per la lingua portoghese. Bruno Verner e Eliete Mejorado, sulla scena dal ‘95, partono da San Paolo e arrivano a Londra e anche nell’ultimo album Let You X's Be Y's (Soul Jazz 2008) un pezzo su due, o quasi, è ancora in portoghese. Per rispettare questa proporzione ecco due brani con video molto diversi. Il richiamo della natura alle porte delle città per Let The X Be X e atmosfere da balera per Olha Ela De Novo (“Guardala di nuovo” credo un pezzo dal disco omonimo del 2001, recuperato per quest’ultimo lavoro).
Eu quis cantar Voglio cantare Minha canção iluminada de sol La mia canzone illuminata dal sole Soltei os panos sobre os mastros no ar Ho sciolto le vele al vento, sull’albero, Soltei os tigres e os leões nos quintais Ho lasciato libere tigri e leoni nel giardino Mas as pessoas da sala de jantar Ma tutta questa gente "da sala da pranzo" São ocupadas em nascer e morrer è occupata a nascere e morire
Mandei fazer Ho fatto fare De puro aço luminoso um punhal Un pugnale di puro acciaio scintillante Para matar o meu amor e matei Per ammazzare il mio amore e l'ho ucciso As cinco horas na Avenida Central Alle cinque in punto nella Avenida Central Mas as pessoas da sala de jantar Ma la gente in sala da pranzo São ocupadas em nascer e morrer È impegnata a nascere e morire
Mandei plantar Ho fatto piantare Folhas de sonhos no jardim do solar foglie di sogno nel giardino della villa As folhas sabem procurar pelo sol Le foglie sanno come raggiungere il sole E as raízes procurar, procurar E le radici cercano, cercano...
Mas as pessoas da sala de jantar Ma la gente da sala da pranzo Essas pessoas da sala de jantar Quella gente da sala da pranzo São as pessoas da sala de jantar È proprio la gente da sala da pranzo Mas as pessoas da sala de jantar Ma la gente da sala da pranzo São ocupadas em nascer e morrer È occupata a nascere e morire