sabato 13 marzo 2010

Faceweek 4: nostalgia di certe facce


Conoscevo alcune canzoni di Adoniran Barbosa, ma non avevo mai associato il suo nome ad una “faccia”.
Poi vidi lo straordinario spezzone tv che mette insieme Elis e Adoniran tra i bar e le strade di São Paulo e ho capito che “quella faccia” l’avevo vista tante altre volte.
Una faccia così, quel sorrisetto, quegli occhi acquosi e quel baffetto, quell’ironia dolce e quel modo di raccontare le cose, l’avevo visto in tante piazze e in tanti bar di piazza, qui nel lontano veneto di uomini che uscivano di casa col cappello di feltro, la giacca spazzolata, bevevano lo spritz quando non era una cosa cool ma la versione povera di un vero aperitivo, riempivano i posacenere di orrende sigarette come le Gala che per un malaugurato e puzzosissimo periodo fumò anche mia papà.
E non sbagliavo perchè i genitori di Adoniran, all’anagrafe Giovanni Joao Rubinatto, arrivarono in Brasile dalla venetissima Cavarzere: un piccola cittadina con un legame già forte con la musica per aver dato i natali a Tullio Serafin, il direttore d’orchestra “che scoprì la Callas” e soprattutto diresse grandi orchestre e grandi teatri.

Ma torniamo al Samba. Una delegazione della città di Cavarzere ha anticipato i festeggiamenti per i 100 anni della nascita di Giovanni Rubinato (nato il 6 agosto 1910) con una visita a Valinhos, sua città natale. A maggio saranno invece i brasiliani, tra cui la figlia di Adoniran, “a salire” fino a Cavarzere.
Vista l’importante ricorrenza, nel corso dell’anno vedrò di approfondire il repertorio del “nostro” Adoniran che (al contrario di quante pensasse Vinicius, ossia l’impossibilità di un samba paulista) ha scritto proprio in quel di Sao Paulo alcuni samba memorabili. Anzi la particolarità dei samba di Adoniran, la malinconia celata dietro l’umorismo di certi testi, derivano proprio dal rapporto stretto tra l’autore e la sua città. “Adoniran era paulista. E só podia ter sido”, Adoniran era paulista e non avrebbe potuto essere diversamente: per chi legge o leggicchia (come mi sforzo di fare anch’io) il portoghese, l’argomento è approfondito da Romulo Fróes in questo articolo.
L’attualità di Adoniran è confermata dall’attenzione che gli viene riservata anche dai nuovi gruppi, come il “fenomeno” Casuarina, che nel video interpretano (con la partecipazione straordinaria di Frejat) la classica e sempre “ardente” Ja fui uma brasa, ovvero “anca mi, so sta na bronsa” come tradurremmo in veneto. Ovviamente nel testo i ragazzi che suonano lo iê-iê-iê sono i ragazzi della "jovem guarda" anni sessanta, mentre Saudosa Maloca è probabilmente la canzone simbolo di Adoniran (che nel secondo video ascoltiamo nella splendida interpretazione di Elis).



Já Fui Uma Brasa (Adoniran Barbosa)

Eu também um dia fui uma brasa
Anch’io un tempo sono stato una “brace”
E acendi muita lenha no fogão

e ho dato fuoco a molta legna nel forno
E hoje o que é que eu sou?

E oggi cos’è che sono?
Quem sabe de mim é meu violão

Chi mi conosce è la mia chiatarra
Mas lembro que o rádio que hoje toca iê-iê-iê o dia inteiro,
Ma ricordo che la radio che oggi suona lo iê-iê-iê tutto il giorno
Tocava Saudosa Maloca
Suonava Saudosa Maloca

Eu gosto dos meninos destes tal de iê-iê-iê, porque com eles,

Mi piacciono i ragazzi di questo iê-iê-iê, perchè con loro
Canta a voz do povo
Canta la voce del popolo

E eu que já fui uma brasa,

Ed io che sono stato una brace
Se assoprarem posso acender de novo
Se ci soffiate sopra posso riprendere fiamma.

Dulcis in fundo, se non l’avete mai visto, gustatevi questo video (in assoluto tra i miei preferiti) con Elis e Adoniran. Da gustare in ogni dettaglio le espressioni di questi due immensi personaggi, sempre emozionanti. (particolare inquietante, che metto a fuoco alla millesima visione, l’inquadratura sulla bottiglia di Cinzano che apre il video).
Straordinaria la parte nel bar, commovente la passeggiata tra le strade di una Sao Paulo (il bairro Bixiga a cui fa riferimento il secondo samba del video) così “adoriniana”. Divertente il finale in cui Elis cerca di convincere un recalcitrante Adoniran (la discoteca “è pra moleque”, una cosa da ragazzini) ad entrare in un locale in cui suona Rita Lee, al tempo nuovo emblema musicale di Sao Paulo. Ovviamente tutto preparato ma tutto gustosissimo. Gustatevi anche il weekend, speriamo con il sole per tutti.

1 commento:

Anna Laudario ha detto...

Quanta beleza, quanta poesia! Leio, ouço e suspiro pensando na minha terra!
é saudade! Tanta saudade!
Grazie per questi splendidi pezzi magici di Brasile che mi regali ogni volta!