Dalla Cantata BWV 156, Flavio Venturini ebbe la buona idea di ricavare questa versione che mi sembra sufficientemente adatta al clima natalizio. Magari facciamo anche nevicare! Un abbraccio a tutti!
sabato 25 dicembre 2010
mercoledì 22 dicembre 2010
Coincidenze natalizie.
Proprio come l’anno scorso, anche oggi, sotto le feste, mi si inchioda in testa una canzone firmata da Ze Miguel Wisnik.
Marcelo Jeneci (che con Wisnik e Paulo Neves compone il pezzo) ha inserito il brano nel suo recente omonimo CD. Se lo preferite dal vivo, eccolo qui.
mercoledì 15 dicembre 2010
Nove minuti che passano in fretta come pochi (Also Sprach Zarathustra)
Eumir Deodato è uno che ha messo le mani nella produzione di qualcosa come 500 dischi, da Jobim a Björk, oltre ad aver realizzato di persona alcuni grandi successi come questa "planetaria" ASZ. Per quanto poi si sforzi di fondere e mischiare la sua vena brasiliana viene, inequivocabilmente, fuori. Non vedo l'ora di spararmela nelle orecchie per vedere quanta strada mi portano a correre questi nove minuti in cui la fanfara di Strauss incontra il funk di Eumir.
mercoledì 8 dicembre 2010
Lalà
“No Rancho fundo” è un pezzo storico che ascolto sempre con piacere.
Il brano è frutto di una parceria tra due autori, uno molto noto come Ary Barroso, ed un certo Lamartine Babo a me colpevolmente ignoto. Colmo la lacuna leggendo della collana “Raizes da Musica Popular Brasileira” uscita da marzo nelle edicole brasiliane come iniziativa multimedia del quotidiano Folha. 25 cofanetti con libro e CD dedicati alle origini della MPB, ottimamente presentati su questo sito, dove si possono trovare diverse informazioni su questi 25 autori. Nella prima uscita doppio appuntamento con i classici di Noel Rosa (la cui Conversa de Botequim fa da jingle nel lancio tv della collana) e con Lamartine Babo appunto.
Quello che colpisce subito, inutile negarlo, è l’aspetto non proprio affascinante di Lamartine Babo, fisico magrissimo, un testone sproporzionato e una fronte che sembra tirata con Photoshop. Leggo come il nostro Lamartine, detto Lalà, prendesse la cosa con disinvoltura, come conferma questa sua affermazione: “Pensavo di essere un colosso. Ma un giorno, guardandomi allo specchio, ho visto che non ho il collo, io ho solo osso”.
Lalà sfruttò la propensione alla battuta, ai giochi di parole, alla comicità nonsense sia come collaboratore di riviste satiriche che come personaggio radiofonico. Scorro la lista dei brani per cui è ricordato ancora oggi: diversi samba, valsas ("Eu Sonhei que Tu Estavas tão Linda”), sertanejas (“No Rancho fundo”, appunto) ma soprattutto una lista infinita di “marchinhas” scritte nell’ “Época de Ouro" del carnevale: tra queste "O Teu cabelo não Nega" (composta più di 80 anni fa, insieme a Irmãos Valença) è certamente tra la più memorabili e ancor oggi riproposta sui carri musicali dei vari carnevali brasiliani.
O teu cabelo não nega (interprete Castro Barbosa)
Sempre nel sito dedicato all’iniziativa editoriale trovo citata la sua prima registrazione discografica che parlava della moda maschile di portare pantaloni a zampa d’elefante: un tema davvero curioso trattandosi di un pezzo datato 1930. Tifoso dell’America Football Club (con cui condivide l’anno di nascita, 1904) Lalà scrisse gli inni per diverse squadre, l’America ovviamente, ma anche Flamengo, Fluminense, Botafogo e Vasco. Un po’ come se l’autore di “Per fortuna che Silvio c'è” avesse scritto anche l’inno di Futuro e Libertà.
Hino DO AMÉRICA-RJ
Hino Do Flamengo
Hino Do Fluminense
Hino do Botafogo
Hino do Vasco
mercoledì 1 dicembre 2010
M&M
A parte che oggi si usano quelli di carta, dove vedete in TV uno che si soffia il naso nel fazzolettone e tira la gamba per reinfilarlo nella tasca dei jeans? Solo per citare un piccolo, ma siginficativo, dettaglio.
Questo Match lo ricordo benissimo, come "Io sono un autarchico" passato in tv (ancora sullo schermo in bianco e nero, visto che il Grundig a colori sarebbe arrivato solo l’anno dopo, per i mondiali d’Argentina). Ricordo anche la “Marchesa von O” visto al cineforum, con un Bruno Ganz allora tra i miei attori preferiti. Il botulino anche per me, non è lontano.
domenica 21 novembre 2010
Se ci sei...batti un colpo!
Ornella Vanoni - LA GENTE E ME ("Cheva, suor e cerveja")
(Caetano Veloso - Sergio Bardotti)
Non so come sia, ma "A un certo punto", il disco che contiene la versione italiana di Cheva, Suor e Cerveja è del 1974, mentre "Muitos carnavais" con la versione di Caetano è del 1977... probabilmente in Brasile il brano sarà stata lanciato e inciso da qualcun altro/a. Questa proprio non la so!
Nel disco della Vanoni (in occasione del quale Ornella fonda la propria etichetta Vanilla) c'è pure L'apprendista poeta (O poeta apprendiz) di Vinicius & Toquinho, sempre con testo italiano di Bardotti.
lunedì 1 novembre 2010
Fiera dei Santi
Questi, nel mio amato paesello, sono i giorni della Fiera dei Santi, per me un piacevole incubo, al ricordo di quando abitavo in “piassa e gavevo le giostre soto le finestre”. Sotto una pioggia che non molla, coi “pisaroti ” che scendevano dai teli sopra i banchetti, sono uscito per l’immancabile "fritola co’ la maresina”.
Adesso che, quasi per caso, mi passa in sottofondo questa splendida “Festa de Santo” di Dani Gurgel mi suona come una piacevole coincidenza e mi spinge a farne un istant post. Pensando anche a tutti i Santi, ed in Brasile sono davvero tanti, che in questo momento staranno a commentare l’elezione di una grintosa signora atea, dal prossimo 1 gennaio 2011 alla guida del più grande paese cattolico del mondo.
Renatos
Papo de passarim (CD e DVD come d’abitudine per le registrazioni dal vivo) mette insieme due "renati", ovvero Zé Renato e Renato Braz, due delle più belle voci maschili della MPB. Una copertina che ha poco di esotico e molto di ECM: nessuna lussuriosa vegetazione tropicale, ma rami spogli su un cielo grigio azzurro. Niente paura: il calore viene dell’amalgama elegante delle voci di questi signori dai capelli grigi (ma " Braz" è un ragazzo di 42 anni) incorniciate in una dimensione intimista da chitarra, basso acustico e percussioni. 14 brani che variano dal samba d’autore, alla musica del nordest, al canzoniere classico brasiliano, alle composizioni dello stesso Ze Renato in coppia con Milton Nascimento. Scorrendo titoli e relativi autori emergono altre coppie d’eccezione come Wilson das Neves e Paulo César Pinheiro a cui si deve questa “Um novo amor chegou”. Ritroveremo con certezza, e con merito, questo disco nell'elenco dei migliori del 2010.
sabato 30 ottobre 2010
Escravo da alegria
Toquinho oltre che raffinato chitarrista è autore di diversi brani di successo. Se non ricordo male, questa Escravo da Alegria, dovrebbe essere tra le preferite del querido “alfa”.
Autori Toquinho, appunto, Mutinho ottimo batterista. Manca solo Coutinho, promettente centrocampista e la formazione sarebbe al completo. Una nota sul video: siamo sicuramente in Italia, l'anno riportato è il 1983...
Autori Toquinho, appunto, Mutinho ottimo batterista. Manca solo Coutinho, promettente centrocampista e la formazione sarebbe al completo. Una nota sul video: siamo sicuramente in Italia, l'anno riportato è il 1983...
Escravo da Alegria
Toquinho
Composição: Mutinho e ToquinhoEu que andava nessa escuridão
io me ne andavo in questa oscurità
De repente foi me acontecer
e all'improvviso mi è successo
Me roubou o sono e a solidão
mi ha preso il sonno e rubato la solitudine
Me mostrou o que eu temia ver
mi ha mostrato ciò che avevo paura di vedere
Sem pedir licença nem perdão
senza chiedere permesso né perdono
Veio louca pra me enlouquecer
è arrivata, folle, per farmi impazzire
Vou dormir querendo despertar
vado a dormire desiderando di svegliarmi
Pra depois de novo conviver
per vivere di nuovo insieme
Com essa luz que veio me habitar
con questa luce che vedo abitare in me
Com esse fogo que me faz arder
con questo fuoco che mi fa ardere
Me dá medo, vem me encorajar
mi fa paura e viene a darmi coraggio
Fatalmente me fará sofrer
fatalmente mi farà soffrire
Ando escravo da alegria
vago schiavo dell'allegria
Hoje em dia, minha gente
di questi tempi, gente mia
Isso não é normal
questo non è comune
Se o amor è fantasia
se l'amore è fantasia (la maschera del carnevale)
Eu me encontro ultimamente
mi ritrovo
ultimamente
Em pleno carnaval
nel pieno del carnevale
domenica 24 ottobre 2010
70
No, non me ne sono dimenticato. Pelè ha festaggiato ieri il suo 70 compleanno. Parliamo di quello che rimane, forse, il personaggio più conosciuto del Brasile. Uno che fuori dal Brasile ha giocato solo nei Cosmos di N.Y. Uno che oggi all'età delle medie sarebbe già la miniera d'oro di qualche club europeo.
Si conclude dicendo "era un altro calcio". A fine carriera gli si rimproverò perfino di essere troppo venale per i tanti abbinamenti a marchi commerciali. Pensare che questo oggi accade per gente che ha ancora tutto da dimostrare. Lui i suoi 1281 goal li ha comunque fatti. In tre dei cinque mondiali brasiliani c'era pure lui. E, ad ascoltarlo con Elis Regina, non canta nemmeno troppo male. Auguri Edson Arantes do Nascimento.
As borboletas
In ogni lingua la parola usata per definire le farfalle risulta un'espressione colorata e musicale: farfalla, butterfly, papillon, mariposa, ecc. La parola portoghese Borboleta non è da meno.
As Borboletas è il titolo di una breve composizione poetica di Vinicius De Moraes.
Riparto proprio da qui, dalle poesie e dalle canzoni per l’infanzia, per riprendere “il discorso” su Vinicius, per quel poco che queste paginette possono fare.
As Borboletas è un testo semplicissimo, una di quelle poesiole da imparare all’asilo per prendere confidenza con i nomi dei colori, bianco, azzurro, giallo e nero.
Vi propongo l’ascolto di questa versione musicata, a cui dobbiamo aggiungere la firma di Cid Campos, ed interpretata da Adriana Calcanhotto nel cd Adriana Partimpim 2. Ipnotica, affascinante e perfino vagamente inquietante, una versione "adulta" che mescola colori e una certa oscurità.
Riparto proprio da qui, dalle poesie e dalle canzoni per l’infanzia, per riprendere “il discorso” su Vinicius, per quel poco che queste paginette possono fare.
As Borboletas è un testo semplicissimo, una di quelle poesiole da imparare all’asilo per prendere confidenza con i nomi dei colori, bianco, azzurro, giallo e nero.
Vi propongo l’ascolto di questa versione musicata, a cui dobbiamo aggiungere la firma di Cid Campos, ed interpretata da Adriana Calcanhotto nel cd Adriana Partimpim 2. Ipnotica, affascinante e perfino vagamente inquietante, una versione "adulta" che mescola colori e una certa oscurità.
Brancas, azuis, amarelas e pretas
Brincam na luz as belas borboletas
Borboletas brancas São alegres e francas.
Borboletas azuis Gostam muito de luz.
As amarelinhas São tão bonitinhas!
E as pretas, então . . . Oh, que escuridão!
sabato 16 ottobre 2010
Ero tentato dal titolo "Il grande Fred"...
Fred Martins - Tempo Afora
(Composição: Fred Martins / Marcelo Diniz)
(Composição: Fred Martins / Marcelo Diniz)
Questo giovin signore sa scrivere canzoni: l’ha capito benissimo uno che se ne intende come Ney Matogrosso che, nei suoi ultimi dischi, ha più volte attinto dal canzoniere di Fred Martins.
Guanabara e Tempo Afora sono due album da prendere in considerazione. Oltretutto Fred sfoggia una bella faccia alla Simone Annicchiarico, non trovate anche voi?
Guanabara e Tempo Afora sono due album da prendere in considerazione. Oltretutto Fred sfoggia una bella faccia alla Simone Annicchiarico, non trovate anche voi?
Qui sotto Ney Matogrosso con Pedro Luis e A Parede registrano Tempo afora per il bellissimo Vagabundo (2004), album che consiglio "ad alto volume" per riscaldare questo anticipo di inverno.
martedì 12 ottobre 2010
Amico mio e di tutti voi (che class!)
Come dicevo in questo periodo mi è quasi impossibile scrivere qualcosa.
Ma oggi è la giornata dei bambini “O Dia da Criança” è come sempre mi piace ricordarlo. Sappiamo che ai bambini Vinicius ha dedicato delle bellissime poesie canzoni, che conosciamo anche nella versione italiana. In questo caso la canzone è di Bruno Lauzi, dall’album Johnny Bassotto, ma la dedica è pur sempre per Vinicius de Moraes.
venerdì 8 ottobre 2010
Mi dispiace moltissimo quando non trovo il tempo per postare.
Almeno una canzone. Senza un perché nè un niente.
Loro sono i Publica. L'album, del 2008, Como num filme sem um film.
Loro sono i Publica. L'album, del 2008, Como num filme sem um film.
sabato 25 settembre 2010
A proposito di case.
Il meccanismo di Glee è semplice, ma perfetto: quello che cantano i protagonisti, il testo della canzone, ha a che fare con quello che sta loro capitando e la cosa funziona piuttosto bene. Niente da dire, gli americani ci sanno fare: sanno inventare ottimi plot, svilupparli in sceneggiature impeccabili, sanno creare personaggi e sceglierne gli interpreti. E sanno scegliere le canzoni. Quello che potrebbe essere un talent alla “amici” diventa una perfetta fiction tv. Con una serie di cover davvero felici. Come nella 16 puntata (1^ serie) dal titolo “House”, incentrata su affetti e case, che ha come pezzo forte la cover di A house is not a home (Burt Bacharach) lanciata da Dionne Warwick e riproposta da un’infinita di altri interpreti (Sarah Vaughan tra le interpreti jazz) fino alla memorabile voce r&b di Luther Vandross. Buon weekend.
Luther Vandross
martedì 21 settembre 2010
Incredibile, mi hanno ascoltato (almeno in parte).
è vero, è scomparso il festivalbar, dall’Arena di Verona così come dalla piazza di Asiago dove si esibì, nel 1990, anche Mia Martini (proprio ieri, 20 settembre, il suo compleanno) in un pezzo di Enrico Ruggeri “Domani più su” (no occhiobuio, non si può, bisogna votarne una delle tre, piacciano o non piacciano).
E visto che ad X-Factor (ancora?) si cerca una nuova popstar italiana mi piacerebbe riascoltare Al mondo di Mia Martini, dall’album Sensi e Controsensi (1975).
Nevruz ed Elio, astutamente, hanno pescato dal repertorio italiano confrontandosi subito con due voci micadaridere come Mina (Se telefonando) e Demetrio Stratos (Pugni chiusi). Penso che qualche ragazza, prima di scomparire tutte dalla scena, avrebbe potuto beneficiare di un brano così. L’album che si apre con Al mondo si chiude con un po’ di brasile, visto che Volesse il Cielo (un vero e proprio lied, introdotta dalla strumentale Sensi) porta la firma di Sergio Bardotti e Vinicius De Moraes. In questo caso, però, senza l’x-factor di Mia Martini è meglio lasciar perdere (suggerisco a Tommassini di dimenticare per un attimo Madonna e ritrovare queste quattro sedie bianche)
Volesse il cielo (Sergio Bardotti - Vinicius De Moraes)
Mentre "mando in stampa" il post, mi giunge (non seguo le assegnazioni dei brani ma solo la puntata del martedì) la notizia che Nathalie canterà Piccolo Uomo (lasciate fare ad Elio) grandissima canzone non si discute, scelta un po' ovvia, ma ci sta.
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domenica 19 settembre 2010
Giudicate il giudice
Enrico Ruggeri, come capita a Chico Buarque, è un autore particolarmente ispirato dall’universo femminile. Ecco trovata l’affinità al mondo brasiliano, indispensabile per meritarsi una citazione nel blog. Fatta sta premessa veniamo al dunque.
In un commento ho chiesto ad occhiobuio quale potrebbe essere la prima canzone di Ruggeri che ascolteremo dalla voce dei concorrenti di X-Factor, e in effetti “Il mare d’inverno” che suggerisce è una buona candidata (cantata nella seconda edizione anche da Daniele Magro). Nella stessa edizione, ma in finalissima, The Bastard Sons Of Dioniso “portarono” Contessa. Propongo allora un piccolo sondaggio. Quale tra queste hit del Ruggeri in Lozza bianchi indichereste ai concorrenti di X-Factor? Cliccate in alto a destra per il vostro voto. Push the botton!
Polvere (‘83)
Nuovo swing (‘84)
Rien Ne Va Plus (‘86)
sabato 18 settembre 2010
Enrico Ruggeri Day (visto che piove, seguiranno altri post)
A inizio anni ’80, Diana Est (notevole somiglianza con Federica Pellegrini) cantava Tenax e Le Louvre, entrambe con testi di Enrico Ruggeri. In quest’ultima, prima di Una notte al Museo 2, Ruggeri immagina la fuga dei capolavori dai musei, l’arte che si afferma sulla civiltà del banale. Qui Diana Est è al Festivalbar (scomparso da un paio d’anni) con il suo classico e ancora attualissimo stile peplum, stivale al ginocchio e gran taglio di capelli.
venerdì 17 settembre 2010
X-Fafactor
Digitando X-Factor su youtube questo il primo (e unico) video che appare, in questo momento, nella colonna dei video sponsorizzati. Quando si parla di web-marketing...
Poi non dite che non vi avevo avvertito
Coerente con il motto "si può fare", Massimo Calearo è pronto a sostenere Berlusconi e perfino a fare il Ministro dello Sviluppo Economico. Come dicevo era già tutto previsto.
mercoledì 8 settembre 2010
“Siamo ufficialmente in Tilt”
L’ho sentita iersera nel finale di X-Factor. Penso la adotterò anche nel mio dizionario.
Anche se la migliore rimane “in confronto a voi, Albano e Romina sembrano i Clash”.
Post lungo, serve auto spaziosa.
In un post di qualche giorno fa, potete ascoltare la deliziosa “Cosa hai messo nel caffè”. La voce è quella di Lisa Ono, cantante nippo-brasileira che le cronache danno sei mesi in brasile e sei mesi in giappone: ambasciatrice della bossa nel paese del sol levante, Lisa Ono è una giramondo che ha suonato con un bel po’ di gente, da Jobim e LittleTony. L’autore del brano è Riccardo Del Turco, di cui tutti abbiamo cantacchiato luglio col bene che ti voglio. Nella logica del “un post tira l’altro”, da Riccardo torniamo al Brasile, precisamente a quel Adoniran Barbosa di cui si festeggiano i 100 anni dalla nascita. Proprio a Del Turco si deve, infatti, la versione italiana di un superclassico di Adoniran, quel “Trem das Onze” che tutti conosciamo come “Figlio unico”. Del Turco, o chi per lui, ha aggiunto quel coretto che suona così napoletano e che fa “pascalino du, pascalino du, pascalino du”, talmente indovinato da rimbalzare in molte versioni brasiliane (qualcuno sosterrà siano stati i Demônios da Garoa, che inciserò il brano nello stesso anno, il 1966, ma voglio pensare sia stato Del Turco).
Maria Gadu ha il merito di arrivare al nocciolo amaro di una canzone allegra, in grado di trascinare tutti nel coretto. Anche al piano di Bollani questo figlio unico, suono molto malinconico.
Come in altre occasioni propongo infine la versione da “concerto in automobile”, ambiente in cui la musica può ancora esprimere il suo livello più alto. Sarà perchè la mia formazione musicale viene dai viaggi con papà in Fiat 1500L, cantando “La mia canzone al vento” di Cherubini-Bixio, anno 1939. Qualcosa che per papà, classe 1918, doveva suonare molto pop.
Riccardo Del Turco, Canzonissima 1968
Riccardo Del Turco, Canzonissima 1968
Maria Gadu, dal vivo
Stefano Bollani, dal vivo
Versione per autoradio e passeggeri
martedì 7 settembre 2010
Let me hear your body talk
Ho trovato molto bella la versione party nello spot jaegermeister (Goldfrapp version).
Parlo di Physical, canzone manifesto degli anni ’80. Di anni, adesso, ne sono passati trenta e mi pare che il manifesto sia ancora appeso. Questa la versione di Glee, con la partecipazione straordinaria della over 60 Olivia Newton-John. Dopo l’abbandono di Grey’s Anatomy, Glee (che riparte il 15 settembre), Mad Man e Lie to Me, rimangono le serie tv nel mio personale palinsesto. Al Festival della Mente di Sarzana si è parlato anche della fiction come nuova forma di romanzo, tesi di cui si dibatte da tempo. Se recuperate il Corriere di domenica 5 settembre, ne parla Ida Bozzi nella pagina dei libri.
lunedì 6 settembre 2010
domenica 5 settembre 2010
Rigoletto non c'è. Ma c'è la cremeria.
Certo per incollare alle tv di 148 paesi 1 miliardo di persone ci vuole Messi o almeno Placido Domingo. Rigoletto a Mantova è un grande spettacolo, immagino un lavoraccio complicatissimo, con un esito televisivo direi perfettamente riuscito. Al di là dei tanti meriti resta il fatto che quello di Domingo è davvero un Rigoletto imbarazzante, oltre ogni comprensibile esigenza di marketing, con il risultato di snaturare totalmente uno dei più bei ruoli del teatro lirico. Un Rigoletto senza Rigoletto: un po’ come il goal di Cassano nella fantozziana diretta Rai.
"Discorso, discorso..."
Mi è capitato di vedere il nuovo TG di Mentana su la 7. Mi è capitato di sentire che oggi, in diretta dalle 18.30, il nuovo TG di Mentana seguirà “l’attesissimo” discorso di Fini dalla Festa di Mirabello. A parte l’idea di un partito che meno di un mese fa nemmeno esisteva e oggi è già in festa, buon per loro, posso dirvi che di quello che dirà oggi Fini, stando all’enfasi di Mentana qualcosa di definitivo per le nostre sorti patrie, non me ne frega assolutamente un cazzo? Concludo dicendo che a Luisella manca purtroppo l'inconsapevolezza dell’esser bella, da cui deriva il fascino assoluto. Altrimenti sarebbe perfetta. Buona domenica. (anche oggi l’ascolto proposto è assolutamente svicolato dal contenuto del post è arriva da “De Bem com a Vida”, album in cui Alberto Rosenblit, autore di diverse colonne sonore delle novelas di Rete Globo, duetta con un sacco di bella gente. Bello vederlo con Zelia Duncan mentre studiano la canzone “Beco das Garrafas” dedicata ad una delle strade dove è nato il genere e il mito della bossa nova).
venerdì 3 settembre 2010
F7
Quando non si ha niente di particolare da dire meglio ascoltarsi una canzone.
vitor ramil e marcos suzano_ a zero por hora
vitor ramil e marcos suzano_ a zero por hora
martedì 31 agosto 2010
Visi gialli, pastiglie blu.
L’art lo puoi fare in qualsiasi lingua, il copy nella tua.
Per questo, rispetto ai colleghi art, noi copy ci sentiamo per un verso più limitati, per un altro più al sicuro. “Mica verranno i copy cinesi a toglierci il lavoro”: questa la più scontata delle conclusioni. Che è diventata invece realtà, come potete leggere nell’annuncio qui sopra. Possiamo consolarci pensando che va ancora peggio ai "fluffer", stimati professionisti nel campo cinematografico, cui spettava il compito meccanico di scaldare gli attori dietro le quinte dei film porno, tristemente e pericolosamente sostituiti dalla chimica di una pastiglia.
lunedì 23 agosto 2010
Cosa mi passa per il gulliver...
The Washington Post March, sarà pure una simpatica marcetta patriottica, perfetta nel contesto di tanti film USA. Ora però, ad ascoltarla e riascoltarla negli spot di CheBanca! mi fa uno strano effetto. Riesco solo a pensare ad un gruppo di persone che, con la bombetta in testa o la maschera di qualche presidente (da Nixon al Berlusca, fate voi) entra in banca a riprendersi i soldi.
Solo i drughi sapevano scegliere colonne sonore così trascinanti.
Solo i drughi sapevano scegliere colonne sonore così trascinanti.
sabato 21 agosto 2010
Who's that knocking at my door?
Compro il giornale un giorno sì, l’altro no: sono diventato un lettore lento e per leggere ciò che mi interessa mi ci vogliono almeno un paio di giorni, quindi...
Sul Corriere di giovedì 19 agosto leggo che (pagina 9 “Berlusconi alla prova della verità” di Paola Di Caro), anche in vista di possibili elezioni, piace la proposta del ministro Brunetta di organizzare sul territorio un’Operazione verità che riguardi il governo, il premier e i suoi avversari, da portare avanti con tutti i mezzi possibili, internet, feste di partito, porta a porta. Leggo sul corriere.it (e penso sul giornale di oggi) che il Pd è pronto per arrivare porta a porta. Ho capito che, anche ‘sta volta, le elezioni le vince Bruno Vespa.
Sul Corriere di giovedì 19 agosto leggo che (pagina 9 “Berlusconi alla prova della verità” di Paola Di Caro), anche in vista di possibili elezioni, piace la proposta del ministro Brunetta di organizzare sul territorio un’Operazione verità che riguardi il governo, il premier e i suoi avversari, da portare avanti con tutti i mezzi possibili, internet, feste di partito, porta a porta. Leggo sul corriere.it (e penso sul giornale di oggi) che il Pd è pronto per arrivare porta a porta. Ho capito che, anche ‘sta volta, le elezioni le vince Bruno Vespa.
venerdì 20 agosto 2010
The magid pad (non quello a cui pensate subito)
Qui la memoria un po’ mi tradisce. Ma credo sia stato proprio con Florinda Bolkan che, da ragazzini, abbiamo sentito parlare per la prima volta di omosessualità femminile, tant’è che di tanti termini a noi noti per quella maschile, solo la parola lesbica definiva l’attrazione tra donna e donna. Una sola parola che suscitava emozioni e reazioni così diverse, dalla curiosità ad una sorta di paura, alla difficoltà di capire come funzionassero esattamente le cose. Un mistero, che Florinda Bolkan incarnava alla perfezione.
Di “Metti una sera a cena”, classico titolo che ti frulla in testa, non ho visto nulla, se non le scene recuperate su youtube, a partire ovviamente dal triangolo Bolkan- Musante-Capolicchio: scena in cui appare anche un must dei nostri (e non solo) giochi d’infanzia, quella Lavagna Magica presente anche in una scena di Toy Story. Scopro che ulteriore motivo di interesse per questo film sia il montaggio di Franco Arcalli (quante cose mi mancano). Conoscevo invece il brano dalla colonna sonora di Morricone annoverato nel genere bossanova. Mi metto alla ricerca del film e scusate se il post ha messo insieme di tutto, come certi cocktail fatti in casa!
Di “Metti una sera a cena”, classico titolo che ti frulla in testa, non ho visto nulla, se non le scene recuperate su youtube, a partire ovviamente dal triangolo Bolkan- Musante-Capolicchio: scena in cui appare anche un must dei nostri (e non solo) giochi d’infanzia, quella Lavagna Magica presente anche in una scena di Toy Story. Scopro che ulteriore motivo di interesse per questo film sia il montaggio di Franco Arcalli (quante cose mi mancano). Conoscevo invece il brano dalla colonna sonora di Morricone annoverato nel genere bossanova. Mi metto alla ricerca del film e scusate se il post ha messo insieme di tutto, come certi cocktail fatti in casa!
martedì 17 agosto 2010
Nebbie e lumache, ma finalmente è primavera!
Con il ferragosto ad anticipare il prossimo autunno, nebbie e lumache ad attraversarmi la strada, mi son trovato a pensare come, oltreoceano, l’inverno sarà tra poco cosa passata e sarà di nuovo primavera, la stagione degli innamorati.
“Vamos falar de amor. Somente de amor” così attacca Tim Maia nel brano scritto da Cassiano e Silvio Rochael, che qui sotto ascoltate nella versione del grande soulman brasiliano.
Quelli che allego sono invece un paio di video dei Pato Fu, relativi al loro ultimo disco Música de Brinquedo (2010)
Stesso spirito leggero dei precedenti album, ma con maniacale attenzione a ogni dettaglio sonoro; ancora una volta un disco suonato con i giocattoli dei figli e con l'indispensabile voce di Fernanda Takai. Quello che davvero mi piace del disco e dei relativi video è quanto gli adulti si divertano a fare i bambini e quanto i bambini si divertano a fare gli adulti, trovandosi tutti insieme in quel perfetto spazio da vivere e condividere (direi allora da condi-vivere) che è la musica.
Fa notizia, oltre che piacere, scoprire che la rivista Time include i Pato Fu tra le 10 miglior band (non USA) del mondo.
sabato 14 agosto 2010
Bloccati
Ferragosto a casa. Non è la prima volta, non si sta poi male, non vorrei però diventasse un’abitudine. Certo non fossi bloccato dalla schiena, se per casa non circolassero certi colpi di tosse, se fuori non ci fosse la nebbia, se non mi fossi costretto a leggere un libro che “fondamentalmente” mi annoia, se non avessi pagato una follia di imposte rifiuti... Fate conto che questa mattina mi sono comprato un piumino! In sottofondo l’ultimo disco di Nina Becker che poi sono due, come i colori scelti per il titolo, Azul e Vermelho. Ma per Ferragosto, mentre aspetto di mettere il cerotto sulla schiena e dormire sul fianco che non mi fa male (quello su cui dormivo una volta, quando il letto era orientato diversamente) scelgo qualcosa veramente speciale, che mi dispiace rischi di passare inascoltato in questo periodo di minori contatti. Il trio è davvero formidabile per la voce di Mel Tormé che avrei voluto come mio insegnante di canto, per il piano di George Shearing di cui mi sono sempre compiaciuto, per l’orchestra (ed il sax) di Gerry Mulligan. Classe, leggerezza, divertimento fanno di The Classic Concert Live, un vero classic, che diventa perfezione quando l’autore del brano è Tom Jobim (Wave + Agua de Beber).
Buon festa dell’Assunta, buon picnic e attenti a prendere l’ascensore se il palazzo si è svuotato.
Buon festa dell’Assunta, buon picnic e attenti a prendere l’ascensore se il palazzo si è svuotato.
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