Rita Lee - 60 anos
Rita Lee - Os Mutantes - "Banho de Lua" (1967)
Gli esordi, anno 1967, con gli "Os Mutantes" (il gruppo brasiliano amato da Kurt Cobain e David Byrne). Per di più si tratta di una cover di "Tintarella di luna".
Rita Lee - Os Mutantes - "Panis Et Circenses" (1969)
Sempre con gli "Os Mutantes", nel 1969, ai tempi del successo di "Tropicalia".
Rita Lee e Tutti Frutti - "Agora só falta você" (1975)
Da un gruppo che passa al progressive e non la vuole più, Rita vola verso altri successi.
Rita Lee e Tutti Frutti con Gilberto Gil - "Refavela" (1977)
Con Gilberto Gil nello show Refestança.
Rita Lee - "Mania de você" (1979).
A gente faz amor por telepatia. No chão, no mar, na lua, na melodia.
La gente fa l'amore per telepatia, sulla terra, nel mare, sulla luna, nella melodia.
Un pezzo dalla colonna sonora del mitico "Dancing Days".
Rita Lee - "Me Recuso" (Tour Flerte Fatal 1987)
Da questo show (qui al Maracanazinho) un pezzo lunghissimo, tutto basso, con tanto di citazione di Rita Pavone (nel finale). Questa è Rita Lee, ao vivo.
Rita Lee - "Lança perfume"
Certo è il compleanno di Rita Lee, ma è anche l'ultimo dell'anno. Ottimi motivi per invitarvi a ballare! Ciao e auguri a tutti. (ah... il Lança perfume è una sorta di eccitante a base di nitrito di amile inalato durante il Carnevale per sostenere l'euforia e lo sballo generale, proibito già dagli anni '60 per la sua pericolosità. Non so se la canzone faccia riferimento proprio a questo o ad un più innocuo vaporizzatore di profumo ... comunque sia oggi "no Brasil portar ou usar lança perfume é crime".)
lunedì 31 dicembre 2007
domenica 30 dicembre 2007
sabato 29 dicembre 2007
venerdì 28 dicembre 2007
29 dicembre 2001
Il 29 dicembre 2001 moriva Cassia Eller. Preparando il promesso post per i 60 anni di Rita Lee ho trovato questo splendido duetto ("Top Top", pezzo anni 70 degli Os Mutantes) che vede insieme le due cantanti, proprio nel 2001. Non resta che cliccare.
martedì 25 dicembre 2007
Salvate il bambinello (che ne dirà Blair al suo primo Natale festeggiato da cattolico?)
In effetti se anche Michela Brambilla è entrata tra i personaggi del presepe di San Gregorio Armeno è quanto mai opportuno l'intervento di un task force per portare in salvo il bambinello.
sabato 22 dicembre 2007
Chi è senza peccato...
Torno sulla telenovela “Sete Pecados” per un paio di curiosità.
L’idea degli autori è più o meno questa: ad ogni personaggio abbiniamo un peccato che ne caratterizzi il comportamento. Questo in sintesi lo schema da cui partono gli infiniti intrecci tipici di ogni telenovela. Tra i sette peccati disponibili poteva essere interessante conoscere gli interpreti abbinati alla gola o all’invidia. Chissà perchè ho pensato di controllare chi fosse abbinato alla lussuria. Il personaggio in questione è Carla, interpretato da Mel Lisboa, già sulla copertina di playboy Brasil nel 2004. Proprio da quel servizio arriva la foto che apre il post, non propriamente natalizia...
L’altra curiosità è che con i brani della colonna sonora sono stati confezionati 2 CD, uno con la raccolta dei pezzi brasiliani, l’altro con quelli internazionali.
Anche i pezzi (sia i successi internazionali che quelli brasiliani) sono abbinati ad un personaggio/peccato. Dedicata quindi a Mel Lisboa, l’esplicita “Luxùria” scritta e interpretata Isabella Taviani.
venerdì 21 dicembre 2007
Orquestra Imperial - Fita Amarela
Il programma TV da cui è tratto il video fa un po’ pomeriggio su Rai2. Ma il pezzo è un grande samba, del grandissimo Noel Rosa.
Loro sono l’Orquestra Imperial, miglior gruppo dell’anno nella valutazione dell’APCA. Di fatto “l’orchestra fantasma più famosa del Brasile” (come la definisce Giangiacomo Gandolfi su musibrasil.net) suona insieme da 5 anni, ma evidentemente ha sentito l’esigenza di lasciar traccia su disco solo di recente. Ogni elemento dell'Orquestra ha una sua fortunata carriera solista e, almeno finora, il piacere della dimensione live è bastato a tenere insieme un gruppo di ben 19 componenti. Tra loro la giovane cantante Nina Becker che (cito sempre Gandolfi)"in una line-up già ricchissima di crooner, sviluppa un glamour e una presenza scenica che la proiettano verso la celebrità”. E'proprio lei a cantare il brano che vi propongo. Tornando al disco, sinceramente non mi ha provocato particolari emozioni: probabilmente la dimensione del gruppo è proprio negli show dal vivo, nello stile delle vecchie orchestre da ballo e con lo spirito di una festa tra amici.
Vi lascio testo e traduzione della straordinaria “Fita Amarela” di Noel Rosa, capace di morire a 26 anni lasciando un segno definitivo nella storia del samba e più in generale della musica brasiliana. Utilizzato nella colonna sonora della novela "Eterna magia" (della solita TV Globo) questo samba ha ritrovato la popolarità che meritava a 75 anni dalla sua pubblicazione (1932). Diventato un successo nel Carnevale del 1933, per “Fita Amarela” Noel Rosa si è trovato ad affrontare anche un'accusa di plagio da parte del “collega” musicista Donga. Al di là di tutto comunque un samba quanto mai coinvolgente come ci mostra il nostro sconosciuto amico brasilano alla guida "do seu carro", usando il volante come pandeiro, indifferente alle proteste della morosa.
Fita amarela
(Noel Rosa)
Quero que o sol não visite o meu caixão
Spero che il sole non faccia visita alla mia bara
Para a minha pobre alma não morrer de insolação
Non vorrei che la mia povera anima morisse di insolazione
Quando eu morrer Quando morirò
não quero choro nem vela non voglio pianti nè candele
Quero uma fita amarela voglio un nastro giallo
gravada com o nome dela con inciso il nome di lei
Se existe alma, se c’è un’anima
se há outra encarnação se c’è un’altro modo di tornare in vita
Eu queria que a mulata vorrei che la ragazza mulatta
sapateasse no meu caixão danzasse sulla mia cassa
Não quero flores, nem coroa de espinho non voglio fiori nè corone di spine
Só quero choro de flauta, violão e cavaquinho
ma solo uno “choro” con flauto, chitarra e cavaquinho
Estou contente consolado por saber sono contento, consolato di sapere
Que as morenas tão formosas che anche le brunette così attraenti
a terra um dia vai comer la terrà un giorno si mangierà
Não tenho herdeiros, non ho eredi
não possuo um só vintém non possiedo una lira
Eu vivi devendo a todos ho sempre vissuto in debito con tutti
mas não paguei nada a ninguém ma non ho pagato mai nessuno
Meus inimigos que hoje falam mal de mim i miei nemici che oggi parlano male di me
Vão dizer que nunca viram uma pessoa tão boa assim diranno che non si è mai vista una persona così buona
Loro sono l’Orquestra Imperial, miglior gruppo dell’anno nella valutazione dell’APCA. Di fatto “l’orchestra fantasma più famosa del Brasile” (come la definisce Giangiacomo Gandolfi su musibrasil.net) suona insieme da 5 anni, ma evidentemente ha sentito l’esigenza di lasciar traccia su disco solo di recente. Ogni elemento dell'Orquestra ha una sua fortunata carriera solista e, almeno finora, il piacere della dimensione live è bastato a tenere insieme un gruppo di ben 19 componenti. Tra loro la giovane cantante Nina Becker che (cito sempre Gandolfi)"in una line-up già ricchissima di crooner, sviluppa un glamour e una presenza scenica che la proiettano verso la celebrità”. E'proprio lei a cantare il brano che vi propongo. Tornando al disco, sinceramente non mi ha provocato particolari emozioni: probabilmente la dimensione del gruppo è proprio negli show dal vivo, nello stile delle vecchie orchestre da ballo e con lo spirito di una festa tra amici.
Vi lascio testo e traduzione della straordinaria “Fita Amarela” di Noel Rosa, capace di morire a 26 anni lasciando un segno definitivo nella storia del samba e più in generale della musica brasiliana. Utilizzato nella colonna sonora della novela "Eterna magia" (della solita TV Globo) questo samba ha ritrovato la popolarità che meritava a 75 anni dalla sua pubblicazione (1932). Diventato un successo nel Carnevale del 1933, per “Fita Amarela” Noel Rosa si è trovato ad affrontare anche un'accusa di plagio da parte del “collega” musicista Donga. Al di là di tutto comunque un samba quanto mai coinvolgente come ci mostra il nostro sconosciuto amico brasilano alla guida "do seu carro", usando il volante come pandeiro, indifferente alle proteste della morosa.
Fita amarela
(Noel Rosa)
Quero que o sol não visite o meu caixão
Spero che il sole non faccia visita alla mia bara
Para a minha pobre alma não morrer de insolação
Non vorrei che la mia povera anima morisse di insolazione
Quando eu morrer Quando morirò
não quero choro nem vela non voglio pianti nè candele
Quero uma fita amarela voglio un nastro giallo
gravada com o nome dela con inciso il nome di lei
Se existe alma, se c’è un’anima
se há outra encarnação se c’è un’altro modo di tornare in vita
Eu queria que a mulata vorrei che la ragazza mulatta
sapateasse no meu caixão danzasse sulla mia cassa
Não quero flores, nem coroa de espinho non voglio fiori nè corone di spine
Só quero choro de flauta, violão e cavaquinho
ma solo uno “choro” con flauto, chitarra e cavaquinho
Estou contente consolado por saber sono contento, consolato di sapere
Que as morenas tão formosas che anche le brunette così attraenti
a terra um dia vai comer la terrà un giorno si mangierà
Não tenho herdeiros, non ho eredi
não possuo um só vintém non possiedo una lira
Eu vivi devendo a todos ho sempre vissuto in debito con tutti
mas não paguei nada a ninguém ma non ho pagato mai nessuno
Meus inimigos que hoje falam mal de mim i miei nemici che oggi parlano male di me
Vão dizer que nunca viram uma pessoa tão boa assim diranno che non si è mai vista una persona così buona
giovedì 20 dicembre 2007
Rita Lee. A grande estrela do rock brasileiro.
Os Melhores da APCA
Non chiedetemi cosa sia o come funzioni l’APCA.
Il nome è l’acronimo di Associação Paulista dos Críticos de Artes, anche se da noi potrebbe sembrare il servizio dei trasporti urbani. I 3 critici musicali di questa associazione hanno espresso le loro preferenze nella categoria "Musica Popular". Ecco, secondo loro, i migliori del 2007 nelle 7 categorie considerate.
Miglior disco: “Onde Brilhem os Olhos Seus” di Fernanda Takai
Miglior cantante F: Roberta Sá
Miglior cantante U: Paulinho da Viola
Miglior gruppo: Orquestra Imperial
Rivelazione “feminina”: Marina de La Riva
Rivelazione “masculina”: Edu Krieger
Gruppo rivelazione: Fino Coletivo
Comincio dalla fine, d’impulso il giudizio che mi convince di più.
Da una fusione successiva di più “bande”, stile fusione bancaria, si arriva alla riunione di 7 diversi musicisti e autori provenienti più o meno dalle aree di Rio e di Alagoas, quest’ultimo Stato del nord est del paese. Già questo è un primo indice delle sonorità che ne possono uscire. L’idea di una “mistura musical” con una sua identità, originalità e riconoscibilità sembra andar forte in Brasile, soprattutto se condità con buone dosi di stravaganza e allegria. Niente di particolarmente nuovo, ma per quello che ho sentito, si lasciano comunque ascoltare. Tutto quelo che c’è da sapere sulla banda è nel loro sito. Qualcuno avesse deciso di passare le vacanze di natale in Brasile il 27 suonano al Cinemathèque a Rio, come hanno fatto tutti i giovedì di questo mese.
Il titolo del pezzo "Tarja preta" dovrebbe far riferimento a quelle targhette nere che si usano per la censura ...
martedì 18 dicembre 2007
Dove si parla di Priscilla e Zèlia, estate, capelli corti, peccati capitali, carne e ossa...
Ce ne sarebbero di cose da dire, per riempire il silenzio di questi lunghi 12 giorni senza post. Tra un po’ ci saranno pure le feste di Natale e in prospettiva altri giorni lontano da ogni tastiera. Cercherò di essere breve e dire quello che c’era da dire.
Parto leggero. Non per dire, ma là sta per iniziare l’estate. Sembrerà banale, ma le ragazze brasiliane hanno il problema di come tagliarsi i capelli. Per il 2008 potrebbe farsi strada la tendenza a un taglio più corto. Almeno fino alle spalle. Sul modello di Priscilla Fantin, vista anche da noi su Rete4 in Terra Nostra 2, voce di Sally nel doppiaggio brasiliano di Cars (Carros), oggi su Globo con la nuova telenovela “Sete pecados”.
Dalla sigla del programma (un po’ nello stile delle serie USA, sulle note di "Carne e Osso" cantata da Zélia Duncan, qui proposta in versione live con il co-autore Paulinho Moska) dopo i nomi dei 7 nani, scopriamo i nomi dei 7 peccati capitali in portoghese. Almeno sapremo cosa confessare.
(ah... il motivo di questo post era bilanciare 12 giorni di faccione di Sergio Corbucci con un visetto più delicato e un make up più curato).
giovedì 6 dicembre 2007
“Il giorno più corto”, ma il cast più lungo che ci sia.
Giusto un anno fa, il primo post parlava di Bisio e di film natalizi. Riparto da qui è dall’ormai imminente “Natale in Crociera”. Impressionante la sfilza dei marchi che sponsorizzano il film. La formula poi è sempre quella: un cast di attori principali (quest’anno 6) e un nutrito numero di volti noti della tv e della pubblicità.
Eppure tutto questo è niente in confronto a quanto riuscì a Sergio Corbucci che ne “Il giorno più corto”, parodia del colossal “Il giorno più lungo”, mise insieme UN CENTINAIO DI ATTORI molti dei quali presenti solo per lo spazio di una battuta. E non parlo di vip da bagaglino o isola dei famosi, ma personaggi che hanno fatto del gran cinema, del gran teatro e della gran tv. Scorrete la lista è divertitevi a scoprire quanti ne conoscete. Ecco l’elenco su IMDB, in fondo al cast schiacciate "more" per vederli tutti!
Bella coincidenza: scegliendo la foto di Corbucci, scopro che è nato il 6 dicembre 1927, quindi avrebbe oggi compiuto 80 anni. Vedo inoltre che Sky Cinema Classic lo ricorda con 3 suoi film (purtroppo non questo che sarei curioso di vedere)
mercoledì 5 dicembre 2007
Faça o Quiz
Il fatto che il CT della nazionale verde oro porti il nome di uno dei sette nani, Dunga, mi ha fatto scattare l’istinto del quizzone. Sapreste trovare l’esatta corrispondenza tra i nomi brasiliani dei sette nani e quelli italiani? Per il premio in palio ci sto pensando. Se vi va, provate a rispondere.
I sette italiani (in ordine alfabetico)
Brontolo, Cucciolo, Dotto, Eolo, Gongolo, Mammolo, Pisolo
I sette brasiliani (in ordine alfabetico, non vi sembra suonino comunque come una formazione calcistica?)
Atchim, Dengoso, Dunga, Feliz, Mestre, Soneca, Zangado
martedì 4 dicembre 2007
Seu blog é abençoado por Deus?
Kakà ha vinto il pallone d'oro. E dice che è stato per volontà di Dio.
Si scopre un mega giacimento di petrolio al largo del litorale di Sao Paulo (il che è un bel colpo di culo) e il presidente Lula se ne esce con il detto popolare "Deus é brasileiro", Dio é brasiliano. Insomma Dio ha un'occhio di riguardo per il Brasile
"Ô Brasil do meu amor, Terra de Nosso Senhor" come dice Ary Barroso (Aquarela do Brasil, 1939) "Abençoado por Deus" come dice Jorge Ben (Pais Tropical 1969). E il vostro blog, come chiede il titolo, è benedetto da Dio? Per saperlo, per conoscere il grado di bontà o diabolicità del vostro sito, esiste un metodo infallibile "The Gematriculator" basato su certi fattori numerici. Calcolatevi di conseguenza.
Il testo che avete appena letto è stato sottoposto al test ed è risultato 29% evil, 71% good (lo stesso identico risultato che ottengo inserendo il testo di Sympathy for the Devil: vorra dire qualche cosa?)
giovedì 22 novembre 2007
“Patriottismo Dolce”
Ne parlano tutti talmente male (“irrilevante sul piano ideale, mal strutturato e minoritario sul piano grafico”) che comincia quasi a piacermi. È il nuovo logo del PD di cui trovate qui un PDF con tante possibili applicazioni.
Ieri, ospite a Caterpillar, Oliviero Toscani l’ha definito l’insegna di un “parcheggio verde”, un simbolo che dovendo accontentare tutti non piacerà a nessuno.
“Mediocre” è il commento più diffuso. Certamente è “rettangolare” come il simbolo di Forza Italia: loghi che sembran fatti apposti per la forma degli schermi TV.
Un logo ripulito da ogni simbologia ideologica, aggrappato ormai al solo tricolore.
L’ha fatto un ragazzo di 25 anni, tal Nicola Storto. I più maligni dicono che nel PD ai giovani faranno fare solo i disegnini.
mercoledì 21 novembre 2007
Lo sapevate?
Vabbè ormai è un po' tardi e la giornata giunge al suo termine. Mi limiterò allora a non cantarvi la serenata. Goodnight!
martedì 20 novembre 2007
Cordel do Fogo Encantado
L’amico Leandro mi segnala (in verità da qualche tempo) questo gruppo. Vengono dallo stesso stato di Juninho Pernambucano, famoso per le sue punizioni, e sono a loro modo dei fuoriclasse.
Vengono dal Pernambuco come altri grandi della musica brasiliana da Luis Gonzaga e Jackson Pandeiro a Chico Science&Naçao Zumbi e Lenine. Ecco la musica e la poesia dei Cordel do Fogo Encantado.
A volte mi è capitato di pensare che, se dovessi vendere qualcosa al semaforo, potrei vendere poesie. Non rime copiate, ma versi originali, scritti su fogli di carta e venduti in copia unica.
Scopro che versetti stampati sotto forma di piccoli quaderni (folhetos) sono venduti anche in Brasile, appesi ad una corda (cordel) ed esposti a possibili acquirenti. Da questa tradizione nasce quel particolare mix di musica e teatro proposto dai Cordel do Fogo Encantado. Se ne parla in questo articolo di Ana Claudia Mafra di cui riporto qui sotto un piccolo estratto (trad. di Raffaele Bella)
Partendo dagli elementi che caratterizzano la “literatura de cordel”, lo stato del Pernambuco sta rivelando al Brasile, e ora anche al mondo, la poesia musicale del Cordel do Fogo Encantado, gruppo composto da giovani musicisti di un piccolo centro, Arco Verde, situato all’interno dello stato e porta d’ingresso del sertão nordestino.
Il nome Cordel de Fogo Encantado sintetizza validamente la genesi e la proposta di una generazione di giovani musicisti che hanno scelto la bandiera della cultura popolare nordestina. “Cordel” è dunque un riferimento alle forme popolari di composizione scritta, l’influenza della quale contrassegna sia la forma sia il contenuto dei testi letterari e poetici utilizzati dalla band. Il “Fogo” (fuoco) simbolizza la presenza della natura in quanto tematica poetica, ritmica e teatrale, ma di una natura di proporzioni gigantesche e paurose, una natura a cui l’uomo è subordinato. “Encantado” esprime infine l’incantamento, altro elemento culturale ricorrente nelle manifestazioni popolari ...
Il Cordel de Fogo è una delle punte di un movimento culturale denominato “calango” ... il calango è una piccola lucertola che vive nelle zone più aride del sertão e simbolizza l’adattamento dell’essere vivente a un ambiente avverso. Come il calango, l’uomo sertanejo apprende ben presto come si fa a sopravvivere in un clima arido, con scarsità d’acqua, mancanza di cibo, dimenticato da Dio e dagli uomini del potere ...
Insomma si parte da un profonda tradizione poetica e da precisi ritmi regionali, per realizzare un progetto poetico, musicale, culturale, quanto intrigante quanto innovativo. Certamente sfuggiranno a noi “ascoltatori italiani occasionali” i tanti riferimenti ai simboli culturali del popolo del sertão, ai poeti e personaggi di quella terra. Ma alla fine, come vedrete nel video, ritmi ed energia poetica del gruppo sanno arrivare in modo diretto anche alle nostre latitudini.
Discografia
(2001) - Cordel do Fogo Encantado
(2002) - O Palhaço do Circo Sem Futuro
(2006) - Transfiguração
Vengono dal Pernambuco come altri grandi della musica brasiliana da Luis Gonzaga e Jackson Pandeiro a Chico Science&Naçao Zumbi e Lenine. Ecco la musica e la poesia dei Cordel do Fogo Encantado.
A volte mi è capitato di pensare che, se dovessi vendere qualcosa al semaforo, potrei vendere poesie. Non rime copiate, ma versi originali, scritti su fogli di carta e venduti in copia unica.
Scopro che versetti stampati sotto forma di piccoli quaderni (folhetos) sono venduti anche in Brasile, appesi ad una corda (cordel) ed esposti a possibili acquirenti. Da questa tradizione nasce quel particolare mix di musica e teatro proposto dai Cordel do Fogo Encantado. Se ne parla in questo articolo di Ana Claudia Mafra di cui riporto qui sotto un piccolo estratto (trad. di Raffaele Bella)
Partendo dagli elementi che caratterizzano la “literatura de cordel”, lo stato del Pernambuco sta rivelando al Brasile, e ora anche al mondo, la poesia musicale del Cordel do Fogo Encantado, gruppo composto da giovani musicisti di un piccolo centro, Arco Verde, situato all’interno dello stato e porta d’ingresso del sertão nordestino.
Il nome Cordel de Fogo Encantado sintetizza validamente la genesi e la proposta di una generazione di giovani musicisti che hanno scelto la bandiera della cultura popolare nordestina. “Cordel” è dunque un riferimento alle forme popolari di composizione scritta, l’influenza della quale contrassegna sia la forma sia il contenuto dei testi letterari e poetici utilizzati dalla band. Il “Fogo” (fuoco) simbolizza la presenza della natura in quanto tematica poetica, ritmica e teatrale, ma di una natura di proporzioni gigantesche e paurose, una natura a cui l’uomo è subordinato. “Encantado” esprime infine l’incantamento, altro elemento culturale ricorrente nelle manifestazioni popolari ...
Il Cordel de Fogo è una delle punte di un movimento culturale denominato “calango” ... il calango è una piccola lucertola che vive nelle zone più aride del sertão e simbolizza l’adattamento dell’essere vivente a un ambiente avverso. Come il calango, l’uomo sertanejo apprende ben presto come si fa a sopravvivere in un clima arido, con scarsità d’acqua, mancanza di cibo, dimenticato da Dio e dagli uomini del potere ...
Insomma si parte da un profonda tradizione poetica e da precisi ritmi regionali, per realizzare un progetto poetico, musicale, culturale, quanto intrigante quanto innovativo. Certamente sfuggiranno a noi “ascoltatori italiani occasionali” i tanti riferimenti ai simboli culturali del popolo del sertão, ai poeti e personaggi di quella terra. Ma alla fine, come vedrete nel video, ritmi ed energia poetica del gruppo sanno arrivare in modo diretto anche alle nostre latitudini.
Discografia
(2001) - Cordel do Fogo Encantado
(2002) - O Palhaço do Circo Sem Futuro
(2006) - Transfiguração
venerdì 16 novembre 2007
A vedere 'ste cose vado in tilt
Se oggi esce Super Mario Galaxy (da profano, non ricorda un po’ Monkey Ball? sarà certamente tra i regali di Natale per chi crede ancora a babbo natale), domani sabato 17 novembre, dalle 15 alle 20.30, apre vecchiflipper.
Si tratta di una raccolta privata di flipper storici che un collezionista apre al pubblico una volta al mese, per condividere con altri la sua passione. Non ci si va solo per vedere, ma proprio per giocare, tutto gratis, rinfresco compreso. Si tratta solo di comunicare la propria presenza via mail, ed aspettare la risposta con l’indirizzo esatto del posto che si trova comunque a Milano, zona Farini. Suoni e grafiche dei vecchi giochi elettromagnetici (da quel che si vede non ci sono solo flipper) conservano qualcosa di speciale anche in tempi di WII. Pensate poi in un freddo e terso pomeriggio di dicembre, dopo la fine delle lezioni. Sarebbe da prendere ed andarci subito...
mercoledì 14 novembre 2007
Ho tanto amato la tv da arrivare ad ucciderla
Sarà per il post precedente, ma oggi mi vengono in mente episodi legati alle mie vecchie tv di famiglia.
La mia prima tv. Credo fosse una Westinghouse. Aveva un bottone, di fianco allo schermo, per cambiare dal primo al secondo canale. Quando una sera l’annunciatrice presentò a sorpresa un programma di mio altissimo gradimento arrivai ad abbracciarla, sollevandola dal carrello. Non riuscii a reggerne il peso. Mi scivolò dalle braccia. Cadde a terra, esplodendo.
La televisione di mia nonna aveva il trasformatore. Una scatola che stava sotto il carrello, per terra, con una levetta da spostare per far passare la corrente. Bisognava aspettare che il trasformatore si riscaldasse, prima di accendere la tv. In caso di temporale, inoltre, la prima cosa da fare era spegnere il trasformatore. Sul fianco della tv c’erano due manopole che servivano per la sintonia dei canali. Se non ricordo male una manopola riportava i numeri, l’altra le lettere dell’alfabeto. Ero particolarmente attratto da quest’ultima, specie quando si cercavano canali (che poi eran sempre quelli) alle lettere H e G.
Passando a fatti più recenti, ricordo quando la rai si invento il segnale per avvertire che sull’altro canale stava per comunciare un nuovo programma. Tipo eri sul primo e compariva un triangolino per avvisarti che sul secondo stava per cominciare qualcos’altro. Poi, ancor più di recente, ricordate sui quotidiani i codici abbinati a ciascun programma? Digitati sul video registratore servivano per far partire la registrazione esattamente all’inizio del programma. Non so e non ricordo se sta cosa abbia mai funzionato. Tra l’altro, come capita a tutti gli anziani, ormai ricordo meglio le cose che mi sono capitate più in là nel tempo, che le cose più recenti. Non ricordo cosa ho visto ieri sera in tv, certamente nulla da abbracciare.
martedì 13 novembre 2007
Senza tante scuse
Delle TV satellitari ho sempre apprezzato due cose
La prima, la puntualità nell’inizio dei programmi, che ne facilita la visione/registrazione. La seconda i titoli di coda dei film, mandati per intero, senza tagliare un secondo. Ieri sera la sigla di chiusura della fiction su Rino Gaetano è stata, come capita sempre, tagliata di netto. I titoli di coda sono parte integrante di un film, anche di una fiction tv: peccato aver ascoltato “ma il cielo è sempre più blu” solo per pochi secondi. Un pezzo che, oltretutto, stava lì a dare un senso conclusivo a 3 ore e passa di tv. Incombeva un billboard per pubblicizzare cibo per gatti. Incombeva il solito Vespa. E per recuperare tempo alla programmazione mai che si pensi di tagliare qualche secondo alle snervanti aperture dei pacchi. Non lo dico perché sia un fan di Rino Gaetano: succede più o meno con qualsiasi fiction o film. Eppure nei titoli di coda stanno spesso informazioni importanti come brani/interpreti della colonna sonora o i nomi dei doppiatori e, perchè no, il nome della ditta che fornisce le calzature: Calzature Pompei. Oggi sì e no che si arrivi al nome degli attori non protagonisti, gente che pure si porta a casa degli oscar. Eppure, anche in rai, non sempre è andata così ….
sabato 10 novembre 2007
A letto dopo la sigla
C'è stato un periodo in cui seguivo le serie tv per più stagioni.
Poi mi sono convinto che due potessero bastare.
Infine non ho trovato ragioni sufficienti, o forse tempo, per seguirne più di una.
Adesso mi fermo alle sigle e poi mi faccio un bel sonno sul divano.
Comunque in una sigla ben fatta c'è già tutto quello che c'è da vedere.
Come in questa di Dexter (il serial killer di serial killers) un'allarmante rilettura della normale routine quotidiana.
Poi mi sono convinto che due potessero bastare.
Infine non ho trovato ragioni sufficienti, o forse tempo, per seguirne più di una.
Adesso mi fermo alle sigle e poi mi faccio un bel sonno sul divano.
Comunque in una sigla ben fatta c'è già tutto quello che c'è da vedere.
Come in questa di Dexter (il serial killer di serial killers) un'allarmante rilettura della normale routine quotidiana.
venerdì 9 novembre 2007
1. Novos Baianos - Acabou Chorare (1972 • Som Livre)
Non deve sorprendere che siano i Novos Baianos i vincitori di una classifica sui migliori album della musica brasiliana realizzata nel 2007. Lungi da essere definitive, classifiche come questa sono più lo specchio dei tempi in cui sono state stilate che una valutazione ultima sull’importanza artistica dell’opera in questione. E, di fatto, nulla è più in sintonia con il modus operandi della generazione degli anni 2000 (o, quanto meno con il loro processo creatico della sua componente più interessante) della filosofia collettiva, hippie e senza gerarchie da sempre proposta dai Novos Baianos. È in questo stesso modo che compongono oggi gruppi come Orquestra Imperial, o +2, o Instituto, o Tribalistas.
C’è inoltre una relazione diretta tra il gruppo di Moraes, Baby, Pepeu, Boca, Galvão, Dadi, Jorginho, Baixinho e Bolacha ed il trionfale ritorno del samba al centro dell’interesse estetico di quasi tutti gli interpreti di questa ultima decade: Vanessa da Mata, Céu, Roberta Sá, Mariana Aydar ... tutte arrivate sulla scena musicale con un terreno – un tempo fertile solo per il rock – ed oggi già pronto per il samba. E molto di tutto ciò si deve, senza ombra di dubbio, alla rilettura intrapresa da Marisa Monte, quanto meno dal 1996 (“A Menina Dança", pezzo da Acabou Chorare, fu inserita dalla cantante carioca nel disco Barulhinho Bom).
Acabou Chorare nasce dal impatto generato a seguito dell’incontro tra il gruppo e João Gilberto (e sbaglia chi pensa che l’influenza musicale sia stata in un solo senso. Basta ascoltare il disco João Gilberto, 1973, al 47º posto di questa stessa classifica, pre scoprire che si tratta dell’altro lato della medaglia.).
Dopo un primo disco semi-tropicalista, vagamente psichedelico e sostanzialmente rock registrato a São Paulo (É Ferro na Boneca, 1970), il gruppo fa le valigie e si trasferisce a Rio de Janeiro. Luiz Galvão, paroliere dei Novos Baianos, conosceva il padre della bossa nova fin dall’adolescência a Juazeiro e riprese il contatto non appena mise piede nella “Cidade Maravilhosa”. Per qualche motivo inspiegabile, João si identifico con questa compagnia di hippies e cominiciò subito a frequentare “l’alloggio” in cui avevano preso dimora. Presentò così al gruppo un samba che sarebbe diventato il pezzo chiave della trasformazione sonora che avvene nel 1972. “Brasil Pandeiro" fu composto negli anni 40 da Assis Valente per Carmen Miranda, e fece quasi tanto successo allora quanto ne avrebbe fatto poco più di trent’anni dopo. Il vecchio samba portava un messaggio profondo: “Guardate dentro voi stessi” fu quello che João Gilberto disse al gruppo.
Il brano che dà titolo all’intero album ha invece come fonte di ispirazione una storia che João racconta a Galvão al telefono e che divenne poi famosa. Quando ancora era una bambina, sua figlia Bebel, era solita parlare una lingua ibrida, mescolando il portoghese della sua terra natale con lo spagnolo imparato durante il periodo passato in Messico con i genitori. Figlia unica, Bebel era ricoperta di ogni sorta d’attenzioni. Dopo uno scivolone, vedendo che tutta la famiglia accorrreva per vedere se si era fatta male, la bambina se ne usci con questa frase: “Acabou chorare!" (“terminò di piangere”). La canzone divenne una delle più trasmesse nelle radio di tutto il Brasile per più di 30 settimane consecutive.
Ma il maggior successo del disco fu “Preta Pretinha", musica di Moraes Moreira scritta sui versi che Galvão aveve scritto per una ragazza di Niterói (forse Baby Consuelo? nota del blogger).
La considerazione nei confronti del disco è cresciuta nel corso del tempo. Dopo 35 anni brani come “Mistério do Planeta", “A Menina Dança", “Tinindo Trincando" e “Besta É Tu" sono in splendida forma e hanno certamente contribuito a portare Acabou Chorare a raggiungere per la prima volta il vertice della classifica dedicata ai migliori dischi brasiliani di tutti i tempi.
Marcus Preto (Rolling Stone Brasil)
Novos Baianos - Mistério do Planeta
vocal: Paulinho Boca de Cantor
violão: Moraes Moreira
guitarra: Pepeu Gomes
baixo: Dadi
batera: Jorginho Gomes.
De fora: Baby Consuelo, Baixinho, Bola e Charli.
Preta Pretinha - Novos Baianos
mercoledì 7 novembre 2007
Os 100 maiores discos da música brasileira
“La questione su quali siano i grandi dischi della musica brasiliana è un argomento in continua evoluzione, più di quanto si possa pensare. È noto che la prospettiva di valutazione cambia nel tempo, ma è altrettanto ovvio che esistono parametri “assoluti” che è impossibile ignorare.
In una votazione senza precedenti nella stampa nazionale, Rolling Stone Brasil ha convocato specialisti, produttori e giornalisti per eleggere i migliori dischi della nostra musica di tutti i tempi. Ad ognuno dei 60 giurati è stato chiesto di scegliere 20 dischi senza ordine di preferenza.
I criteri utilizzati includono il valore artistico intrinseco e l’importanza storica del disco. Sommando i 1200 voti così raccolti ecco la lista dei 100 dischi essenziali per il Brasile ... “
Ecco come Rolling Stone Brasil presenta la sua classifica dei 100 dischi che fanno la storia della musica brasiliana. Che ne pensa coscienzasporca? Beh ad esempio che non mi aspettavo i Novos Baianos al primo posto, che sono molto contento per la 5 posizione di Secos e Molhados, che fra i 100 dischi alcuni artisti si ripetono più volte mentre altri, meritori comunque di una citazione, non si vedono proprio. 4 dischi degli Os Mutantes su 100 mi sembrano un po’ troppi (con tutto il mio rispetto per Rita Lee e con tutto che siano stati tra i gruppi brasiliani preferiti da Kurt Cobain oltre che da David Byrne) e sono certamente il risultato della loro recente reunion.
Ma questo è probabilmente il frutto del meccanismo scelto dalla rivista per redarre la classifica. Ai primi dieci di questa lista RS Brasil ha dedicato una particolare recensione. Un po’ alla volta coscienzasporca vedrà di farne una, speriamo accettabile, traduzione.
01. Acabou Chorare (Novos Baianos, 1972)
02. Tropicália ou Panis et Circencis (Vários, 1968)
03. Construção (Chico Buarque, 1971)
04. Chega de Saudade (João Gilberto, 1959)
05. Secos e Molhados (Secos e Molhados, 1973)
06. A Tábua de Esmeralda (Jorge Ben, 1972)
07. Clube da Esquina (Milton Nascimento Lô Borges, 1972)
08. Cartola (Cartola, 1976)
09. Os Mutantes (Os Mutantes, 1968)
10. Transa (Caetano Veloso, 1972)
11. Elis Tom (Elis Regina e Antônio Carlos Jobim, 1974)
12. Krig-Ha Bandolo (Raul Seixas, 1973)
13. Da Lama ao Caos (Chico Science Nação Zumbi, 1994)
14. Sobrevivendo no Inferno (Racionais MC’s, 1998)
15. Samba Esquema Novo (Jorge Ben, 1963)
16. Fruto Proibido (Rita Lee, 1975)
17. Racional Volume 1 (Tim Maia, 1975)
18. Afrociberdelia (Chico Science Nação Zumbi, 1996)
19. Cabeça Dinossauro (Titãs, 1986)
20. Fa-Tal - Gal a Todo Vapor (Gal Costa, 1971)
21. Dois (Legião Urbana, 1986)
22. A Divina Comédia ou Ando Meio Desligado (Os Mutantes, 1970)
23. Coisas (Moacir Santos, 1965)
24. Roberto Carlos em Ritmo de Aventura (Roberto Carlos, 1967)
25. Tim Maia (Tim Maia, 1970)
26. Expresso 2222 (Gilberto Gil, 1972)
27. Nós vamos Invadir Sua Praia (Ultraje a Rigor, 1985)
28. Roberto Carlos (Roberto Carlos, 1971)
29. Os Afro-Sambas (Baden Powell, Quarteto em Cy e Vinícius de Moraes, 1966)
30. A Dança da Solidão (Paulinho da Viola, 1972)
31. Carlos, Erasmo (Erasmo Carlos, 1970)
32. Pérola Negra (Luis Melodia, 1973)
33. Caymmi e Seu Violão (Dorival Caymmi, 1959)
34. Loki? (Arnaldo Baptista, 1974)
35. Estudando o Samba (Tom Zé, 1976)
36. Falso Brilhante (Elis Regina, 1976)
37. Caetano Veloso (Caetano Veloso, 1968)
38. Maria Fumaça (Banda Black Rio, 1977)
39. Selvagem? (Os Paralamas do Sucesso, 1986)
40. Legião Urbana (Legião Urbana, 1985)
41. Meus Caros Amigos (Chico Buarque, 1976)
42. O Bloco do Eu Sozinho (Los Hermanos, 2001)
43. Refazenda (Gilberto Gil, 1975)
44. Mutantes (Os Mutantes, 1969)
45. Raimundos (Raimundos, 1994)
46. Chaos A.D. (Sepultura, 1993)
47. João Gilberto (João Gilberto, 1973)
48. As Aventuras da Blitz (Blitz, 1982)
49. Racional Volume 2 (Tim Maia, 1976)
50. Revolver (Walter Franco, 1975)
51. Clara Crocodilo (Arrigo Barnabé, 1980)
52. Cartola (Cartola, 1974)
53. O Novo Aeon (Raul Seixas, 1975)
54. Refavela (Gilberto Gil, 1977)
55. Nervos de Aço (Paulinho da Viola, 1973)
56. Amoroso (João Gilberto, 1977)
57. Roots (Sepultura, 1996)
58. Antônio Carlos Jobim (Tom Jobim, 1963)
59. Canção do Amor Demais (Elizeth Cardoso, 1958)
60. Gil e Jorge Ogum Xangô + D2 (Gilberto Gil e Jorge Ben, 1975)
61. Força Bruta (Jorge Ben, 1970)
62. MM (Marisa Monte, 1989)
63. Milagre dos Peixes + D2 (Milton Nascimento, 1973)
64. Show Opinião (Nara Leão, Zé Kéti e João do Vale, 1965)
65. Nelson Cavaquinho (Nelson Cavaquinho, 1973)
66. Cinema Transcendental (Caetano Veloso, 1979)
67. África Brasil (Jorge Ben, 1976)
68. Ventura (Los Hermanos, 2003)
69. Samba Esquema Noise (Mundo Livre S/A, 1994)
70. Getz/Gilberto Featuring Antônio Carlos Jobim (Stan Getz, João Gilberto e Antônio Carlos Jobim, 1963)
71. Noel Rosa e Aracy de Almeida (Aracy de Almeida, 1950)
72. Jardim Elétrico (Os Mutantes, 1971)
73. Angela Ro Ro (Angela Ro Ro, 1979)
74. Õ Blésq Blom (Titãs, 1989)
75. Tim Maia (Tim Maia, 1971)
76. A Bad Donato (João Donato, 1970)
77. Canções Praieiras (Dorival Caymmi, 1954)
78. Gilberto Gil (Gilberto Gil, 1968)
79. Álibi (Maria Bethânia, 1978)
80. Gal Costa (Gal Costa, 1969)
81. Psicoacústica (Ira!, 1988)
82. O Inimitável (Roberto Carlos, 1968)
83. Matita Perê (Tom Jobim, 1973)
84. Qualquer Coisa/Jóia (Caetano Veloso, 1975)
85. Jovem Guarda (Roberto Carlos, 1965)
86. Beleléu, Leléu, Eu (Itamar Assumpção e Banda Isca de Polícia, 1980)
87. Verde Anil Amarelo Cor de Rosa e Carvão (Marisa Monte, 1994)
88. Nada Como Um Dia Após O Outro Dia + D2 (Racionais MC’s, 2002)
89. Carnaval na Obra (Mundo Livre S/A, 1998)
90. Quem é Quem (João Donato, 1973)
91. Cantar (Gal Costa, 1974)
92. Wave (Tom Jobim, 1967)
93. Lado B, Lado A (O Rappa, 1999)
94. Vivendo e Não Aprendendo (Ira!, 1986)
95. Doces Bárbaros + D2 (Gil, Bethânia, Caetano e Gal, 1976)
96. A Sétima Efervescência (Júpiter Maçã, 1996)
97. Araçá Azul (Caetano Veloso, 1972)
98. Elis (Elis Regina, 1972)
99. Revolução por Minuto (RPM, 1985)
100. Circense (Egberto Gismonti, 1980)
Da un attento blog brasiliano deduco questi dati: non ci sono dischi precedenti al 1950 né successivi al 2003, il periodo più rappresentato sono gli anni 70, con 51 dischi su 100 pubblicati tra il 1970 e il 1979.
Seguono gli anni 60 con 16 album e gli 80 con 14 titoli.
Infine gli anni 90 (11 dischi), gli anni 50 (5), gli anni post 2000 con soli tre titoli. Caetano Veloso e Gilberto Gil compaiono, cadauno, 7 volte. Gal Costa, Tom Jobim e Jorge Ben 5 volte, Tim Maia e Os Mutantes (come detto) 4 volte.
Mica scema la ragazza
Ogni tanto un post su Gisele ci vuole.
(dalle notizie brevi di musibrasil.net)
Secondo la rivista "Forbes", la top model gaúcha, che lo scorso anno ha guadagnato 33 milioni di dollari, si rifiuta di ricevere compensi nella valuta statunitense, da lei considerata «troppo fragile» e per contratto pretende, da qualche tempo, che i cachet le vengano corrisposti nella moneta unica europea.
giovedì 1 novembre 2007
"The most extraordinary voice I've ever heard in my life"
Parole di Lou Reed. Anche il jazz ha la sua voce, per così dire, controtenorile.
Colpito durante la pubertà da una sindrome che gli blocca la crescita: nasce così la voce di Jimmy Scott.
E Jimmy non ne fa certo un problema, anche quando al supermercato gli chiedono ancora "Cosa desidera signora?".
Colpito durante la pubertà da una sindrome che gli blocca la crescita: nasce così la voce di Jimmy Scott.
E Jimmy non ne fa certo un problema, anche quando al supermercato gli chiedono ancora "Cosa desidera signora?".
martedì 30 ottobre 2007
Sono pronto!
Il trans, se non ce l’hai te lo inventi. E quello che deve aver pensato Teo Mammuccari.
Capita così che a Nina Senicar, bellissima valletta del programma Distraction, venga abbassata la voce ad una tonalità maschile.
Dopo post su uomini con voci di donna, ecco una donna con la voce di uomo: un artificio elettronico, anche abbastanza rudimentale, che però ha fatto interrogare (e pare eccitare) molti ascoltatori che si sono chiesti: ma Nina è davvero un trans?
Capita così che a Nina Senicar, bellissima valletta del programma Distraction, venga abbassata la voce ad una tonalità maschile.
Dopo post su uomini con voci di donna, ecco una donna con la voce di uomo: un artificio elettronico, anche abbastanza rudimentale, che però ha fatto interrogare (e pare eccitare) molti ascoltatori che si sono chiesti: ma Nina è davvero un trans?
Il reuccio e la Regina
Nicoletti nella puntata di Melog di ieri (29/10) ha parlato (tra l'altro) di Emanuela Villa, la ragazza riconosciuta come figlia di Claudio, il reuccio, e tra le attuali ospiti dell’isola dei famosi. Nicoletti ha detto delle cose, più o meno note, e le ha dette più o meno come avrei voluto raccontarle io. Tanto vale ascoltarsi il podcast (che inizia con il ricordo del cumenda Zampetti, Guido Nicheli). Al centro del discorso su Manuela il montaggio proposto in una trasmissione di Paolo Limiti che l’ha unita in un duetto virtuale con il padre, sulla falsariga del duetto tra Natalie e Nat King Cole. Granada, cavallo di battaglia del reuccio, diventa il cavallo di troia per imporre Manuela come figlia di Villa ben prima della sentenza di riconoscimento legale.
Fatta sta lunga premessa sui duetti virtuali, visto l'indirizzo del blog, io vi propongo questo, purtroppo breve. Jair Rodrigues duetta con Elis Regina (con cui presentò il programma O Fino da Bossa a metà anni ‘60 da cui derivarono ben tre dischi- “Dois na Bossa”- in tre anni ) in un pezzetto del brano "Upa Neguinho" di Edu Lobo e Gianfrancesco Guarnieri. Per sentirla tutta cantata da Elis cliccate qui. Fantastica!
Fatta sta lunga premessa sui duetti virtuali, visto l'indirizzo del blog, io vi propongo questo, purtroppo breve. Jair Rodrigues duetta con Elis Regina (con cui presentò il programma O Fino da Bossa a metà anni ‘60 da cui derivarono ben tre dischi- “Dois na Bossa”- in tre anni ) in un pezzetto del brano "Upa Neguinho" di Edu Lobo e Gianfrancesco Guarnieri. Per sentirla tutta cantata da Elis cliccate qui. Fantastica!
domenica 28 ottobre 2007
Ombra mai fu (not interrupted)
Rimedio al post precedente che sfuma l’ascolto completo di un’aria così affascinante. Lei è il mezzo soprano Paula Rasmussen, il brano è dal Xerxes di Haendel un pezzo che mi sembra perfetto per questo clima autunnale.
(Bello anche il "video" del mezzo soprano Jennifer Larmore.)
Tornando al “tema della settimana” scorrendo sul jukebox YouTube, scopro che questo brano è inserito anche in una scena de “Le Relazioni Pericolose” interpretato dal brasiliano Paulo Abel do Nascimento, un altro sopranista naturale causa mancato sviluppo della voce dovuto ad insufficienza di testosterone (così leggo). Nella sua breve biografia leggo anche che è morto di aids o soli 35 anni. Insomma siamo partiti da un controtenore brasiliano che canta Madonna in falsetto e, passando per Mozart ed Haendel, siamo tornati di nuovo in brasile. Il cerchio è chiuso.
Maniaci del canto.
Sollecitato dalle domande di occhiobuio (e due) posto questo interessante contributo video.
Il brano mette a confronto quattro tipi di voci con estensioni sovrapponibili: un vero e proprio soprano donna, un uomo che canta in falsetto (come fanno i controtenori), la voce bianca di un bambino ed un puro sopranista, ovvero un uomo che canta in modo naturale con la voce di una donna. Si tratta Michael Maniaci. Lui stesso spiega come tutto questo sia possibile: «semplicemente io sono cresciuto e la mia voce no, è rimasta com’era prima della pubertà. I dottori hanno scoperto che la laringe e le corde vocali non si sono allungate e ispessite come avrebbero dovuto. Non ho neanche il pomo di Adamo, ma per tutto il resto sono un uomo normale» ci tiene a sottolineare ... Ascoltare per credere.
Maniaci ha cantato quest’anno anche alle Fenice in un’opera di Meyerbeer, Il Crociato in Egitto (lo si ascolta anche su YouTube): in verità i commenti che si leggono sulla rete sono poco lusinghieri per non dire critici (voce che col procedere dell’opera si assottiglia, che si perde nelle grandi scene d’insieme ...).
Il brano mette a confronto quattro tipi di voci con estensioni sovrapponibili: un vero e proprio soprano donna, un uomo che canta in falsetto (come fanno i controtenori), la voce bianca di un bambino ed un puro sopranista, ovvero un uomo che canta in modo naturale con la voce di una donna. Si tratta Michael Maniaci. Lui stesso spiega come tutto questo sia possibile: «semplicemente io sono cresciuto e la mia voce no, è rimasta com’era prima della pubertà. I dottori hanno scoperto che la laringe e le corde vocali non si sono allungate e ispessite come avrebbero dovuto. Non ho neanche il pomo di Adamo, ma per tutto il resto sono un uomo normale» ci tiene a sottolineare ... Ascoltare per credere.
Maniaci ha cantato quest’anno anche alle Fenice in un’opera di Meyerbeer, Il Crociato in Egitto (lo si ascolta anche su YouTube): in verità i commenti che si leggono sulla rete sono poco lusinghieri per non dire critici (voce che col procedere dell’opera si assottiglia, che si perde nelle grandi scene d’insieme ...).
mercoledì 24 ottobre 2007
Un controtenore con le palle
Sempre in tema controtenori.
Händel: "Furibondo spira il vento" (Partenope)
René Jacobs, controtenore
Händel: "Furibondo spira il vento" (Partenope)
René Jacobs, controtenore
Mah!
Edson Cordeiro è un Farinelli brasiliano nato nel 1967, un controtenore che inizia a cantare nel coro di una chiesa evangelica, è tra gli interpreti della versione brasiliana di Hair (nella metà ’80), attore, cantante, primo disco nel 1993 dove canta di tutto da Duke Ellington a Janis Joplin, conosce il successo con Cassia Eller in una versione ibrida Mozart-RollingStones, continua a cantare di tutto dal canto Gregoriano, al pop brasilano, da Jimmy Sommerville alle arie di Haendel, fino al grande successo di tre album dedicati agli anni della disco, senza temere il kitsch anzi beandosene e con la possibilità di esibire un autentico orgoglio gay. Nel 1999 arriva perfino ad esibirsi come protagonista in una vera opera lirica nell’ambito del Wiener Festwochen. Io conoscevo solo il duetto con Cassia Eller adesso sto ascoltando un disco appena registrato con un trio jazz brasiliano i Klazz Brothers (lo vedete a destra tra i sorvegliati speciali). Al momento, anche se alcuni brani sono suggestivi come la Kiss di Prince, quello che leggete nel titolo è l’unico pensiero che riesco ad esprimere.
Edson Cordeiro – Naturtrane
Edson Cordeiro - Ray of Light (live Berlino 2007)
Edson Cordeiro – Naturtrane
Edson Cordeiro - Ray of Light (live Berlino 2007)
martedì 23 ottobre 2007
ne faccio un post
E' la risposta ad una sollecitazione di occhiobuoi sulla vicenda del portale italia.it Mi sembrava meritasse un post. Ciao.
Cerco di riassumere quanto ho capito, rimandando per approfondimenti alla lettura di alcuni link.
C’è stata una gara d’appalto a livello europeo (febbraio 2005): la gara è stata gestita da "Innovazione Italia", società a partecipazione pubblica del gruppo Sviluppo Italia.
Se l’è aggiudicata un raggruppamento temporaneo d'impresa (RTI) capitanato da IBM (e siamo al 04/07/2005).
Ci sono voluti però due anni (nonostante il bando imponesse tempi diversi) per vedere il risultato di questo lavoro, presentato appunto nel febbraio 2007. E a quel punto confrontando tempi, costi, risultati è scoppiato il putiferio.
Tutta la storia è stata seguita e documentata da http://scandaloitaliano.wordpress.com
a cui ti rimando per ogni altra curiosità.
Di fatto l’indignazione si è tradotta in azione, ad esempio in una petizione indirizzata alla Corte dei Conti e a tutta una serie di soggetti con competenza ed autorità in materia (http://www.petitiononline.com/Indagine/petition.html)
La cosa più interessante è che la commissione governativa di accesso ai documenti amministrativi, di cui è presidente Enrico Letta, il 17 settembre scorso ha deciso che i documenti di progetto e di gara del portale del turismo nazionale italia.it debbano rimanere riservati. Quindi certe curiosità per il momento dovremmo tenercele.
E questa è solo una parte di una vicenda che appare triste e per niente trasparente.
Oltre a scandaloitaliano sopra citato se ne occupa anche il sito millionportalbay.wordpress.com
Rosso nero (ovvero "viva la pappapappa che è un capolavoro")
La destra ha forse trovato il suo genio creativo. Il gesto è indubbiamante ispirato, i consensi fanno pensare, visto che per la prima volta vedono d'accordo Sgarbi e D'Agostino.
Storicamente più che a Marinetti ci si ispira a Giannino Stoppani, l'epoca è comunque quella. Qui dal blog "La zattera di medusa" la storia della prima protesta a base di anilina.
E' proprio l'anilina che Gian Burrasca e Tito Barozzo, il suo senpai di collegio, mettono ogni giorno nei piatti sporchi per dimostrare che la minestra del giovedì è in realtà fatta con l'acqua sporca dei piatti di tutta la settimana.
I due ragazzi si fregano le mani al pensiero che la direttrice del Collegio, vedendo l'acqua così colorata di rosso, dovrà rinunciare a servire la sbobba ai ragazzi e preparare loro la famosa "pappa col pomodoro" invece della quotidiana minestra di riso.
Quello che né Giannino né Tito immaginano è che la direttrice sia così spregiudicata da servire ugualmente la rigovernatura di piatti, adducendo a motivo del suo colore rossastro la presenza di alcune barbabietole.
A quel punto Tito, con un gesto eroico, si alza in piedi e chiede ai compagni di non mangiare la minestra, perché è avvelenata "dall'anilina che ci ho messo io".
Il primo risultato della bravata è che, per una volta, i ragazzi del collegio Pierpaoli mangiano la pappa col pomodoro. Il secondo risultato è che Tito, invitato in direzione, viene rimproverato, umiliato in quanto orfano (e tenuto pertanto in collegio "per pietà" ) e indotto alla disciplina.
Storicamente più che a Marinetti ci si ispira a Giannino Stoppani, l'epoca è comunque quella. Qui dal blog "La zattera di medusa" la storia della prima protesta a base di anilina.
E' proprio l'anilina che Gian Burrasca e Tito Barozzo, il suo senpai di collegio, mettono ogni giorno nei piatti sporchi per dimostrare che la minestra del giovedì è in realtà fatta con l'acqua sporca dei piatti di tutta la settimana.
I due ragazzi si fregano le mani al pensiero che la direttrice del Collegio, vedendo l'acqua così colorata di rosso, dovrà rinunciare a servire la sbobba ai ragazzi e preparare loro la famosa "pappa col pomodoro" invece della quotidiana minestra di riso.
Quello che né Giannino né Tito immaginano è che la direttrice sia così spregiudicata da servire ugualmente la rigovernatura di piatti, adducendo a motivo del suo colore rossastro la presenza di alcune barbabietole.
A quel punto Tito, con un gesto eroico, si alza in piedi e chiede ai compagni di non mangiare la minestra, perché è avvelenata "dall'anilina che ci ho messo io".
Il primo risultato della bravata è che, per una volta, i ragazzi del collegio Pierpaoli mangiano la pappa col pomodoro. Il secondo risultato è che Tito, invitato in direzione, viene rimproverato, umiliato in quanto orfano (e tenuto pertanto in collegio "per pietà" ) e indotto alla disciplina.
domenica 21 ottobre 2007
Hey, Mister DJ, put a record on
Nell’album Cantada del 2002, Adriana Calcanhotto canta Madonna.
La accompagna, voce e piano, Daniel Jobim, nipote di Tom.
Nel testo, se ci fate caso, “I like to boogie-woogie” diventa “I like to samba-reggae”.
Alzate un po’ il volume del pc. Mi piace anche la versione originale, pensate questa. I never wanna stop it’s gonna drive me crazy.
La accompagna, voce e piano, Daniel Jobim, nipote di Tom.
Nel testo, se ci fate caso, “I like to boogie-woogie” diventa “I like to samba-reggae”.
Alzate un po’ il volume del pc. Mi piace anche la versione originale, pensate questa. I never wanna stop it’s gonna drive me crazy.
sabato 20 ottobre 2007
Please close website
Mi rivolgo agli amici che hanno un'esperienza di progettazione e realizzazione di siti internet o abbiano quantomeno un'idea di cosa possano costare. Ma per questa cosa qui è possibile aver speso 45.000.000 di euro (ma qualcuno vocifera di almeno 10 milioni in più). Dico 90 miliardi di lire. Ma voi che cci fate con 90 miliardi di lire?
E 'mmmo o si chiude o ci si mette sopra un'altra pacchata di euro.
mercoledì 17 ottobre 2007
Iolanda Cristina Gigliotti balla Louise Veronica Ciccone.
Penso di aver parlato di Dalida in occasione dello sceneggiato interpretato da Sabbbrina Ferilli e messo in onda su Canale 5. Non so in che post, ma penso di averne parlato. Grave colpa invece aver scordato i vent'anni dalla morte di Dalida, ricordati a modo loro dai fans francesi della cantante e probabilmente in un prossimo film con la coppia Bellucci/Scamarcio.
Ho pensato a Dalida vedendo lo spot Lancia Musa con la bellissima Carla Bruni che canta Bang Bang di Sonny Bono. Ci ho pensato per un confronto tra le versioni di Cher, Nancy Sinatra e Dalida appunto. Così girando su YouTube ho trovato pure questo. Che ci ricorda come Dalida sia stata, negli anni 80, regina di una disco music spruzzata di melò. Tra i tanti montaggi che girano su YT questo mi sembra tra i più riusciti. Chissà se Yolanda si sarebbe divertita.
Ho pensato a Dalida vedendo lo spot Lancia Musa con la bellissima Carla Bruni che canta Bang Bang di Sonny Bono. Ci ho pensato per un confronto tra le versioni di Cher, Nancy Sinatra e Dalida appunto. Così girando su YouTube ho trovato pure questo. Che ci ricorda come Dalida sia stata, negli anni 80, regina di una disco music spruzzata di melò. Tra i tanti montaggi che girano su YT questo mi sembra tra i più riusciti. Chissà se Yolanda si sarebbe divertita.
lunedì 15 ottobre 2007
Che meraviglia! (juntos & ao vivo)
Sarà sveglio come me? Starà chiamando come me? Starà chiedendo di me? Dove sarà il mio amore?
Che meraviglia, Maria Bethania e Chico Cesar!
Como esta noite findará
E o sol então rebrilhará
Estou pensando em você
Onde estará o meu amor?
Será que vela como eu?
Será que chama como eu?
Será que pergunta por mim?
Onde estará o meu amor?
Se a voz da noite responder
Onde estou eu, onde está você
Estamos cá dentro de nós
Sós...
Onde estará o meu amor?
Se a voz da noite silenciar
Raio de sol vai me levar
Raio de sol vai lhe trazer
Onde estará o meu amor?
Che meraviglia, Maria Bethania e Chico Cesar!
Como esta noite findará
E o sol então rebrilhará
Estou pensando em você
Onde estará o meu amor?
Será que vela como eu?
Será que chama como eu?
Será que pergunta por mim?
Onde estará o meu amor?
Se a voz da noite responder
Onde estou eu, onde está você
Estamos cá dentro de nós
Sós...
Onde estará o meu amor?
Se a voz da noite silenciar
Raio de sol vai me levar
Raio de sol vai lhe trazer
Onde estará o meu amor?
venerdì 12 ottobre 2007
Feliz Dia das Crianças!
giovedì 11 ottobre 2007
Lessing, gerundio inglese di leggere.
Ammetto che per me Doris faceva di cognome Day. Ma questa signora, per il momento, ci ha salvato dal nobel a Robertooo! Da quale devo cominciare?
Vota Umberto.
Finalmente domenica sarà come tornare ai bei tempi in cui si andava a votare per la DC o per il PCI. Tutti dicono Walter, ma intanto in molti sembrano voler dare una mano a Rosy (questa la mia sensazione). Forse è solo la naturale simpatia che suscita il più debole in ogni disfida, perfino se è la Bindi. Conta poco, ma io non ci sarò: comunque vinca il migliore. Ascolterò Bindi. Umberto. Uno così drasticamente censurato che, praticamente, fatica a comparire su YouTube. Però ....
domenica 7 ottobre 2007
Finchè il 7° anno non ci divida.
Anticipando le cronache estive, in un post di dicembre 06, proposi Michela Brambilla tra le protagoniste del prossimo film di Natale. Fossi stato un produttore ci avrei visto giusto. La signora infatti non ci ha deluso facendo di suo un’ottima promozione al film. Altra rossa che ci sta dando grandi soddisfazioni è l'onorevole bavarese Gabriele Pauli (Unione Cristiano-Sociale) che conferma la tradizione dei difensori della famiglia pluridivorziati (ricordo al riguardo un post di cabaret voltaire del 20 maggio 2007). Oggi l’intrigante onorevole lancia l’idea del matrimonio a tempo determinato dando rilevanza giuridica alla famosa crisi del 7° anno. Suggestivo e, tuttosommato, onesto.
giovedì 4 ottobre 2007
Actor's studio
Qualcuno ha interpretato il gesto di Dida come la reazione incondizionata (e surreale) di un giocatore che "si sente in obbligo" di fare qualsiasi cosa possa servire alla squadra, nel bene o nel male. In verità Nelson non voleva essere da meno di Rivaldo, superandolo nella straordinaria prova d'attore data al mondiale del 2002 contro la Turchia.
Maschere brasiliane
Ecco come Emilson Cribari, giocatore brasiliano della Lazio, si è presentato ieri seri nell’incontro con il Real Madrid. Ovviamente la maschera è un’esigenza dovuta ad un grave incidente subito ad uno zigomo. Ma in fondo il Brasile non è il paese del carnevale? Auguri e complimenti per un’idea così colorata.
grazie a blog.musibrasil.net/
mercoledì 3 ottobre 2007
Esopo
Non ci avevo fatto caso, ma il difensore che abbatte Foquinha sia chiama Coelho, ovvero Coniglio. Si aggira su YouTube la versione cartoon di questa storiella zoologica, mentre Pelè (di cui fatico a capire una parola) prende posizione a favore della foca. Adesso aspettiamo l'intrervento di Brigitte Bardot.
Monica Veloso “pelada” su Playboy.
Niente a che fare con Caetano.
Lei si chiama Monica, giornalista, fidanzata (forse ex) del presidente del Senato brasiliano Renan Calcheiros (da cui ha avuto un figlio, se non ho letto male).
Insomma la moglie del senatore Marini.
Ha posato nuda (pelada) per l'ultimo numero di Playboy. Ha anche preteso di rifare le foto (forse i soliti ritocchini in photoshop) perché non soddisfatta del primo risultato. Un altro colpo di PlayBoyBrasil, dopo quello sull’arbitro AnaPaula. Noi di pelado abbiamo solo Collina.
martedì 2 ottobre 2007
Possibile parlare di Brasile senza parlare di calcio?
Ecco l'ennesimo fenomeno calcistico. Kerlon "Foquinha" è noto per il suo dribbling di testa, da cui il soprannome e l'immancabile interessamento dell'Inter. Finchè qualcuno non ce l'ha più fatta e l'ha tirato giù. Adesso Coelho (l'atterratore di foche) si è preso 2 mesi di squalifica: ma Dunga, allenatore verdeoro, prende le difese del difensore, a cui andrebbero concesse le attenuanti della ingiustificata provocazione.
lunedì 1 ottobre 2007
C’è sempre un po’ di Brasile nei dischi di Ornella Vanoni.
“Una bellissima ragazza” (Sony-Bmg) è il 53° album di Ornella Vanoni.
Sembra il numero di un’edizione del Festival di Sanremo … invece è un altro passaggio di una stroardinaria carriera artistica.
Il disco contiene un’altra prova della curiosità e della sensibilità di questa interprete nei confronti della musica brasiliana. Il brano in questione è “Cosa mi importa” versione italiana di “O que me importa”, successo inizi anni 70 (epoca Jovem Guarda) di un “a-me-sconosciuto” José de Ribamar Cury Heluy.
Il pezzo riemerge dalla polvere del tempo grazie a Marisa Monte che, nel 2000, lo include nel disco “Memórias, crônicas e declarações de amor”.
Ornella lo ripropone impreziosito dalla tromba di Paolo Fresu e dalla voce di Mario Biondi. Aspettendo di ascoltarla, “accontentiamoci” di Marisa Monte, in un video tra l’altro niente male.
Sembra il numero di un’edizione del Festival di Sanremo … invece è un altro passaggio di una stroardinaria carriera artistica.
Il disco contiene un’altra prova della curiosità e della sensibilità di questa interprete nei confronti della musica brasiliana. Il brano in questione è “Cosa mi importa” versione italiana di “O que me importa”, successo inizi anni 70 (epoca Jovem Guarda) di un “a-me-sconosciuto” José de Ribamar Cury Heluy.
Il pezzo riemerge dalla polvere del tempo grazie a Marisa Monte che, nel 2000, lo include nel disco “Memórias, crônicas e declarações de amor”.
Ornella lo ripropone impreziosito dalla tromba di Paolo Fresu e dalla voce di Mario Biondi. Aspettendo di ascoltarla, “accontentiamoci” di Marisa Monte, in un video tra l’altro niente male.
domenica 30 settembre 2007
Juntos e ao vivo (6) o per meglio dire "juntos y en vivo": Mercedes Sosa e Fito Paez.
Nel disco in "spagnolo" "Fina Estampa" (1994), Caetano canta un pezzo bellissimo come "Un vestido y un amor". Ritrovo la stessa canzone, lo stesso anno, in un album di Mercedes Sosa "Gestos de amor". Due interpretazioni diverse, alla Caetano e alla Mercedes. Mi sono allora chiesto come sarebbe stata l’interpretazione del suo autore, un certo Fito Paez, argentino. A fatica (non si scaricava, non si comprava su internet) sono riuscito a procurarmi 2 CD del nostro Fito, compreso quello con il brano in questione. La sorpresa è stata quella di ascoltare un personaggio che canta le sue canzoni come stesse facendo la parodia di se stesso e delle sue canzoni. Sorprendente. Spiazzante. Grande, probabilmente. L’incontro di oggi è dedicato proprio a lui, che chiama sul palco la grande Mercedes Sosa, “la cantante argentina” per eccellenza e forse qualcosa di più. Una che la gente (almeno quando l’ho vista io, in Italia) va ad ascoltare con la bandiera nazionale. Ma forse capita anche ad AlBano quando va all'estero. La canzone non è la sopracitata "Un vestido y un amor", ma un altro successo del buon Fito Paez "Yo vengo a ofrecer mi corazón. Estadio Obras de Buenos Aires, anno 2000.
sabato 29 settembre 2007
Incredibile! Juntos e ao vivo (5) a “Te lo do io il Brasile”.
Continua fino martedì la settimana Juntos e ao vivo, arrivata oggi al 5° contributo.
Lui è il personaggio del momento, Grillo. Il programma è “Te lo do io il Brasile”, 1984. Loro sono Gal Costa e l’inarrivabile Tom Jobim. Cosa ci faccia Grillo con la chitarra in mano è più misterioso di cosa ci faccia Grillo in politica. Il brano (“Origens”) è una canzone dalla colonna sonora di Gabriela, film del 1983 con Sonia Braga e Marcello Mastroianni. Voglio continuare a pensare che sia un sorta di cinemontaggio, ma non è così.
La trasmissione di Grillo vanta almeno altre due “stelle” musicali verdeoro: Jair Rodrigues (credo con il figlio) che canta in italiano la sigla di chiusura (“Io e te”) che fa tanto Morandi & prole & ilgufocongliocchiali. Nel suo genere piacevole.
Ma c’è soprattutto Rita Lee che canta la sigla di apertura (un pezzo, totalmente anni 80, comunque in stile Rita Lee: "Banhera de espuma", nella la vasca da bagno di schiuma). Rita Lee (che Caetano definisce in “Sampa” come “la più completa traduzione” di cosa sia la città di São Paulo) è davvero un personaggio, sin dai tempi degli Os Mutantes e della loro apparizione, giusto 40 anni fa, accanto a Gilberto Gil nel brano "Domingo no Parque". La sigla di Grillo non ha certamente contribuito ad aumentarne la notorietà in Italia. Il 31 dicembre Rita compirà 60 anni. Ricordatemi di dedicarle il post di fine anno.
Lui è il personaggio del momento, Grillo. Il programma è “Te lo do io il Brasile”, 1984. Loro sono Gal Costa e l’inarrivabile Tom Jobim. Cosa ci faccia Grillo con la chitarra in mano è più misterioso di cosa ci faccia Grillo in politica. Il brano (“Origens”) è una canzone dalla colonna sonora di Gabriela, film del 1983 con Sonia Braga e Marcello Mastroianni. Voglio continuare a pensare che sia un sorta di cinemontaggio, ma non è così.
La trasmissione di Grillo vanta almeno altre due “stelle” musicali verdeoro: Jair Rodrigues (credo con il figlio) che canta in italiano la sigla di chiusura (“Io e te”) che fa tanto Morandi & prole & ilgufocongliocchiali. Nel suo genere piacevole.
Ma c’è soprattutto Rita Lee che canta la sigla di apertura (un pezzo, totalmente anni 80, comunque in stile Rita Lee: "Banhera de espuma", nella la vasca da bagno di schiuma). Rita Lee (che Caetano definisce in “Sampa” come “la più completa traduzione” di cosa sia la città di São Paulo) è davvero un personaggio, sin dai tempi degli Os Mutantes e della loro apparizione, giusto 40 anni fa, accanto a Gilberto Gil nel brano "Domingo no Parque". La sigla di Grillo non ha certamente contribuito ad aumentarne la notorietà in Italia. Il 31 dicembre Rita compirà 60 anni. Ricordatemi di dedicarle il post di fine anno.
venerdì 28 settembre 2007
Juntos e ao vivo 4: Alcione e Beth Carvalho.
Certe voci più invecchiano, più migliorano (e le signore, oggi sessantenni, mi perdonino l’insolenza). Ecco riunite due stupende voci del samba (e non solo) come Alcione e Beth Carvalho. Voci scure, pastose, mica Giorgia, con tutto il rispetto. Queste signore sono tigri, non gattine.
Il primo disco di Alcione, del 1975, ha per titolo "A voz do samba". E non a caso. Da quel disco viene il brano Não deixe o samba morrer (Non lasciate morire il samba) che qui trovate nella versione originale. Segue pezzetto di Sufoco, altro successo di Alcione.
Beth Carvalho fa da ospite, ma la vedremo ancora, anche sul palchetto di coscienzasporca. Stupendo l’inizio della sua biografia su wikipedia dove leggiamo che Beth è filha de João Francisco Leal de Carvalho e Maria Nair Santos Leal de Carvalho e irmã de Vânia Santos Leal de Carvalho. Praticamente il testo per un breve samba.
Accomodatevi quindi nella casa del samba. Si canta col sorriso. Applauso.
Este vídeo foi selecionado pelo WeShow
Il primo disco di Alcione, del 1975, ha per titolo "A voz do samba". E non a caso. Da quel disco viene il brano Não deixe o samba morrer (Non lasciate morire il samba) che qui trovate nella versione originale. Segue pezzetto di Sufoco, altro successo di Alcione.
Beth Carvalho fa da ospite, ma la vedremo ancora, anche sul palchetto di coscienzasporca. Stupendo l’inizio della sua biografia su wikipedia dove leggiamo che Beth è filha de João Francisco Leal de Carvalho e Maria Nair Santos Leal de Carvalho e irmã de Vânia Santos Leal de Carvalho. Praticamente il testo per un breve samba.
Accomodatevi quindi nella casa del samba. Si canta col sorriso. Applauso.
Este vídeo foi selecionado pelo WeShow
Una piccola apertura alle richieste di reboman.
giovedì 27 settembre 2007
Samba de Orly: Chico e Toquinho, juntos e ao vivo (3)
Grazie al tubo continua la minirassegna di concertini on line.
Stavolta tocca a un classico, scritto ed eseguito da Chico e Toquinho.
Ci mise la sua firma anche Vinicius (geloso del fatto che Chico avesse già composto con Jobim) anche se in una sola frase ("Pede perdão pela omissão um tanto forçada" chiedi scusa per questa mancanza un po’ forzata) che il destino volle tagliata dalla censura militare. Siamo nel 1970 e i nostri si trovano costretti fuori del Brasile. Si può cantare questa amara lontananza con più dolcezza? Una sorte di “La porti un bacione a Firenze”, versione Rio. Una canzone che riesce perfino a mettere allegria, parlando di un tema così doloroso. La solita capacità di sorprendere, girando le carte in tavola. L'immediatezza della poesia di Chico. Toquinho vero autore non solo perfetto chitarrista. Curiosità: scritta a Roma doveva chiamarsi Samba di Fiumicino. Suonava male, diventò Orly.
Vai, meu irmão
Vai, fratello mio
Pega esse avião
Prendi questo aereo
Você tem razão
Tu hai ragione
De correr assim
A correre così
Desse frio
Da questo freddo
Mas beija
Ma bacia
O meu Rio de Janeiro
La mia Rio de Janeiro
Antes que um aventureiro
Prima che un avventuriero
Lance mão
Vi metta mano
Pede perdão
Chiedi perdono
Pela omissão
Per la mancanza
Um tanto forçada
Un po' forzata
Mas não diga nada
Ma non dire assolutamente
Que me viu chorando
Che mi hai visto piangere
E pros "da pesada"
E a quelli del "gruppetto"
Diz que eu vou levando
Dí che vado avanti
Vê como é que anda
Vedi come va
Aquela vida à toa
Quella vita a vanvera
E se puder me manda
E se puoi mandami
Uma notícia boa
Una notizia buona
Stavolta tocca a un classico, scritto ed eseguito da Chico e Toquinho.
Ci mise la sua firma anche Vinicius (geloso del fatto che Chico avesse già composto con Jobim) anche se in una sola frase ("Pede perdão pela omissão um tanto forçada" chiedi scusa per questa mancanza un po’ forzata) che il destino volle tagliata dalla censura militare. Siamo nel 1970 e i nostri si trovano costretti fuori del Brasile. Si può cantare questa amara lontananza con più dolcezza? Una sorte di “La porti un bacione a Firenze”, versione Rio. Una canzone che riesce perfino a mettere allegria, parlando di un tema così doloroso. La solita capacità di sorprendere, girando le carte in tavola. L'immediatezza della poesia di Chico. Toquinho vero autore non solo perfetto chitarrista. Curiosità: scritta a Roma doveva chiamarsi Samba di Fiumicino. Suonava male, diventò Orly.
Vai, meu irmão
Vai, fratello mio
Pega esse avião
Prendi questo aereo
Você tem razão
Tu hai ragione
De correr assim
A correre così
Desse frio
Da questo freddo
Mas beija
Ma bacia
O meu Rio de Janeiro
La mia Rio de Janeiro
Antes que um aventureiro
Prima che un avventuriero
Lance mão
Vi metta mano
Pede perdão
Chiedi perdono
Pela omissão
Per la mancanza
Um tanto forçada
Un po' forzata
Mas não diga nada
Ma non dire assolutamente
Que me viu chorando
Che mi hai visto piangere
E pros "da pesada"
E a quelli del "gruppetto"
Diz que eu vou levando
Dí che vado avanti
Vê como é que anda
Vedi come va
Aquela vida à toa
Quella vita a vanvera
E se puder me manda
E se puoi mandami
Uma notícia boa
Una notizia buona
mercoledì 26 settembre 2007
Juntos (e ao vivo): Vanessa da Mata e Ben Harper - Boa Sorte / Good Luck
Lui è Ben Harper e lo conoscete tutti.
Lei è Vanessa da Mata candidata primadonna canora (con riserva) della nuova generazione della MPB. L’album è "Sim" (Sony Bmg 2007) il terzo della cantante originaria del Mato Grosso e conosciuta in Italia (mi dicono passato sulle radio) per il brano “Ai ai ai”.
Eccoli dal vivo, in quel di Los Angeles, mentre Ben si studia il pezzo ....
Lei è Vanessa da Mata candidata primadonna canora (con riserva) della nuova generazione della MPB. L’album è "Sim" (Sony Bmg 2007) il terzo della cantante originaria del Mato Grosso e conosciuta in Italia (mi dicono passato sulle radio) per il brano “Ai ai ai”.
Eccoli dal vivo, in quel di Los Angeles, mentre Ben si studia il pezzo ....
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